NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

sabato 31 ottobre 2015

Un francobollo...

I dettagli non sono dettagli. 
Questo il francobollo scelto dall'Ingegnere Giglio per spedirci la prima parte del programma del benemerito Circolo Rex.
Non poteva assolutamente passare inosservato. 

CIRCOLO DI CULTURA E DI EDUCAZIONE POLITICA “REX” LXVIII CICLO DI CONFERENZE

PROGRAMMA DELLE RIUNIONI 2015/2016 
PRIMA PARTE



8 Novembre
- on. dr. Antonio TAJANI

Vice Presidente del Parlamento Europeo

"Europa di oggi, Europa di domani"


15 Novembre

- dr. Antonio GALANO

"Sergio Boschiero e la proposta politica del Fronte Monarchico Giovanile"


22 Novembre

- Dr. Ing. Domenico GIGLIO

Presidente del Circolo Rex

"Vittorio Emanuele III  Re e Soldato"


29 Novembre

- dr. Gianluigi CHIASEROTTI

"Dante e l'Unità d'Italia "

venerdì 30 ottobre 2015

Re Vittorio Emanuele III ricordato a Landiona, Novara


CON IL PATROCINIO DEL COMUNE DI LANDIONA








DELEGAZIONE PIEMONTE

Istituto Nazionale per la Guardia d’Onor e alle Reali Tombe del Pantheon
Fondato nel 1878, confermato con R.D. 24 settembre 1932 n. 1348
- Ente Morale sotto l'egida del Ministero della Difesa con D.P.R. 27 febbraio1990 -
Aderente ad Assoarma 11 maggio 2012

DELEGAZIONE PROVINCIALE DI NOVARA

Nel Centenario delle Celebrazioni della Prima Guerra Mondiale
Ricordiamo il Re Soldato, la Regina che aprì il Quirinale per curare i Soldati Feriti
E di tutti i Soldati che Caddero nell’Adempimento del Dovere


SABATO 31 OTTOBRE 2015 - COMUNE DI LANDIONA 
 PROVINCIA DI NOVARA


ORE - 15,45 RITROVO – VIA DELLA CHIESA, 8 - 
PARROCCHIA SANTI PIETRO E PAOLO
S. MESSA - PREFESTIVA
SARANNO RICORDATI  VITTORIO EMANUELE III, LA REGINA ELENA,

TUTTI I SOLDATI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE CADUTI 
NELL'ADEMPIMENTO DEL DOVERE





Presente l’Assistente Spirituale della Delegazione Comm. Can. Mons. Gian Luca Gonzino
Presente il Presidente d’ASSOARMA NOVARA – Sig. Gen. di Brig. Dr. Dario Cerniglia

“Lettura di testimonianze su italiani che hanno partecipato alla Prima Guerra Mondiale”
Al termine del Corteo un breve corteo partirà all'uscita dalla Chiesa, per collocare un omaggio alla Via dedicata a Vittorio Emanuele III concludendosi con la deposizione sempre di un omaggio floreale al Monumento dei Caduti.

Sarà consegnato un omaggio al Sindaco da parte della nostra delegazione, ringraziando così la Cittadinanza di Landiona nell'aver mantenuto la Via intitolata a Vittorio Emanuele III
Le associazioni combattentistiche sono invitate a partecipare con le bandiere e i labari

LA CITTADINANZA E’ INVITATA A PARTECIPARE PORTANDO CON SE IL TRICOLORE, UNENDOSI A NOI TUTTI



IL DELEGATO PROVINCIALE

MARCO LOVISON

martedì 27 ottobre 2015

Gli articoli della Sinistra Monarchica

Nel 1954 usciva questa rivista, diretta da Giovanni Semerano, che riportava una serie di articoli di una parte poco diffusa e soprattutto  poco conosciuta dei monarchici.
E' bella ed è da sottolineare l'apertura mentale dei monarchici verso chi, in evidente minoranza nel Partito, si professava di sinistra e proponeva soluzioni di sinistra alla politica del partito.
Noi, che di sinistra non siamo, riportiamo con piacere l'intero contenuto della rivista convinti come siamo che nella democrazia retta a Monarchia il naturale punto di equilibrio costituito dal Re consenta di guardare all'avversario politico come ad una ricchezza di pensiero piuttosto che come ad un nemico, come invece accade puntualmente ad ogni legislatura repubblicana.

Buona lettura!


Rifare la Nazione
 di Giovanni Semerano

  

Una novità di rilievo è intervenuta nella situazione politica italiana, caratterizzata, al presente, da un certo immobilismo che pone i diversi partiti su posizioni, talvolta polemiche, scontate o tali almeno da non destare alcun particolare interesse come prova di un'evoluzione in atto o in potenza della politica o delle idee. La novità viene dai monarchici, da quella parte politica cioè che ha movimentato in tempi recenti le note di prima pagina dei quotidiani e che, nonostante la scissione del PMP dal PNM, dà in questi giorni una nuova prova di vitalità per merito della «Corrente di Sinistra Sociale» che al Il Congresso Nazionale del PNM indica una strada da battere che, seppure non può dirsi nuova, costituisce sempre un itinerario che non si troverà nei progetti dei vari partiti politici, essendo stato fissato secondo il punto di vista di rappresentanti del Paese che per la loro particolare posizione sono in grado di osservare la vita della Nazione senza il paraocchi della divisione classista, senza pregiudizi, in un quadro più vasto nel quale il Paese appare unito nel comune denominatore dell'Idea monarchica.

Nella mozione, presentata dalla Corrente di Sinistra Sociale al II Congresso Nazionale del Partito Nazionale Monarchico si dà mandato agli organi responsabili del Partito di seguire «una linea sociale ed economica la quale conduce all'attuazione di una politica sociale decisa e realistica - che senza tergiversazioni né infingimenti, predisponga i mezzi ed i sistemi necessari per effettuare una più equa ripartizione proporzionale del reddito secondo funzioni, capacità e rendimento, attribuendo così a ciascun partecipante alla Comunità nazionale, la quota attribuibile a seconda della sua funzione o posizione sociale di proprietario, di tecnico, di professionista, di lavoratore, di indigente, di invalido, di vecchio e così che tale quota sia per ciascun nucleo familiare non mai inferiore al minimo vitale necessario».

La mozione prosegue affermando che l'azione deve tendere «alla rapida effettuazione di quelle riforme di struttura - cosi costituzionali come economiche dell'assetto sociale della Comunità nazionale italiana le quali urgono non meno per debito di Giustizia che per assicurare quella collaborazione di tutte le classi nell'interesse unitario della Nazione la cui origine può soltanto riposare nella comune coscienza dell'attuato diritto di ciascuno, nel rispetto del diritto altrui e delle funzioni e dei doveri propri a ciascuno sotto l’egida della libertà assicurata per tutti e per ciascuno dalla legge».

A questo punto i commentatori politici diranno che non si tratta di una novità, che l'esigenza di riconoscere i diritti fondamentali del popolo è un problema di vecchia data e che oggi tale esigenza, sotto lo slogan «andare a sinistra » si ripresenta un po' da tutti i partiti e gli uomini politici. Verissimo, ma occorre distinguere tra il formalismo che ha caratterizzato l'atteggiamento di tali partiti, i quali si sono piuttosto preoccupati di fare della demagogia, tanto che si è vista la Democrazia Cristiana « far concorrenza » al comunismo sul terreno sociale per riuscire a combattere e a vincere l'altro partito con le sue stesse armi, occorre distinguere, dicevamo, tra il formalismo di questi partiti e la posizione assunta dalla Corrente di Sinistra Sociale del Partito Nazionale Monarchico.
Si potrebbe dire che mentre per i primi il problema di « andare a sinistra » è in sostanza un atteggiamento letterario, un modo come un altro per mettersi in vista e soprattutto per non passare di moda, per la seconda si tratta di un vero problema da, risolvere sul piano pratico, per il quale si danno suggerimenti non viziati da concezioni classiste e si propone un’azione ragionata, un'azione cioè che porti a quei risultati ai quali si mira, senza dare solo l'impressione che i risultati siano stati raggiunti, mentre nella realtà essi sono ancora di là da venire. Vogliamo riferirci alla cosiddetta «riforma agraria» che ha scontentato un po' tutti - proprietari e lavoratori - perché fabbricata negli ambienti di Piazza del Gesù con il solo scopo di offrire un'alternativa alla propaganda comunista che chiedeva a gran voce per i contadini il diritto alla proprietà terriera, così come è della « riforma burocratica» che, come una qualsiasi «pratica » ha smarrito la via nei labirinti dei ministeri, ma non viene attuata perché il Governo ha timore dell'impopolarità e non solo non provvede a snellire la pubblica amministrazione ma crea nuovi uffici e moltiplica il numero degli enti. Vogliamo riferirci a tutte le varie, sbandierate « riforme » che sono state agitate per un momento come un vessillo e sono poi dignitosamente sparite nell'immobilismo di tutti i giorni che caratterizza una maggioranza che non ha la maggioranza e che è costretta a sopravvivere sugli allori di un « quadripartito » che non si regge più nemmeno con l'equilibrismo di Saragat o con la compiacenza dei liberali.

La Corrente di Sinistra Sociale, sorta in seno al Partito Nazionale Monarchico, non è cioè l'ultima incarnazione di uno slogan vecchio e stravecchio, ma il primo serio tentativo di guardare alla situazione del Paese come ad essa guarderebbe il Sovrano: con la superiorità cioè di chi non è «parte» ma «tutto» e con la partecipazione e la comprensione di chi ha la responsabilità di quel «tutto» nel quale si trovano unite tutte le parti che compongono il corpo vivo della Nazione. Non c'è da farsi illusioni: otto anni di governo democristiano non sono riusciti ad eliminare il «pericolo rosso»; il cosiddetto «partito-diga» è stato anzi travolto dall'ondata rossa, fino ad accettare gli stessi sistemi dell'avversario nel settore della propaganda. Ci si illude che le misure di polizia, che i progetti (perchè sono rimasti allo stato di progetti le varie leggi anticomuniste in cantiere) per controllare il movimento comunista o per metterlo fuori legge possano aver in qualche modo contribuito ad allontanare o rendere meno pressante la minaccia comunista. Ci si illude soprattutto che con lo « scandalo Sotgiu» dovrebbe in qualche modo compensare lo «scandalo Montesi», così nel campo delle riforme e delle istanze popolari basti promettere il paradiso in terra o attuare male una riforma per neutralizzare la azione comunista che trova alimento, nello scontento delle masse sempre più vaste e nelle accresciute difficoltà della maggioranza (lei cittadini.

Non si tornerà qui sull'argomento, ormai ben conosciuto, della necessità che ha la Democrazia Cristiana di un «pericolo comunista» che ne giustifichi la discutibile funzione politica che essa ha nel Paese; a parte considerazioni di questo genere si deve osservare che l'azione dei partito di maggioranza negli anni di governo non ha portato ad apprezzabili risultati, risultando il PCI rafforzato dalla politica DC.

Quel che occorre sottolineare è la situazione reale del Paese che vede diminuire di giorno in giorno il potere d'acquisto della lira, che si sta avviando verso una crisi economico-finanziaria - dalla quale sarà ben difficile riprendersi, che vede la ricchezza mal distribuita con una sperequazione di così vaste dimensioni da assumere il carattere di un'ingiusta discriminazione dei cittadini e una divisione tra coloro che hanno tutto e coloro che hanno niente.

La Corrente monarchica di Sinistra Sociale ha avvertito prima degli altri il pericolo e la minaccia presenti nel Paese in queste condizioni; mentre altri partiti si sono preoccupati di distrarre l'opinione, pubblica con gli «scandali» o di imbonirla con le promesse, i monarchici hanno posto in evidenza la necessità di far presto, di risolvere i problemi essenziali per assicurare al Paese la tranquillità se non la prosperità.

Riforma fiscale, politica creditizia, riforma previdenziale, legislazione sindacale, riforme di struttura nell'industria, politica dell'agricoltura, politica edilizia, immissione dei giovani nel lavoro, politica del commercio con l'estero. Si può dire che non vi sia aspetto della vita del Paese che non sia stato preso in considerazione dalla Corrente di Sinistra Sociale. Con ciò i monarchici denunciano  quello che si sarebbe dovuto ,e si deve fare; quello stesso che il Governo democristiano non è riuscito a fare in otto anni: formulare un piano che possa essere realizzato per il bene della Nazione e non per quello di un partito o per soddisfare gli interessi di una classe. L’esame della mozione che è pubblicata in altra parte della presente rivista può dare un'idea ancor più chiara di quali siano gli intendimenti e i fini che noi ci proponiamo. Si tratta di attuare una riforma fiscale che non porti il nome di Vanoni e non sia perciò determinata dagli interessi di una parte o suggerita da una categoria sociale alla quale il Partito di Vanoni è legato; attuare una politica creditizia che non apra la strada all'inflazione (come è nelle segrete intenzioni dei sovversivi che caldeggiano l'apertura di crediti illimitati) e che nello stesso tempo non paralizzi il commercio, per eccesso di prudenza; una riforma previdenziale che non risponda a fini demagogici sì bene ai diritti sconosciuti o non riconosciuti di una vasta categoria che ha lavorato ed ha diritto alla vita; una legislazione sindacale che non sia in funzione «anticomunista» e finisca per togliere ai lavoratori quei mezzi di difesa che essi debbono avere per poter esercitare i loro diritti; affrontare con serietà il problema dei giovani, non respingere le nuove leve ai margini della società per timore o per difendere altri interessi che sembrano minacciati dalla partecipazione dei giovani alla vita nazionale. E una politica del commercio con l'estero che non faccia discriminazioni tra Oriente e Occidente e una politica dell'industria che non si lasci intimorire dagli industriali che antepongono il bene privato a quello pubblico ma nello stesso tempo non risolva con faciloneria i problemi sul tappeto con troppe e disordinate nazionalizzazioni che aggraverebbero la situazione industriale. Si tratta insomma di un programma nazionale e sociale che risponda agli interessi e alle aspettative del Paese.

A risolvere il problema del comunismo afferma la mozione della Corrente di Sinistra Sociale del P.N.M. - non tanto possono valere restrizioni delle libertà democratiche e misure di polizia - che anzi lo esasperano - quanto può e deve valere una direzione della Cosa Pubblica che sia sollecita e risolvere i problemi economici e sociali pendenti ed a risolverli in spirito di solidarietà e di giustizia sociale.

Il comunismo non si batte con la demagogia; non si elimina con le leggi specialisti rende inutile con la realizzazione di quei postulati di vita civile senza i quali un Paese è condannato a morte – che sia la rivoluzione comunista o la crisi economica non conta.


I monarchici possono trovare nel programma della Sinistra Sociale del PNM un punto       di incontro, un’occasione per ritrovarsi uniti, al di sopra degli interessi contingenti e personali nella battaglia per la vita del Paese, considerata nel quadro più vasto e completo della  restaurazione monarchica che rappresenta sempre la maggiore garanzia di difesa degli Italiani.

lunedì 26 ottobre 2015

Il nostro saluto a Carlotta Guareschi, la Pasionaria di Giovannino

Oggi ha concluso serenamente il suo percorso terreno mia sorella Carlotta riunendosi in cielo ai nostri genitori. Sposa, madre e nonna ammirevole, ha dedicato tutta la sua vita alla famiglia, alle persone che la circondavano e alla cura della memoria di nostro padre. Sono certo che la “Pasionaria” sia già tra le braccia di Giovannino e Margherita.

Alberto Guareschi,
Roncole Verdi, 25 ottobre 2015



Con questa breve nota Alberto Guareschi, figlio del Nostro Giovannino, ha comunicato che sua sorella Carlotta non era più tra noi.

La notizia addolora tutti quanti hanno amato e amano suo padre, il grande Giovannino  e che hanno amato anche lei, protagonista bambina ed inconsapevole di tanti suoi racconti, con il soprannome di Pasionaria.


Nata nel Novembre del 1943, mentre Giovannino era in prigionia con altre migliaia di militari italiani in un campo di concentramento tedesco per non rinnegare il suo giuramento di fedeltà al Re aveva potuto conoscere il padre solo due anni più tardi quando era ritornato dalla prigionia con il peso di 45 kg. "Non muoio neanche se mi ammazzano!", aveva detto.

Aveva ricevuto dalla madre il nome di uno dei personaggi nati dalla fervidissima fantasia del padre, Carlotta, del romanzo "Il marito in collegio" ed era stata grande amore e grande ispiratrice di deliziosi racconti paterni.

Inutile dire il nostro dispiacere, per aver perso una persona che avevamo visto crescere fino ad arrivare al matrimonio nella lettura dei racconti paterni, oltre che congiunta di un nostro punto di riferimento.

Alla famiglia di Carlotta Guareschi, al Marito Signor Annoni, a suo fratello Alberto, a tutti i parenti giungano le condoglianze affettuose nostre, di lettori delle sue gesta di bambina, e dell'opera tutta di suo padre Giovannino.

Lo Staff

domenica 18 ottobre 2015

Aggiornamento del sito dedicato a Re Umberto II

Sul sito dedicato a Re Umberto II la XII parte della lunga intervista di Nino Bolla, pubblicata dapprima su "La Stampa " e poi raccolta nel libro "Colloqui con Umberto II".

Buona lettura!


http://www.reumberto.it/bolla0.htm

venerdì 16 ottobre 2015

Cerimonia in memoria di Re Vittorio Emanuele III



Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon
Fondato nel 1878, confermato con R.D. 24 settembre 1932 n. 1348
- Ente Morale sotto l'egida del Ministero della Difesa con D.P.R. 27 febbraio1990 -
Aderente ad Assoarma 11 maggio 2012

DELEGAZIONE PROVINCIALE DI NOVARA
Via R.Sanzio,9 – 28068 Romentino (NO) Tel. 0321-867235 Cell. 346-8345183 Mail marco.lovison1981@libero.it

Nel Centenario delle Celebrazioni della Prima Guerra Mondiale
Ricordiamo il Re Soldato, la Regina che aprì il Quirinale per curare i Soldati Feriti
E di tutti i Soldati che Caddero nell'Adempimento del Dovere

SABATO 17 OTTOBRE 2015  - COMUNE DI CASALBELTRAME - PROVINCIA DI NOVARA

ORE 18,00
RITROVO DELLE ASSOCIAZIONI COMBATTENTISTICHE E D'ARMA E DEI CITTADINI

Piazza della Chiesa, a fianco del Palazzo Municipale (Via Vittorio Emanuele III)
Un breve corteo partirà per collocare un omaggio alla via dedicata a Vittorio Emanuele III concludendosi con la deposizione sempre di un omaggio floreale al monumento dei caduti.

ORE - 18,30 PARROCCHIA SANTA MARIA ASSUNTA
S. MESSA - PREFESTIVA
SARANNO RICORDATI  VITTORIO EMANUELE III , IL RE SOLDATO,
E TUTTI I SOLDATI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE


“Lettura di testimonianze su italiani che hanno partecipato alla Prima Guerra Mondiale”

Presente l’Assistente Spirituale della Delegazione Comm. Can. Mons. Gian Luca Gonzino
Presente il Presidente d’ASSOARMA NOVARA – Sig. Gen. di Brig. Dr. Dario Cerniglia

Verrà consegnato un omaggio al Sindaco un omaggio della nostra delegazione per ringraziare la Cittadinanza di Casalbeltrame nell’aver mantenuto la Via intitolata a Vittorio Emanuele III                   
Le associazioni combattentistiche sono invitate a partecipare con le bandiere e i labari .