I colloqui segreti tra Urss e Santa Sede
Josip Stalin, il
dittatore comunista che perseguitava i cristiani, Pio XII, il Papa
anticomunista. Nel febbraio 1952, in piena Guerra fredda, il leader sovietico
avrebbe tentato un riavvicinamento tra la Santa Sede e l’Unione Sovietica. Una trattativa
ufficiosa e ancora embrionale, che si sarebbe protratta fino all’inizio del marzo 1953, quando
il leader sovietico morì, con il conseguente naufragio del progetto.
Colloqui
informali avvenuti in gran segreto, nella residenza di Falcone Lucifero, ministro della Real Casa,
con l’interessamento del Re in
esilio Umberto II.
È quanto emerge da un verbale di 40 cartelle, fino ad oggi inedito, dove sono messi nero su
bianco i resoconti dei colloqui che attestano l’offerta di Stalin. Per l’Unione Sovietica i contatti erano
condotti dallo storico comunista Ambrogio Donini, studioso delle
religioni, ambasciatore italiano in Polonia nel 1947, senatore della Repubblica
eletto nelle liste del Pci dal 1953 al 1963. Per il Vaticano c’era il gesuita padre Giacomo Martegani, direttore
della Civiltà Cattolica, che incontrava Papa Pacelli due volte al
mese per ragioni d’ufficio.
[...]
Dal
verbale emerge che Umberto II era al corrente della trattativa. Informato di
tutto era anche l’arcivescovo di Genova l’arcivescovo
di Genova Giuseppe Siri, uno dei cardinali più vicini a Pio XII.
Nessun commento:
Posta un commento