Angelo, il custode dei Re nel silenzio di Montecristo Cataldo, marò
gigliese, fu scelto personalmente da Vittorio Emanuele III. Per 10 anni
“presidiò” l’isola e fu familiare dei Savoia.
Oggi un museo lo ricorda di
Gabriele Baldanzi. La recentissima inaugurazione del centro visite della
riserva naturale biogenetica di Montecristo – un antico fabbricato che un tempo
fungeva da casotto dei pescatori e adesso da piccolo museo – ha riportato alla
luce la storia e la vita di Angelo Cataldo, a cui è dedicata una sezione e
alcuni pannelli dell’esposizione contenuta in questa struttura di accoglienza
nell’isola dell’Arcipelago Toscano, in acque livornesi.

IL MARO' DEL RE Cataldo, gigliese, scomparso a novant’anni anni nel 1996, è
stato – nella varia umanità che ha abitato Montecristo negli ultimi secoli –
colui che vi è rimasto più a lungo: ben dieci anni, come soldato nel corpo di
brigata dei marò regi, al seguito dei Savoia. È grazie ai discendenti – i
nipoti David, Dorica e Angela – che hanno donato all’Ente Parco lettere e
oggetti appartenuti ad Angelo – se un pezzetto di storia dell’isola più
affascinante, inaccessibile e inospitale è oggi pubblica.
DIECI ANNI CON I SAVOIA Angelo Cataldo ha vissuto la famiglia Savoia per
dieci lunghi anni, quelli più difficili per la corona. In quel tempo “infinito”
lui, isolano, ha insegnato a nuotare e pescare a Maria Pia e Vittorio Emanuele,
è uscito in barca centinaia di volte con la regina Elena. E sia il Re Soldato,
Vittorio Emanuele III (che lo aveva personalmente scelto e arruolato), sia
l’ultimo sovrano Umberto II, lo trattavano come una persona di famiglia.
[...]
L'AMICO VITTORIO EMANUELE «Con il Re Vittorio – proseguono David, Dorina e
Angela – il nonno aveva un rapporto confidenziale, di stima reciproca. Lo
descriveva come un uomo intelligente, poco loquace, dai rari sorrisi,
legatissimo a Montecristo, dove trascorreva molte settimane all’anno. Non solo
in estate».
[...]
[...]
Angelo, il custode dei Re nel silenzio di Montecristo
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