Opera Nazionale Combattenti |
di Waldimaro Fiorentino
Egregio Direttore,
i due temi più importanti sui quali si dibatte al
Parlamento italiano sono quelli del reddito di cittadinanza e della maggiore
occupazione giovanile.
Tengo a rammentare che i due temi hanno dei recedenti in Italia.
Nel 1917. con Decreto Luogotenenziale del 29 aprile 1917, n. 670. Re
Vittorio Emanuele III varò una delle prime leggi in Europa di Assistenza ai
colpiti da disoccupazione involontaria.
Altra iniziativa di grande portata voluta da Vittorio Emanuele III fu la
istituzione dell'Opera nazionale combattenti, che si colloca in un periodo
particolarmente cruciale per la storia del
mondo intero, mentre nella Russia imperversava la rivoluzione sovietica e
altrove si agitavano fermenti che minacciavano di far permeare ovunque i germi
di rivoluzioni dagli effetti imprevedibili ed incontrollabili.
Fu in quel clima che venne varata l'Opera nazionale combattenti, istituita con Decreto Luogotenenziale del 10 dicembre 1917. n.1970. alla vigilia
della smobilitazione che avrebbe riversato in una società impoverita dalia
guerra e una industria bellica non più necessaria, milioni di giovani
condannati alla disoccupazione disadattati alla vita civile, dopo 42 mesi di abbrutimento
per una guerra dalla ferocia senza precedenti.
L'opera nazionale combattenti distribuì la proprietà di poderi, molti di
proprietà dei Savoia, a decine di migliaia di giovani che altrimenti sarebbero
stati esposti alla disoccupazione e che potevano diventare strumento dì dottrine
rivoluzionarie. Ed a quell’opera, a guerra conclusa, vennero affidate bonifiche
storiche, in ogni regione d'Italia, anche in quelle di nuova acquisizione:
bonifiche che produssero 210 mila ettari di dissodamenti e sistemazioni
montane.
182 ettari di trasformazioni fondiarie. 22 mila ettari di dissodamenti, nonché
la costruzione di diverse città, come Latina, Sabaudia, Pomezia, Aprilia,
Pontinia.
W Re Vittorio Emanuele III, Re Soldato. W Casa Savoia
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