NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

lunedì 29 agosto 2011

Nozze reali fanno rima con affari


A Cortina InConTra Maria Pia di Savoia parla dei matrimoni da favola. La principessa: "La pubblicità serve a tutti e fa bene anche all'economia".

La principessa Maria Pia di Savoia è stata ieri sera ospite sul palco dell'Audi Palace di Cortina InConTra, dove ha partecipato all'incontro intitolato «Tutti pazzi per i reality dei reali».
Principessa, il 2011 è stato l'anno delle nozze reali. Cosa pensa dei matrimoni in casa Windsor e nel Principato di Monaco?I neo sposi hanno un'aria così carina. Tutti e quattro. Spero abbiano tanti figli, magari due coppie di gemelli come è successo a me. È la cosa migliore: i bambini si fanno compagnia tra loro. William e Kate sono ragazzi molto pazienti, visto che hanno aspettato dieci anni prima di sposarsi.
Non crede sia paziente anche Charlene di Monaco dopo le voci sui figli illegittimi di suo marito Alberto? Non si sa se tutto questo sia vero. So soltanto che mio figlio è molto amico di Alberto e non ne sapeva nulla. Alberto è una persona molto gentile ed è un grande lavoratore. Passa molto tempo nel suo studio e non so se la moglie è davvero contenta di questo. Poi non si dimentichi che vivere a Montecarlo non è facile per la famiglia reale.
Perché non è facile? La madre è morta presto e quei figli sono stati un po' abbandonati. A Montecarlo poi ci sono molti interessi e intrecci di corte. Per una famiglia reale è più facile vivere in Inghilterra dove sono più disciplinati e c'è una regina che sostiene tutto il Paese.
Come sono cambiati i matrimoni reali? Solo duecento anni fa ci si sposava a vent'anni, senza nemmeno conoscersi. Oggi, invece, la mia nipotina di 24 anni mi ha detto che per lei è troppo presto. Vorrebbe aspettare almeno altri dieci anni per farlo. Poi viene data grande pubblicità a tutto. Siamo di fronte a una favola moderna. Quando si è sposato il re di Spagna, invece, non se ne parlava. Oggi è diventato un grande business.
Per lei è un aspetto negativo? Assolutamente no. Fa bene a tutti. Durante il matrimonio di William e Kate gli alberghi di Londra erano tutti pieni e ci sono stati effetti positivi anche sull'industria dei vestiti. La pubblicità è buona in ogni caso.
Proprio oggi al Castello Odescalchi di Bracciano si sposerà Petra Ecclestone, figlia di Bernie. Per l'occasione sono in programma tre giorni di festeggiamenti con la partecipazione di superstar internazionali come Eric Clapton. Cos'è? Vi rubano il mestiere? Non c'è dubbio. Si può parlare di vera e propria concorrenza. Comunque anche i matrimoni non reali sono fantastici se vengono organizzati bene. Ricordo di aver partecipato a quello di John Elkann all'Isola Bella ed è stato un giorno indimenticabile. Certo, i matrimoni reali sono un'altra cosa...

giovedì 25 agosto 2011

Una comunità per il nostro progetto


Ci siamo resi conto con il passare delle settimane che uno dei presupposti per avviare il processo di costituzione e sviluppo di un soggetto politico monarchico è costituito dalla individuazione di una comunità di persone che si riconosca nei principi e ...nei valori su cui poggia l'Istituto Monarchico.

Siamo geneticamente  immuni da propositi di  movimenti politici di plastica creati da soggetti che agiscono solo sulla base di sondaggi o da navigati voltagabbana che continuano a  lucrare sulla assenza di una vera alternativa politica al sistema.

Dopo decenni di frammentazione dell'azione monarchica, caratterizzati da pochi attivisti con scarsi mezzi finanziari e  con una base piuttosto ristretta di aderenti, eccoci nell'epoca di internet e di facebook.

Questi nuovi strumenti di comunicazione ci consentono di raccogliere la "nostra gente"  e così costruire la comunità di persone che condividono principi, valori e intenti. 

Abbiamo raggiunto amici e amiche che ignoravano l'esistenza dell'associazionismo monarchico o recuperato altri che invece tale mondo avevano frequentato in anni lontani. E queste persone hanno cominiciato -  su questa e altre bacheche - a conosersi e a riconoscersi, confrontarsi e dialogare.

Abbiamo posto in secondo piano le risibili questioni dinastiche che dividono e non uniscono ritenendole argomenti irrilevanti e di scarsissima attualità e fanno gioco solo per i sostenitori dell'attuale regime. Auspichiamo l'adesione  di coloro che hanno a cuore anche altre famiglie ex regnanti perchè l'Istituzione monarchica è ciò che ci unisce.

La legittimazione della nostra iniziativa  frutto di una  felice intuizione di alcuni sarà fornita esclusivamente dalla più ampia condivisone possibile.

Ad oggi abbiamo raggiunto la quota di 400 adesioni. Non è ancora un gran numero. Lo consideriamo solo un buon inizio.

Chiediamo pertanto ai membri del gruppo di contribuire fattivamente aggregando altri amici. Se ognuno aggregasse dieci amici voleremmo a quasi 5.000 membri.

NIHIL DIFFICILE VOLENTI !!!

Il Comitato degli Italiani dell'Altro 2 Giugno


martedì 23 agosto 2011

La Regina Margherita e Cremona



Su Margherita, prima regina d’Italia, è in allestimento una mostra al primo piano degli appartamenti della Villa Reale di Monza (sarà inaugurata il 12 settembre). Con Cremona la regina Margherita ebbe molteplici contatti e a lei (come si apprende dall’opera di Gianfranco Taglietti sulle strade cittadine) fu anche intitolato l’attuale viale Po dal 1926 al 1944. Si ricorda la sua visita all’Ospedale dei bambini in via S.Antonio del fuoco; inoltre non disdegnava la nostra tradizione dolciaria, cosicché il negozio di Enea Sperlari in via Solferino poté fregiarsi, con tanto di stemma, del titolo di «provveditore della casa di Sua Maestà la Regina madre».

Ma la sua relazione con la nostra città è dovuta, soprattutto, all’amicizia intessuta con monsignor Geremia Bonomelli, incontrato a Stresa. Nella ‘perla’ del Lago Maggiore si era stabilita Elisabetta, duchessa di Genova e madre della regina; e il vescovo di Cremona vi si era recato per onorare Antonio Rosmini e pregare sulla sua tomba.
Morto nel 1914 Bonomelli, fautore della conciliazione fra Stato e Chiesa e apostolo dei lavoratori migranti, la regina madre mantenne rapporti epistolari con monsignor Emilio Lombardi, che di Bonomelli era stato l’ultimo segretario e che era divenuto parroco di Sant’Agostino, promuovendovi l’attività dell’ Opera Bonomelli di assistenza per gli italiani emigrati in Europa, Opera di cui la sovrana aveva assunto il patronato. Una lastra di marmo, sempre più illeggibile, posta accanto all’ingresso dell’oratorio di Sant’Agostino, in via Breda, ricorda la visita lì compiuta dalla regina Margherita il 3 luglio 1925. Le condizioni della «dimenticatissima lapide...che sembra il segno dei tempi in cui viviamo» vennero già segnalate su La Provincia da Luciano Panena l’11 giugno 2002. «Essa venne inaugurata — spiegava Panena — il 29/5/1927 ed apposta a cura della Sezione di Cremona dell’Opera Bonomelliana. Voleva ricordare ai posteri quando il 3/7/1925 la Regina Margherita di Savoia venne a Cremona per avere sciolto il voto del memore cuore visitando la tomba di mons.Bonomelli». Seguiva, pochi giorni dopo, la lettera di «una vecchia monarchica» (S.S.C. la firma) che era stata testimone della cerimonia: «in quel giorno... c’era l’ultimo re d’Italia (allora principe ereditario) Umberto II di Savoia in visita a Cremona. Io conservo le foto... scattate in città e in Prefettura». Nell’anno centocinquantesimo dell’Unità d’Italia un’iniziativa, pubblica o privata, per il restauro possibile della lapide (sembra sconsigliato il suo distacco dal muro) — ottenuti i dovuti permessi della parrocchia e della Soprintendenza — costituirebbe un segno di rispetto per la memoria storica nazionale e locale.

lunedì 22 agosto 2011

Nel ricordo di Elena di Savoia parla il Principe Sergio di Jugoslavia



A Valdieri domenica 21 agosto si festeggia per la ventiduesima volta la festa di Sant'Elena, in ricordo di una grande donna Elena di Montenegro. 
Come è nata, come si svolge e con quali propositi questa ricorrenza?
I miei avi hanno sempre molto amato la provincia di Cuneo, in particolare Racconigi (dove è nato mio nonno Umberto II) e la valle Gesso. Quest'ultima è stata protetta da Re Vittorio Emanuele II, ancora Re di Sardegna, con la creazione delle caccie reali. 
La cerimonia annua si svolge nella Pineta di Sant'Anna di Valdieri proprio dove ogni 18 agosto, dal 1905 al 1942, la Regina Elena era festeggiata in occasione del suo onomastico. 
Dal 1990, ogni anno organizziamo una S. Messa di suffragio in questo luogo stupendo che rispetta così bene l'ambiente naturale. Segue sempre un aperitivo con tutti i partecipanti e le autorità poi una colazione al Grand Hotel Royal delle Terme.
Il 24 agosto 1996, 15 anni fa, nella veste di Presidente dell'Associazione ho avuto l'onore e la commozione di inaugurare nella stessa Pineta un monumento dedicato alla mia bisnonna.

Elena di Savoia, una donna che ha vissuto a fianco del Re Vittorio Emanuele III con stile e riservatezza e ha seminato opere di bene nel modo più serio e intimo. Azioni d'aiuto contro i drammatici eventi (Terremoto di Messina), creazione di strutture ospedaliere, sopratutto una grande vicinanza alle persone più sfortunate colpite da lutti e malattie. Un suo profilo anche in considerazione dell'inchiesta preliminare ad un processo di beatificazione.
[....]

Qualcosa si sta muovendo


Ed era ora... Privi di strumenti di incontro, quali sezioni, congressi , convegni eccetera noi monarchici abbiamo spesso sofferto di isolamento senza neanche sapere che, magari, anche il nostro vicino di casa conservava nel cuore la stessa nostra convinzione senza occasione per esplicitarla.

Ma internet ed i social network finalmente hanno potuto ciò che la nostra cronica mancanza di mezzi e l'assenza dalla scena politica hanno impedito per anni, cioè che i monarchici si parlassero tra loro e si conoscessero.
Da ciò è venuto fuori che senz'altro la "base" dei monarchici è molto meno litigiosa di quanto non siano, o non siano stati, i "vertici" e che in fondo si sente l'esigenza di ritrovarsi, di parlarsi, confrontarsi, esprimersi ed essere nuovamente presenti sulla scena politica nazionale.
Scena politica che di sicuro ha toccato il fondo ma non contenta si accinge a dotarsi di pale e picconi per poterci ulteriormente precipitare nell'abisso.
Scena politica che potrebbe risentire beneficamente di una nuova presenza organizzata, efficace, combattiva, propositiva di persone che non hanno ambizioni personali ma solo uno spiccato senso dello STATO, con tutte le maiuscole del caso.
I visitatori più attenti avranno notato qualche giorno fa l'invito del comitato "L'altro 2 Giugno" alle associazioni monarchiche, ma anche ai monarchici che non aderiscono a nessuna organizzazione in particolare, a ritrovarsi con il fine di fare sì che i monarchici siano nuovamente soggetto politico.
Ed a questo invito stanno giungendo risposte, risposte che invitano alla speranza.
Che fanno respirare un'altra aria, un'aria di concordia ritrovata che vuole privilegiare ciò che ci unisce e non quanto ci divide a tutto vantaggio di una repubblica che lungi dall'agonizzare è ormai in stato di avanzata putrefazione. E se ne stanno accorgendo tutti, Deo Gratias.
A noi adesso tocca il compito di fare quanto è nelle nostre possibilità perché questo soggetto politico nasca e viva al meglio.
Da noi, staff di Monarchici in Rete, non può che giungere il massimo dell'apprezzamento per una simile iniziativa, soprattutto in quanto viene dalla base e viene da persone che non hanno temuto di sventolare i Tricolori del Regno perfino sotto al naso del presidente Napolitano nella sfilata del 2 Giugno. Il che, ci sia consentito di dire, non è assolutamente poco.
Ed è per questo che invitiamo i nostri lettori ad aderire al gruppo facebook Comitato L'Altro 2 Giugno.
Perché è ora di rimoboccarsi umilmente le maniche e spendere un po' di noi stessi al servizio dell'Italia e quindi di ciò che ha consentito di farla nascere e che noi riteniamo sia anche la via migliore per farla risorgere: la Monarchia.

Noi siamo a disposizione. Ovviamente.

giovedì 18 agosto 2011

Ferragosto con la Regina Margherita alla Villa Reale di Monza

Inaugurata lo scorso 29 luglio, la visita delle stanze dove visse la regina è possibile anche il 15 agosto dalle ore 10 alle 20.30. Una passeggiata tra dipinti, abiti, gioielli e sculture. Pacchetto speciale per le famiglie: i bambini fino a 12 anni che entrano con mamma e papà non pagano.

Una passeggiata tra dipinti, sculture, abiti e gioielli: un ferragosto in compagnia della Regina Margherita. Apre le porte anche per tutta la giornata del 15 la Villa Reale di Monza, dove lo scorso 29 luglio sono state inaugurate per la prima volta le stanze del primo piano nobile grazie agli allestimenti della mostra «Regina Margherita», ideata e promossa da Fondazione DNArt e curata da Elena Fontanella.
La Villa sarà aperta a ferragosto dalle ore 10 alle 20.30 (la biglietteria chiuderà un'ora prima) con uno speciale «pacchetto famiglia». I bimbi fino a 12 anni accompagnati da mamma e papà potranno entrare gratis alla mostra. La Reggia, è il dono di nozze di Vittorio Emanuele II al principe Umberto, erede al trono del Regno d'Italia, e a Margherita di Savoia, figlia di Ferdinando duca di Genova (fratello di Vittorio Emanuele II) e di Elisabetta di Sassonia che si sono uniti in matrimonio il 22 aprile 1868 a Torino. Tra gli oggetti in mostra ci sono gli abiti della regina, la culla che gli artigiani di Napoli realizzarono per la nascita di Vittorio Emanuele III, il letto e lo scrittoio della Reggia di Caserta, il trono di Umberto I e la «Tavola Savoia» apparecchiata con le vaselle provenienti dal Quirinale. La mostra, sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica italiana, è realizzata grazie alla collaborazione del Ministero per i Beni culturali, Regione Lombardia, Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, Provincia di Monza e Brianza e Comune di Monza Assessorato alla Cultura e alla Villa Reale e il sostegno di Intesa Sanpaolo. Durante l'estate gli orari delle visite sono: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 20.30, chiuso il lunedì (ad eccezione del 15).

http://www.ilgiornale.it/milano/mostra_ferragosto_regina_margherita_villa_reale_monza/eventi-mostre_milano-villa_reale-monza-regina_margherita-vittorio_emanuele-ministero_beni_culturali/12-08-2011/articolo-id=539895-page=0-comments=1?&LINK=MB_A

sabato 13 agosto 2011

Lettera alle Associazioni Monarchiche


COMITATO

GLI ITALIANI DELL'ALTRO 2 GIUGNO





                                                                                                         ​       Roma, 30 luglio 2011 



Egregio Sig. Presidente / Segretario,

sono oramai più di trent’anni che la politica italiana è orfana del contributo dei monarchici.

La situazione politica, istituzionale e finanziaria dell’Italia, preda di una casta di incapaci e corrotti, è talmente lacerata che si avverte con forza la necessità dell’ingresso nell’agone di un grande movimento monarchico profondamente innovatore e riformatore delle istituzioni.

Con grande soddisfazione abbiamo registrato – anche su quella grande piazza virtuale che è internet - il chiarissimo ed inequivocabile auspicio da parte di tutti coloro che vagheggiano un’altra Italia, a creare un soggetto monarchico unitario che, superata la parcellizzazione della rappresentanza e il conseguente piccolo cabotaggio, consenta finalmente la concreta possibilità di incidere sul governo della cosa pubblica ad ogni livello.

Questo Comitato è pervenuto alla determinazione di invitare, oltre che i singoli monarchici, anche tutte le associazioni monarchiche esistenti, senza esclusioni di sorta, per la costituzione in tempi brevi di un soggetto politico monarchico che sia l’alfiere delle istanze di rinnovamento delle istituzioni e di un nuovo risorgimento nazionale dallo status quo imposto dalle forze della conservazione repubblicana.

L’azione politica del costituendo soggetto – a nostro avviso – dovrà essere slegata da questioni dinastiche e dalle vicende della Casa Reale come di quelle di altre famiglie già regnanti negli Stati preunitari.

Consapevoli che l’unità dei monarchici sia un traguardo finalmente conseguibile, confidiamo nella Sua volontà di contribuire alla nascita di questo nuovo soggetto politico alla costruzione e allo sviluppo del quale tutte le intelligenze e tutte le risorse disponibili dovranno contribuire.

La preghiamo pertanto di voler trasmettere a codesto Comitato, entro il 5 settembre p.v., all’indirizzo di Roma, la disponibilità Sua personale e degli iscritti alla Sua organizzazione a partecipare alla costituzione di un nuovo soggetto politico unitario.

Sarà nostra cura organizzare nel mese di settembre delle riunioni cui parteciperanno tutti coloro che avranno aderito per formare i gruppi di lavoro che redigeranno la Carta dei Valori e il progetto politico, in previsione della Assemblea Costituente che si terrà a Roma nel mese di ottobre.

Certi che Ella vorrà contribuire alla realizzazione di questo progetto e rimanendo a disposizione per eventuali comunicazioni Le inviamo i più cordiali saluti.

         Il Comitato.

Ing.Andrea di Gropello,  Dott. Antonio Buccioni,  Dott. Gianpiero Covelli, Dott.Angelo Novellino

                          _____________________________________

             TORINO - Piazza Gianbattista Bodoni, 3  -  ROMA -Via Kenia, 23
                                                Telefono 335393661  

venerdì 12 agosto 2011

I maestri e Margherita Ecco il salotto culturale dell’Italia dei Savoia



articolo di giovedì 11 agosto 2011

di Redazione

Da poco restaurata, la splendida villa di Bordighera dove risiedeva la regina diventa un polo museale
Sembrerà provocatorio e certamente è paradossale dire che ciò che resta dell’antica memoria collettiva della regina Margherita di Savoia, moglie di Umberto e madre di Vittorio Emanuele III, è una specialità gastronomica: la pizza tricolore che il cuoco napoletano Raffaele Esposito nel 1889, in occasione di una visita dei reali a Napoli, volle battezzare con il nome della regina.
Ora però siamo in presenza di un fatto nuovo: il restauro della Villa Regina Margherita di Bordighera (l’inaugurazione è avvenuta il 19 giugno) dove la sovrana si era ritirata nell’ultima parte della vita e dove morì. Vi risiedeva fra maggio a dicembre, mentre a Roma viveva nel bel palazzo di via Veneto progettato da Gaetano Koch.
Ed è nella Villa Margherita di Bordighera che la memoria della regina riemerge sia grazie al luogo che porta il suo nome, sia per la mostra a lei dedicata e che sarà visibile fino a settembre. Con la memoria di Margherita e del suo tempo emerge la realizzazione del progetto di una donna che fu la più grande promotrice culturale d’Italia, capace di esercitare uno straordinario magnetismo su tutti i cittadini, popolani o aristocratici, ma più che altro intellettuali e artisti.
Margherita da bambina parlava il tedesco, essendo sua madre una principessa sassone, e poi ovviamente il francese, la lingua di casa Savoia. Il suo primo insegnante di italiano lo ebbe a 14 anni, ma imparò perfettamente, e se la cavava anche in inglese. Ciò contribuì a spingerla verso l’idea di una cultura estesa, senza frontiere. Un’idea che oggi rivive come progetto nella rinnovata Villa Margherita di Bordighera, pensata non soltanto come luogo di memoria storica sull’Italia umbertina fino al fascismo, ma anche come polo culturale. E se la mostra su Margherita e il suo tempo è lì, allestita e godibile, la vita del polo culturale è invece ancora in fieri. Ma le potenzialità sono enormi.
Siamo andati a visitare questo edificio sulla collina in una posizione di straziante bellezza - un paesaggio di quelli che hanno incantato Claude Monet che ne trasse 28 tele - guidati da Annalisa Scarpa, storica dell’arte e direttrice artistica di questa impresa per la Fondazione Terruzzi. Aiutata da un formidabile staff - l’architetto Michelangelo Lupo come allestitore, insieme a Louis Godart, che ha curato il trasferimento del cospicuo prestito del Quirinale per la mostra «Margherita, Regina d’arte e cultura» - Annalisa Scarpa ha curato la rinascita della magione.
Torinese del ramo Savoia-Genova, presto orfana di padre e allevata da una madre invaghita di un borghese italiano, Margherita crebbe silenziosa, rispettosa, curiosa e limpidamente reazionaria. Sicché poi approvò insieme al marito la sanguinosa repressione del generale Bava Beccaris, il quale nel 1898 schiacciò con l’artiglieria una sommossa popolare a Milano. Re Umberto in quell’occasione firmò la sua condanna, decorando Bava Beccaris: fu proprio quel gesto a convincere l’anarchico Gaetano Bresci, che viveva a Peterson, nel New Jersey, a procurarsi una Hamilton&Booth a quattro colpi, con cui attraversò l’oceano per esplodere tre revolverate mortali contro il monarca davanti alla canottieri «Liberi e Forti» di Monza, dove la coppia regale era in visita. Umberto era già sfuggito agli attentati di Giovanni Passannante e di Pietro Acciarito e aveva disposto un vitalizio per la vecchia madre del primo attentatore, arricchendo i suoi meriti di «re buono».
Il destino di Margherita in quella tragica circostanza fu identico a quello toccato a Jacqueline Kennedy a Dallas il 22 novembre del 1963, quando assistette alla morte del marito, il presidente John Fitzgerald Kennedy, ucciso dalla fucilata sparatagli da Lee Harvey Oswald. Jacqueline superò la traumatica vedovanza risposandosi con il petroliere miliardario Aristotele Onassis, mentre Margherita riprogrammò la propria vita dedicandosi agli intellettuali e alla cultura. Con Jackie, Margherita aveva un altro punto in comune: i loro mariti uccisi erano dei traditori adulteri. Se Jackie aveva un conto aperto con il marito, legato a Marilyn Monroe, la sovrana era ai ferri corti con il re per la sua relazione con la duchessa Eugenia Litta Bolognini, amante in pianta stabile, oltre tutto impostale come prima dama di compagnia.
Margherita fu sconvolta dalla violenza che la rese vedova, declassandola peraltro dal ruolo di regina consorte a quello di regina madre. Ma senza esagerare. Umberto era suo cugino e lei lo sposò a 17 anni per amore dopo aver rifiutato Carlo di Romania. Ma già durante il viaggio di nozze aveva dovuto prendere atto di far parte di un ménage à trois con il marito e la duchessa, trovandosi così a dover decidere se fare buon viso a cattivo gioco o separarsi e perdere la posizione di regina. Fra prendere e lasciare, Margherita prese, accettò, ingoiando con stile i rospi della situazione. Ma reagì dando sfogo alla propria natura aprendo la reggia ai begli intelletti senza discriminazioni sociali o politiche. Umberto osservava senza partecipare e in fondo era soddisfatto: non sapeva che farsene di poeti e pittori, ma apprezzava questa moglie che faceva un’irresistibile pubblicità a una casa reale ancora contestata.
[...]

lunedì 8 agosto 2011

Stampe su Casa Savoia







FIVIZZANO. Libri rari e stampe preziose della storia di Casa Savoia sono esposti nel Museo della Stampa di via Labindo, a Fivizzano.  La mosta sarà visitabile dagli appassionati di storia, fino al 31 agosto prossimo e dall'11 al 25 settembre.  La mostra, che è organizzata dal Comune e dal Museo della stampa "Jacopo da Fivizzano" è stata allestita in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia.  L'esposizione è stata inaugurata dal sindaco Paolo Grassi alla presenza del direttore del Museo professor Eugenio Bononi.



sabato 6 agosto 2011

Un fine settimana ai “tempi del Re”

Rievocazioni di eventi e di menu di memoria sabauda sabato 6, e domenica 7 agosto a Ceresole Reale e a Noasca con degustazioni e momenti legati al fine settimana di "A piedi tra le nuvole".

CERESOLE REALE

Sono tutte ispirate ai “tempi del Re”, le iniziative previste dal programma “A piedi tra le nuvole” per questo fine settimana .
Rievocazioni di eventi, ma anche dei menu e dei cibi reali, si susseguiranno  sabato 6, e domenica 7 agosto a Ceresole Reale e a Noasca.
Il primo appuntamento è nella storica sala del Grand Hotel di Ceresole, a partire dalle ore 18, per una “merenda al ritorno dalla caccia, offerta dal Re Vittorino Emanuele II in onore dell’Arciduca Ranieri d’Austria”, con dolcetti tradizionali, ma anche con i ‘ciocchetti’ , cioccolatini realizzati dal Parco del Gran Paradiso con le altre aree protette del Piemonte per i 150 anni dell’Italia Unita.
[...]

giovedì 4 agosto 2011

La provocazione....

L'Italia diventi una provincia belga. A palazzo Chigi mettiamo Re Alberto!





E se facessimo come il Belgio?

Giovedí 04.08.2011 16:50
Di Giuseppe Baiocchi


Manifestazioni a Bruxelles
Forse solo a metà agosto il re Alberto del Belgio potrà salutare un accordo tra otto partiti per dar vita a un governo del Paese a 420 giorni dalle elezioni politiche del giugno del 2010. Un vuoto così prolungato ha battuto tutti i record della storia mondiale: eppure nel lungo intervallo il Pil belga è cresciuto del 2,4% e il Parlamento ha approvato persino la legge anti-burqa. E il vecchio esecutivo, in carica solo per il "disbrigo degli affari correnti", se l'è comunque cavata, anche se aveva a disposizione solo un dodicesimo del bilancio (che andava rinnovato mese per mese) e ha potuto solo esercitare i poteri di un "governo leggero".
E' un quadro del tutto inedito in una moderna democrazia: e tuttavia sembra quasi un esempio positivo, in particolare per l'Italia che sul governo che c'è, che dovrebbe cadere al buio e che intravede all'orizzonte nebbioso o un esecutivo "tecnico" oppure una compagine "di salute pubblica" si sta esercitando da qualche settimana in un angoscioso balletto sul quadro politico accomunato dall'impotenza.
D'altra parte, mentre ci si affanna a prefigurare scenari di cambiamento o di "discontinuità", sfugge in sostanza la percezione poco simpatica di essere, di fatto, completamente "commissariati".Ovvero che i normali elementi dell'esercizio della sovranità (la diplomazia, la spada e la moneta) siano completamente in mani altrui. Nessuno ha voluto la grottesca guerra in Libia, eppure si continua a farla in un comodo disinteresse mediatico. La manovra economica costruita e approvata di corsa, con la politica intera al guinzaglio di Napolitano, si dimostra scarsamente persuasiva all'impatto con i mercati. E anche l'unica figura in grado fino ad ieri di rassicurare borse e istituzioni internazionali, il ministro Tremonti, ha l'immagine appannata. Per la gioia di molti indebolito, se non sgarrettato (per una storia marginale di subaffitto in contanti) dalle indagini della magistratura sul malaffare di Palazzo. Peraltro una magistratura che sta lentamente scoperchiando la profonda "questione morale" che imbarazza il principale partito di opposizione, incapace ormai di prospettare una seria alternativa di governo a una maggioranza sfibrata e depressa.
Se il potere, quello vero, passa altrove (tra toghe e mercati, tra media e lobbies non solo nostrane), dov'è finito il "primato della politica" indispensabile in una sia pur affannata democrazia parlamentare? Sembra quasi che le resti solo lo spazio per giocare con i costosi privilegi di casta, mentre il mondo va da un'altra parte. E' al tramonto un ciclo ormai quasi ventennale, ma non si vedono all'orizzonte i "profeti del nuovo", capaci di visione ma anche di consenso democratico. Se il destino del Paese è quello di essere, come pare, una "colonia", allora meglio il Belgio, che almeno ha una regina italiana…


Nuovo aggiornamento del sito dedicato a Re Umberto II

Dopo il guasto al computer/archivio, il ripristino di tutti i programmi necessari, il recupero dei dati dal vecchio hard disk, riprende l'attività del sito dedicato a Re Umberto II con una bella intervista al Sovrano di Luigi Barzini jr.

Buona lettura!

Il webmaster

Mostra su Casa Savoia a Novalesa


Mostre e Visite
Data: 01/08/2011 - 28 giorni

Comune di Novalesa
Dal primo al 28 agosto 2011
Mostra aperta dal primo al 28 di agosto. 

Tema: La Reale Casa di Savoia, vista attraverso 44 ritratti storici.

mercoledì 3 agosto 2011

Cento nomi per il Re

di Giovanni Semerano

ROMA 2 GIUGNO 1946



Sono trascorsi sessanta anni da quando è stata instaurata la Repubblica Italiana. Era il 12 giugno 1946 quando un gruppo di golpisti guidato da Alcide De Gasperi, cioè il governo in carica, decise notte tempo, alle ore 23,45,di assumere i poteri provvisori che non gli spettavano. Così nacque la Repubblica guidata dalla diarchia De Gasperi - Togliatti.



Il 13 giugno alle ore 16,09 il Capo dello Stato Sua Maestà il Re Umberto II partì senza abdicare per l'esilio volontario dopo aver denunciato il gesto rivoluzionario del suo governo.

La decisione del Re di partire fu presa per evitare una guerra civile; certamente i monarchici avrebbero voluto che i ministri venissero arrestati e non lasciati al governo del paese.

I monarchici erano più della metà degli italiani e tra questi voglio ricordare chi ho incontrato in quei giorni prima, durante e dopo la campagna elettorale per il Referendum istituzionale.

Dai miei ricordi nasce questo piccolo dizionario storico biografico di nomi scelti tra chi si dedicò alla lotta politica di quel momento. Con alcuni di loro ho trascorso molti anni di impegno nel movimento monarchico. Sono nomi che rivivono nella memoria e non vanno dimenticati.

Giovanni Semerano



Piccolo Dizionario



ADDAMIANO NATALE. Consigliere nella direzione nazionale del Partito Democratico Italiano (PDI) che partecipa alla campagna elettorale con il Blocco della Libertà.


ALLIATA DI MONTEREALE GIANFRANCO. Direttore del Settimanale "Bandiera Azzurra". Tra i fondatoti del Partito Nazionale Monarchico. Eletto alla Camera dei Deputati il 18 aprile 1948 nella lista di "Stella e Corona".

AMBROSI DE MAGISTRIS RENATO. E'il principale esponente del gruppo giovanile "Italia Nuova" nel PDI Sarà eletto Consigliere Comunale di Roma nel PNM.

ANDRIOLA VITO. Membro nel direttivo del gruppo giovanile "Italia Nuova".

ANGIOLILLO RENATO. Giornalista. Fondatore e direttore del quotidiano romano " Il Tempo".

ANTINORI FRANCA. Crocerossina presso l'ambulatorio gratuito del Quirinale.

ARTIERI GIOVANNI. Giornalista. Vicedirettore de "Il Tempo". In visita dal Re a Cascais testimonia dell'esistenza dei diari di Vittorio Emanuele III (pagine autografe la cui scomparsa è un giallo storico di grande interesse e ne tratterò in un prossimo libriccino di questa collana "Omnibus").

ASINARI DI SAN MARZANO GIORGIO. Fonda il Movimento Monarchico Italiano.

AVALLONE ENZO. Membro del Comitato romano dell'Unione Monarchica Italiana (UMI). Vice Segretario Generale del Partito Nazionale del Lavoro (PNL). Eletto Consigliere Comunale di Roma. Autore del libro  "Risposta a Montgomery".

AVARNA DI GUALTIERI CARLO. Generale. Frequenta il Circolo Politico "La Bussola" di via Principessa Clotilde di Savoia a Roma.

BARZINI LUIGI. Liberale. Vice Direttore de "Il Tempo". Amico personale di Umberto II. E' noto che la notte tra il 12 e il 13 giugno Il Re era a casa Barzini con la signora Giannalisa, Alberto Bergamini e il generale Carlo Graziani quando Luigi Barzini telefonò dal Tempo,dopo la mezzanotte, la notizia del colpo di Stato attuato da Alcide De Gasperi e il suo governo.

BASILE NICCOLO'. Avvocato. Presidente del Comitato Centro Meridionale dell'UMI. Il 10 Giugno 1946 scrive all'onorevole Vittorio Emanuele Orlando una lettera per denunciare e documentare i brogli nelle operazioni elettorali del referendum.

BASIGNANI ENRICO. Capitano dei Corazzieri. Si trovò nel gruppo dei Carabinieri che a Villa Savoia arrestò Benito Mussolini portandolo nella Caserma di piazza del Popolo.

BENEDETTI TULLIO. Presidente dell'UMI che a Roma aveva sede in via dell'Umiltà nel Palazzo che fu sede del Partito Popolare di don Luigi Sturzo e oggi è sede di Forza Italia.L'8 giugno 1946 indirizzò al contrammiraglio Ellery Stone, Capo della Commissione Alleata, una lettera di denuncia dove tra l'altro era scritto che "risulta all'UMI in modo ineccepibile che nel referendum istituzionale sono stati compiuti i più gravi e patenti brogli elettorali onde alterare il suo risultato a favore della repubblica". Consultore viene eletto nel Blocco della Libertà all'Assemblea Costituente.

BENEDETTINI LUIGI FILIPPO. Valoroso ufficiale di artiglieria destinato all'aviazione partecipò alla guerra di Spagna dove fu governatore militare di Barcellona. Direttore dei settimanale "La Voce Monarchica" viene eletto deputato alla Costituente. Vice Presidente dell'UMI è il primo leader monarchico che nel dicembre del 1946 si reca dal Re in esilio a Cintra in Portogallo dove lo intervista per il suo giornale. Dedica tutta la vita alla lotta per la Monarchia in Parlamento, nel Consiglio Comunale di Roma e nella vivace e intensa attività dei movimenti monarchici.

BERGAMINI ALBERTO. Senatore. Direttore de "Il Giornale d'Italia". Amico e consigliere di Umberto Il. Nella sua casa di piazza del Popolo, a fianco dell'antico caffé Rosati, si giunse alla definitiva stesura del messaggio del Re in partenza per l'esilio.

BOCCUNI MARIO Imprenditore. Presidente dell'UMI di Taranto.

BOLLA NINO. Giornalista. Direttore dei periodici "Il Ritorno" e "Italia Sabauda".

BON VALSASSINA MARINO. Studioso di scienze giuridiche. Dirigente del Fronte Monarchico Giovanile. Consigliere Comunale di Roma. Presidente Nazionale dell'UMI dopo la morte del Re Umberto II e in questa carica divulgherà le Regie Patenti di Casa Savoia che stabiliscono le regole della successione dinastica.

BOSCARDI ENRICO. Negli anni successivi al 1946 è dirigente nel movimento giovanile del PNM.

BUFFA GASPARE. Avvocato. Segretario Nazionale del Movimento Monarchico Indipendente. Direttore del settimanale "Italia Nostra".

CAFFARELLI GIANPIERO. Dirigente nel movimento giovanile dei PDI. Con Giovanni Semerano e Giorgio Pasqualini è ricevuto in udienza dal Re Umberto II il 7 giugno 1946.

CANTALUPO ROBERTO. Ambasciatore. Viene eletto alla Camera dei Deputati per il PNM. Direttore del settimanale "Governo".

CAPRANICA del GRILLO GIULIANO. Presidente dell'UMI, succede all'ammiraglio Giovanni Galati. Sarà sempre esponente di primo piano dell'UMI.

CARAMIA AGILULFO. Avvocato. Esponente liberale eletto deputato per il Collegio elettorale di Taranto.

CICERONE VINCENZO. Deputato eletto all'Assemblea Costituente e più volte rieletto alla Camera dei Deputati. Amico di Umberto II andrà spesso a trovarlo a Cascais. Rappresenta i monarchici del Salento.

CONDORELLI ORAZIO. Eletto all'Assemblea Costituente per il Blocco della libertà nel Collegio di Catania. Partecipa al II e al III Congresso Nazionale dell'UMI presso la sala Capizzucchi di Roma e viene sempre eletto nelle cariche direttive nazionali.

CONSIGLIO ALBERTO. Giornalista. Aderisce nel 1948 al PNM e viene eletto alla Camera dei Deputati nella lista di "Stella e Corona". Lascerà il Partito quando Covelli fece l'alleanza con il Movimento Sociale.

COVELLI ALFREDO. Fonda a Roma il Partito Nazionale Monarchico nella memorabile riunione al Teatro della Banca d'Italia in piazza Fontanella Borghese dopo la partenza del Re in esilio. Fino allo scioglimento del Partito sarà il Segretario Generale in quattro decenni di costante impegno politico. Eletto alla Costituente e ripetutamente in diverse legislature parlamentari. Negli ultimi anni di vita è stato Presidente della Consulta dei Senatori dei Regno.

CREPAS ATTILIO. Segretario dell'Alleanza Tricolore Italiana e direttore del settimanale "Brancaleone".

CUPI NICOLA. Giornalista. Collabora con l'onorevole Luigi Filippo Benedettini nell'UMI. E' redattore del quotidiano "Il Tempo" e del settimanale "Il Merlo Giallo".

D'AGOSTINO CARLO. Avvocato. Fondatore del Centro Politico Italiano e del periodico "Alleanza Italiana" con sede in viale Bruno Buozzi nel quartiere Parioli di Roma. Cattolico, antifascista partecipò alla lotta clandestina della Resistenza romana.

D'AGOSTINO FRANCESCO. Membro del direttivo del gruppo giovanile "Italia Nuova".

D'ANDREA UGO. Liberale. Scrive con lo pseudonimo di Pietro Silva il libro "Io difendo la Monarchia". Consigliere Comunale di Roma sarà eletto Senatore collaborando con la rivista "Noi Liberali" diretta da Giovanni Semerano.

DE JORIO FILIPPO. Avvocato. Partecipa agli incontri domenicali del salotto di casa Remo Renato Petitto dove le discussioni venivano riassunte in relazioni scritte che avevano per tema l'orientamento dei movimenti monarchici post-referendum. Negli anni dopo il 1946 fonderà il Partito dei Pensionati.

DEL CORE GIUSEPPE. Dirigente del Fronte Monarchico Giovanile di Bari.

DELCROIX CARLO. Medaglia d'oro al Valor Militare. Aderisce al Fronte Nazionale del generale Ezio Garibaldi. Sarà eletto alla Camera dei Deputati nella lista di "Stella e Corona".

DELCROIX ANTONIO. Dirigente del Fronte Monarchico Giovanile.

DE MICCO SALVATORE. Medaglia di Bronzo al Valor Militare. Esponente delle sezioni romane periferiche dell'UMI.

DI MASSIMO MASSIMO. Giornalista. Redattore di "Italia Monarchica", direttore del settimanale "Qui Italia" di Alfredo Lisi, fondatore negli anni cinquanta del Movimento dei Lazzaroni del Re e del periodico "Nazione Monarchica".

DI PALMA SILVIO. Avvocato. Direttore del settimanale "L'Ora Monarchica". Presidente del Partito Liberale Italiano di Taranto.


DI TODARO LILIANA. Dirigente del movimento femminile dei Fronte Monarchico Giovanile jonico.

FANELLI GIUSEPPE ATTILIO. Partecipa alle attività dei movimenti monarchici sempre in ruoli di primo piano. Sarà Segretario Generale del Movimento Popolare Monarchico di cui è fondatore e Presidente l'onorevole Luigi Filippo Benedettini.

FERRETTI FRANCESCO, detto Franz. Giornalista.

FINOCCHI ELVIDIO. Dirigente del gruppo giovanile "Italia Nuova".

FOLLIERO DIEGO. Professore di fisica al Collegio Nazzareno. Consigliere Nazionale nella Direzione del PNL.

FRATTINI ERNESTO. Legittimista fu studioso di grande intelligenza partecipando alle riunioni domenicali in casa di Remo Renato Petitto. Vicino al Ministro Falcone Lucifero che apprezzandone le doti e la preparazione intellettuale lo investì di particolari incarichi e lo tenne fra i suoi collaboratori. Sarà Segretario Generale del Fronte Monarchico Giovanile e redattore di "Monarchia Nuova".

FUSCO FILIPPO, Esponente dei monarchici napoletani è stato Segretario Generale del FMG nella UMI con la dirigenza Paolucci Guglielmi.

GALATI GIOVANNI. Eroico ammiraglio della Regia Marina dopo l'armistizio della seconda guerra mondiale non si consegnò a Malta e condusse le sue navi nel porto di Taranto mettendosi a disposizione del Re Vittorio Emanuele III. Eletto Presidente dell'UMI la riorganizzò assieme al Segretario Generale Benedetto Siciliani nella nuova sede di via della Mercede a Roma.

GAROFALO FRANCO, Ammiraglio. Aiutante di Campo del Re lo accompagnò il pomeriggio dei 7 giugno 1946 in visita al Papa Pio XI che intervenne con un concreto aiuto alle difficoltà economiche del Re che si accingeva a lasciare l'Italia.

GASPERINI TORQUATO. Esponente monarchico nel piccolo Borgo medievale di Calcata. Collabora con Orlando Battisti Consigliere Comunale di Roma per il PMP.

GIORDANO NICOLA. Avvocato. Presidente dell'UMI della Puglia, indiscusso e amato dai monarchici pugliesi.

GLORIOSO PAOLO. Giornalista. Redattore di "Italia Monarchica" e di "Monarchia Nuova".

GRASSI GIUSEPPE. Dirigente e fondatore del Fronte Monarchico Giovanile jonico assieme a Giovarmi Semerano.

GUARIGLIA RAFFAELE. Ambasciatore. Sarà Presidente dell'UMI.

GUGLIELMI NINO. Giornalista. Editorialista del settimanale "La Voce Monarchica". Presidente del PNL. Segretario Generale dell'UMI. Fondatore del Partito Monarchico Italiano.


GULLO GIUSEPPE. Nel Comitato Direttivo dell'UMI .


INFANTE ADOLFO. Generale. Primo Aiutante di Campo dei Re. L'ammiraglio Ellery Stone lo decora della Legion of Merit per la sua attività clandestina in Grecia. Insignito dell'Ordine Militare di Savoia.

LANFRANCHI CONCETTA. Dirigente dei movimento femminile dell'UMI di Taranto.

LINUSSA EUGENIO. Direttore del settimanale "Fronte Est" che si pubblicava a Udine con diffusione nazionale, organo ufficiale dell'UMI.

LO VOI CARMELO. Dirigente del Fronte Monarchico Giovanile.

LUCIFERO ROBERTO. Assieme a Enzo Selvaggi aprì la campagna elettorale del 2 giugno 1946 a Roma al cinema Rex nel quartiere Trieste; comizio memorabile per l'applaudita e numerosa partecipazione dei romani. Nel dicembre, del 1947 eletto Segretario Generale del Partito Liberale Italiano al termine del IV Congresso Nazionale che si svolse a Roma nella sede di via Frattina.

LUPINACCI MANLIO. Giornalista. Lo ricordiamo amico e consigliere dei Re e nella sua casa di via 24 Maggio Umberto si trovava spesso ospite. E' stato Segretario dei PLI e ha diretto il quotidiano "Risorgimento Liberale".

MAGNANI ENZO. Ingegnere. Esponente ligure dell'UMI.

MALLEO VINCENZO. Professore. Presidente dell'IVE (Italia e Vittorio Emanuele). Il movimento si sciolse per aderire all'UMI.

MANCUSO UMBERTO. Tra i fondatori dei Circolo Rex e ideatore del logo associativo.

MANNUCCI ERNESTO. Direttore del periodico " Il Monarchico".

MARIOTTI GIULIO. Sindacalista. Segretario del Gruppo Sindacalista Nazionale con sede a Livorno e direttore dei periodico "Scolte Italiche". Il Gruppo si proponeva la collaborazione di classe tra lavoratori e imprenditori.

MARMIROLI RENATO. Fondatore del Movimento Monarchico Europeo.

MAROI ALDO. A Milano dirige i settimanali "Fiamma Monarchica" e "L'Idea Monarchica".

NASALLI ROCCA ANGELO MARIA. Direttore dei settimanale "Realtà Politica" organo dei monarchici della Democrazia Cristiana.

PADOAN AGOSTINO. Avvocato. Insigne giurista ebbe l'intuizione di creare la Consulta dei Senatori del Regno. Sarà Presidente di varie commissioni nell'UMI. Fonda il Partito Nazionale Cristiano che confluirà nel PNL.

PAOLETTI VITTORINA. Fa parte della Segreteria del Ministro della Real Casa Falcone Lucifero. Dirigente nazionale del movimento femminile del PNL.

PASQUALINI GIORGIO. Architetto. Con Giovanni Semerano e Gianpiero Caffarelli il 7 giugno 1946 è ricevuto dal Re Umberto in udienza privata.

PENNISI PASQUALE. Giornalista. Direttore di "L'Italia Monarchica" con Alfredo Covelli; collaboratore di"Monarchia Nuova".

PETITTO REMO RENATO. Nel suo salotto ai Parioli di Roma si ritrovavano la domenica mattina esponenti monarchici tra cui ricordiamo Ernesto Frattini,Guido Rizzo Venci, Filippo de Jorio, Gherardo Gnoli, Alessandro Monti della Corte, Enzo Magnani, Mario Viana, Giovanni Semerano.

PETRAROJA MASSIMO. Avvocato. Fa parte dell'UMI di cui è Segretario Nazionale Amministrativo.

PREMOLI AUGUSTO. Esponente giovanile del PLI. Rappresenta i liberali nell'UMI. Collabora con le riviste "Monarchia Nuova" e "Noi Liberali" dirette da Giovanni Semerano. Sarà eletto senatore a Palazzo Madama per il Partito Liberale.

PUCCETTI ANTONIO. Dirigente del Fronte Monarchico Giovanile.

PUCCI MARIO. Giovanissimo collabora con Giovanni Semerano nel movimento giovanile dei PNM che aveva sede a Roma in via Luigi da Palestrina, indipendente dalla federazione romana del Partito di via della Croce. Fonda l'Agenzia Stampa -Fert- che ancora oggi si pubblica con la direzione di Sergio Boschiero.

ROCCO GUIDO. Ambasciatore. Esponente dell'UMI presiede il II Congresso Nazionale che vede eletti Presidente e Segretario Galati e Siciliani. Aderirà in seguito al PNM e condurrà le trattative del primo incontro a Cascais tra il Re Umberto e l'onorevole Alfredo Covelli alla vigilia delle elezioni regionali sarde.

RONCO ETTORE. Generale. Membro del Comitato romano dell'UMI presieduto dall'onorevole Luigi Filippo Benedettini nella storica sede di via Sistina a Roma.

SALERNO ALDO. Socialista. Dopo il Referendum fonda il Partito Nazionale del Lavoro e il settimanaie "Azione Monarchica" che affiderà alla direzione di Nicola Torcia e Giovanni Semerano divenendo così l'organo ufficiale della corrente antifascista nel PNM dove Salerno fuse il suo Partito. Direttore del settimanale "L'Intransigente" con Massimo di Massimo.

SAVARESE MARIO LUCIO. Segretario Generale del Fronte Monarchico Giovanile durante la campagna elettorale del 2 giugno 1946 quando il Fronte era un'organizzazione indipendente non ancora aderente all'UMI.

SELLA DI MONTELUCE PAOLO. Consigliere dell'UMI, rappresenta i monarchici di sinistra.

SELVAGGI ENZO. Leader dei monarchici italiani durante le campagne elettorali del 1946. Segretario Generale del Partito Democratico Italiano e direttore del quotidiano romano "Italia Nuova". Presentò il ricorso in Cassazione per invalidare il risultato elettorale del Referendum Istituzionale. Epocali le battaglie politiche in nome del Re condotte da Enzo Selvaggi che una volta sciolto il suo Partito aderì al Partito liberale per poi seguire il comandante Achille Lauro nel Partito Monarchico Popolare. L'onorevole Selvaggi morì tragicamente in un incidente d'auto nel 1957 dopo una manifestazione monarchica.

SERVENTI ANTONIO. Detto il Cobra. Poeta. Attivo nel movimento giovanile dei PNM dove dirigeva la Compagnia di Filodrammatica.

SERVENTI NINO. Giornalista. Redattore de "La Voce Monarchica". Membro del direttivo nazionale dei PNL.

SICILIANI BENEDETTO. E' il primo Segretario Generale dell'UMI post-referendurn eletto dal II Congresso Nazionale. Con lui l'UMI si riorganizza su tutto il territorio nazionale in forma unitaria e certamente è stato il periodo associativo più intenso e ricco di appassionate vicende politiche.

SOLA UGO. Ambasciatore. Esponente dell'UMI e del PNM.

SPICA GIACOMO. Dirige il movimento giovanile del PNL.

STELLUTI SCALA GIUDITTA. Dama di Corte. Organizzatrice delle visite collettive al Quirinale durante il mese di maggio 1946. Si ricorda come queste visite ebbero grande successo: dalle quattrocento presenze del primo giorno si arrivò alle ventimila persone. La Famiglia Reale riceveva periodicamente la domenica nei giardini dei Palazzo, reduci di guerra, bambini, romani di ogni ceto sociale.

THAON DI REVEL PAOLO. Grande Ammiraglio. Consigliere di Umberto Il. Cancelliere dell'Ordine Mauriziano. Aderisce al Blocco della Libertà. Ho incontrato il Grande Ammiraglio nello studio del Presidente dei Cavalieri del Lavoro Enrico Pozzani perché egli chiese di conoscere la situazione organizzativa dei giovani monarchici. Al termine dell'incontro gli rivolsi il desiderio di firmarmi una sua fotografia che lo ritraeva quando era Capo di Stato Maggiore della Regia Marina durante la prima guerra mondiale. Me la dedicò così: "A Giovanni Semerano augurandogli costante vento in poppa, Paolo Thaon di Revel".

TORCIA NICOLA. E' stato il primo Segretario Generale del FMG quando divenne il movimento giovanile dell'UMI dopo il 2 giugno 1946.

TRON AUGUSTO CESARE. Ufficiale dei bersaglieri. Membro del Comitato romano dell'UMI.

TROMBETTI ROBERTO. Giornalista parlamentare collabora con "Monarchia Nuova" e altri giornali monarchici. Dopo il 2 giugno 1946 terrà salotto per tanti anni con incontri quotidiani tra esponenti monarchici e giornalisti nel Caffè Doney di via Veneto a Roma.

VIANA MARIO. Laureato in legge. Aderisce ai movimenti liberali. Combattente valoroso nelle due guerre mondiali. Partecipa alla lotta della Resistenza monarchica di liberazione. Sindacalista, giornalista, storico, autore di numerosi libri collabora a diverse riviste tra cui "Monarchia Nuova".

TROTTA GIUSEPPE. Segretario Generale dell'UMI durante le campagne elettorali del 2 giugno 1946.

ZUCCOLI IGNAZIO. Nella Guerra di Liberazione 1943-1945 milita nelle formazioni partigiane "Fiamme verdi"; nel 1945 è tra i fondatori dell'UMI di Brescia con il generale Alessandro Piazzoni, il conte Camillo Pellizzari di San Girolamo, l'avvocato Gherardo Cazzago, l'ingegnere Sam Quilleri e molti altri con i quali partecipa alla campagna per la Monarchia nel Referendum del 1946. Secondo i dati ufficiali in numerosi importanti comuni della provincia di Brescia vinse la Monarchia.

ZUPPANTE LUIGI. Avvocato. Presidente della Confedilizia. Subentra alla Camera dei Deputati dopo la morte di Enzo Selvaggi.

NOTA DI APPENDICE

Molti amici ed esponenti monarchici non sono nominati in questo piccolo dizionario storico biografico perché qui si comprendono i nomi di chi ho incontrato tra il 1946 e il 1950. Negli anni successivi, sempre a fianco del ministro Falcone Lucifero, ho avuto l'occasione di "vedere da vicino", come direbbe il senatore Giulio Andreotti, tantissimi altri e tantissimi ancora durante i venti anni in cui sono stato il Segretario Generale dell'Unione Monarchica Italiana. Impossibile dunque nominare tutti, ma voglio indicare alcuni nomi "visti da vicino", appunto! Li elenco in ordine alfabetico: Gian Nicola Amoretti, Umberto Bonaldi, Sergio Boschiero, Giuseppe Barberi, Adolfo Callegarini, Fernando Ciarrapico, Carlo Colonna, Vincenzo Costa, Giuseppe Costamagna, Piccio Crepas, Salvatore D'Albergo, Matteo de Nardelli, Domenico De Napoli, Emilio e Giorgio Di Nunzio, Cesare degli Occhi, Giorgio de Vecchi di Valcismon, Enzo Fedeli, Paolo Filo dellaTorrc, Domenico Giglio, Marco Grandi, Paolo Greco, Salvatore Leone de Castris, Achille Lauro, Francesco Leoni, Alessandro Lessona, Alfredo Lisi, Giuseppe Lo Bianco, Manlio Lo Cascio, Angelo Lo Faso, Riccardo Maffèj, Leo Magnino, Adalberto Mariano, Ruggero e Giovanna Messanelli de Normanni, Pier Luigi Nardis, Claudia e Lionello Nigra, Antonio Pascucci, Michele Pazienza, Paolo Puntoni, Alberto e Renzo Puntoni, Aldo Quadrani, Odo Spadazzi, Antonio Spinelli, Vincenzo Staltari, Rinaldo Taddei, Gioacchino Volpe, e ancora..

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