1918 |
Un presidente
della repubblica, eletto da un parlamento precedente che non aveva tutte le
carte in regola per via di una sentenza della corte costituzionale che
dichiarava illegittima la legge elettorale che ne aveva determinato la
formazione, ha posto il suo veto sulla scelta di un ministro di una maggioranza
formatasi in parlamento (anche se non nelle urne) negando di fatto la possibilità ad un nuovo governo di nascere.
Nella storia della repubblica è la prima volta.
Nella storia della repubblica è la prima volta.
Non facciamo il
tifo per nessuno degli attori: non per la Lega, non per i grillini, non per il
successore degli abusivi del Quirinale.
2018 |
Constatiamo che
la libera espressione del voto nell’Italia repubblicana, fondata sulla
resistenza, sul referendum truffaldino del ‘46 e sulla costituzione che ne
derivò, è stata ridotta a mera ratifica delle decisioni prese da persone che non
vengono elette, né in Italia né tanto meno in Europa. E che se la ratifica non
avviene l’arbitro, primo responsabile di questa situazione per aver firmato una
legge elettorale i cui effetti erano amplissimamente previsti, gioca contro.
Nel 1918 la Monarchia
seppe imporre il rispetto della Nazione Italiana al resto del mondo.
Nel 2018
assistiamo impotenti al suo collasso.
Sic transit gloria mundi!
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