NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

martedì 23 agosto 2011

La Regina Margherita e Cremona



Su Margherita, prima regina d’Italia, è in allestimento una mostra al primo piano degli appartamenti della Villa Reale di Monza (sarà inaugurata il 12 settembre). Con Cremona la regina Margherita ebbe molteplici contatti e a lei (come si apprende dall’opera di Gianfranco Taglietti sulle strade cittadine) fu anche intitolato l’attuale viale Po dal 1926 al 1944. Si ricorda la sua visita all’Ospedale dei bambini in via S.Antonio del fuoco; inoltre non disdegnava la nostra tradizione dolciaria, cosicché il negozio di Enea Sperlari in via Solferino poté fregiarsi, con tanto di stemma, del titolo di «provveditore della casa di Sua Maestà la Regina madre».

Ma la sua relazione con la nostra città è dovuta, soprattutto, all’amicizia intessuta con monsignor Geremia Bonomelli, incontrato a Stresa. Nella ‘perla’ del Lago Maggiore si era stabilita Elisabetta, duchessa di Genova e madre della regina; e il vescovo di Cremona vi si era recato per onorare Antonio Rosmini e pregare sulla sua tomba.
Morto nel 1914 Bonomelli, fautore della conciliazione fra Stato e Chiesa e apostolo dei lavoratori migranti, la regina madre mantenne rapporti epistolari con monsignor Emilio Lombardi, che di Bonomelli era stato l’ultimo segretario e che era divenuto parroco di Sant’Agostino, promuovendovi l’attività dell’ Opera Bonomelli di assistenza per gli italiani emigrati in Europa, Opera di cui la sovrana aveva assunto il patronato. Una lastra di marmo, sempre più illeggibile, posta accanto all’ingresso dell’oratorio di Sant’Agostino, in via Breda, ricorda la visita lì compiuta dalla regina Margherita il 3 luglio 1925. Le condizioni della «dimenticatissima lapide...che sembra il segno dei tempi in cui viviamo» vennero già segnalate su La Provincia da Luciano Panena l’11 giugno 2002. «Essa venne inaugurata — spiegava Panena — il 29/5/1927 ed apposta a cura della Sezione di Cremona dell’Opera Bonomelliana. Voleva ricordare ai posteri quando il 3/7/1925 la Regina Margherita di Savoia venne a Cremona per avere sciolto il voto del memore cuore visitando la tomba di mons.Bonomelli». Seguiva, pochi giorni dopo, la lettera di «una vecchia monarchica» (S.S.C. la firma) che era stata testimone della cerimonia: «in quel giorno... c’era l’ultimo re d’Italia (allora principe ereditario) Umberto II di Savoia in visita a Cremona. Io conservo le foto... scattate in città e in Prefettura». Nell’anno centocinquantesimo dell’Unità d’Italia un’iniziativa, pubblica o privata, per il restauro possibile della lapide (sembra sconsigliato il suo distacco dal muro) — ottenuti i dovuti permessi della parrocchia e della Soprintendenza — costituirebbe un segno di rispetto per la memoria storica nazionale e locale.

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