NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

martedì 1 maggio 2018

Buono come il pane

Centodieci anni dalla nascita di Giovannino Guareschi

di Carlo Verardo

Emilio Del Bel Belluz con Franco De Bortoli, davanti alla vetrina del Caffè Commercio in Piazza Luzzatti a Motta di Livenza

 
A centodieci anni dalla nascita di Giovannino Guareschi, scrittore, giornalista, umorista e caricaturista italiano, uno degli scrittori più conosciuti nel mondo, lo scrittore mottense Emilio Del Bel Belluz ha voluto ricordarlo esponendo un filone di pane, del peso di 10 chili e lungo oltre 1 metro e mezzo, nella vetrina del Caffè Commercio, in Piazza Luzzatti a Motta di Livenza.

Parlando di Guareschi Del Bel Belluz ricorda: «Era buono come il pane, sapeva amare la vita per quello che gli donava ogni giorno. Davanti ad ogni ostacolo sapeva che Dio lo avrebbe aiutato. I suoi scritti non conoscono tramonto, le tante storie che il fiume Po gli ha portato sono diventate pagine indimenticabili. Quando ero ragazzo ho incontrato Giovannino. L’ho conosciuto prima attraverso la lettura dei suoi libri divenuti dei grandi film che riempivano le sale dei cinema, poi attraverso le sue vignette satiriche pubblicate in diversi quotidiani. I suoi noti e simpatici personaggi: il buon Don Camillo, curato di campagna con una serie di episodi molto divertenti, e contemporaneamente la figura del sindaco Peppone suo rivale in politica, ma in realtà un fraterno amico. Se il buon Giovannino fosse ancora tra noi, userebbe la sua penna per criticare e biasimare la società d’oggi che pare abbia perso i valori della vita. Mi auguro che nel mio paese torni la stessa serenità che regnava nel mondo di Giovannino Guareschi, quando vi era meno ricchezza e più libertà».




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