Vittorio Emanuele III - Un'altra storia
La storia di Vittorio
Emanuele III è stata finalmente riscritta.
Questo libro, ora nella sua
seconda edizione ampliata ed aggiornata,
costituisce infatti la prima biografia realmente revisionista sul conto
del penultimo Re d’Italia. L’autore ha infatti inteso approfondire le ricerche
su Vittorio Emanuele III, ricercando quelle verità, finora sconosciute,
riguardo sia il personaggio storico, come anche relativamente all’uomo, nel
tentativo di volerlo inquadrare storicamente ed umanamente nella maniera più
serena e pertanto più obiettiva, scevra quindi da qualunque condizionamento
politico.
La pacata ricerca della verità, quindi, intesa
come logica esattezza delle cose, è stato il motore principale di tale ricerca,
ritenendo semplicemente corretto fornire finalmente una sorta di difesa, anche
se solo virtuale, che appunto a Vittorio Emanuele III, in quel “processo”
storico in cui, di fatto, non gli è mai stata davvero concessa e che lo vede
nella figura di “imputato” quasi unico, oramai da 70 anni, per tutti gli eventi
negativi derivanti dal fascismo e dalla seconda guerra mondiale.
Già il titolo di questo
libro lascia intendere che a Vittorio Emanuele III l’autore abbia saputo
riconoscere dei meriti, oltre che sottolinearne ovviamente anche gli errori,
sebbene umanamente comprensibili, proprio analizzandone il personaggio,
iniziando dal punto di vista umano, prima ancora che da quello del Sovrano.
Secondo tale orientamento, quindi, fatti noti come l’avvento del fascismo in
Italia, la pretesa “complicità” con lo stesso Mussolini, il 25 luglio, l’8
settembre, il Regno del Sud, l’abdicazione, l’esilio, ma anche i difficili anni
del primo novecento, il colonialismo, la prima guerra mondiale, il primo
dopoguerra, il biennio rosso, sono stati descritti ed analizzati secondo una
prospettiva diversa da quella massimamente diffusa, fornendo alla fine
un’immagine molto più obiettiva e pertanto quasi irriconoscibile di Vittorio
Emanuele III, il tutto al solo fine di rendere onore alle parole di Publio
Cornelio Tacito quando affermava che “La Storia non è partigiana. La Storia non
ha partito politico. La Storia è solo il tempo che viene narrato e descritto”.
Proprio il significato più
puro di questa affermazione è stato il vero filo conduttore di questo, come di
tutti gli altri lavori svolti finora dall'autore, nella sua veste di storico e
di biografo di Casa Savoia.
Questa frase di Publio
Cornelio Tacito, antica oramai di quasi 2000 anni, è stata quindi tenuta
presente in ogni passaggio della stesura di questo libro incentrato sulla
figura di Vittorio Emanuele III, cosa che finora pochissimi storici, ovvero
autori di libri o articoli scritti sul suo conto, hanno dimostrato di aver
saputo (o voluto) fare, preferendo, invece, spesso allinearsi ai dettami della
storia cosiddetta “ufficiale”.
Nelle pagine di questo
libro, l’autore ricorda spesso che Vittorio Emanuele III, durante il suo regno,
ha dovuto affrontare eventi a dir poco determinanti, se non proprio
assolutamente cruciali, per la vita e la storia d'Italia.
Vittorio Emanuele III, che
il "mestiere di Re" (come egli stesso usava indicare il suo
importante ruolo istituzionale) proprio
non avrebbe voluto farlo, si ritrovò invece a doverlo fare in un periodo
tremendo ed a dover prendere quindi decisioni, spesso da egli stesso non
condivise, ma comunque ritenute assolutamente necessarie per la vita e la
sopravvivenza dello stesso Paese.
Naturalmente, non appena
finita la seconda guerra mondiale, sappiamo tutti (e bene) che Vittorio
Emanuele III è stato fin da subito il bersaglio preferito e condiviso da più
parti (anche ideologicamente opposte) che hanno trovato comunque utile e
conveniente riversare su di lui colpe vere o presunte, ma ad ogni modo senza
mai dargli la giusta possibilità di replica.
È caratteristico di ogni
tirannia la negazione del diritto, a partire proprio dalla negazione del
diritto ad un giusto processo e pertanto a quello di una giusta difesa, da
qualunque tipo di accusa; questo, purtroppo, è ciò che invece è avvenuto sul
conto di Vittorio Emanuele III e che massimamente continua ad avvenire.
In questo libro Guglielmo
Bonanno di San Lorenzo ha cercato quindi di scremare qualunque forma di
condizionamento ideologico e/o politico e di adottare quindi la necessaria
serenità nel ripercorrere, una dopo l'altra, le maggiori accuse rivolte a
Vittorio Emanuele III nel corso di questi ultimi 70 anni circa, assumendone una
ideale ed ipotetica "difesa" in quel processo storico che dura dal
1946 e che ha visto quest’ultimo unicamente nella figura di accusato, senza
facoltà di replica.
Non è questo un compito
facile per un autore, anzi. Proprio perché esseri pensanti, tutti noi siamo
portati a modellare un fatto, un evento o un personaggio storico ai nostri
desideri o talvolta ai nostri auspici. Proprio per questo motivo ogni passaggio
di questo libro è stato oggetto di un’attenta valutazione, relativa proprio
alla maggiore esattezza storica possibile (in virtù della documentazione in
possesso) e della voluta moderazione, a partire dalla terminologia adottata,
proprio per non dare all’insieme l’immagine di un testo orientato, come quasi
sempre avviene invece quando si analizzano periodi storici o personaggi di una
certa particolarità o importanza.
Da questo libro, di Vittorio
Emanuele III ne emerge quindi la figura dell’uomo, prima ancora di quella del
Re, assolutamente diversa da quella a cui siamo stati "abituati" a
riferirci finora, tanto che a tratti appare quasi incredibile, quasi non si
stesse parlando di lui, visto quanto finora è stato detto e scritto sul conto.
In estrema sintesi, in ogni
momento della stesura di questo libro, si è voluto sempre tenere presente i
concetti di esattezza storica, ritenuta a parere dell’autore, autentica conditio sine qua non, al fine di fare
finalmente chiarezza su alcuni dei passaggi più importanti della nostra storia.
Una chiarezza utile a tutti coloro che, senza odio e senza astio, hanno a cuore
soltanto la Storia, quella vera.
Di grande interesse storico
ed umano appare il nuovo capitolo inserito in questa edizione e relativo alle
tristemente famose "leggi razziali", oggetto di autentico tormento
interiore per il Re Vittorio Emanuele III che mai le volle e che, in ultimo, fu
costretto a ratificare, in virtù di quanto spiegato, peraltro in forma assai
precisa, dall'autore del libro.
Un volume, questo,
indispensabile per poter avere una visione più ampia e trasparente del Re che
regnò dal 1900 al 1946, nel periodo indubbiamente più difficile per il nostro
Paese.
Per informazioni o per
l'acquisto di questo volume, scrivere a libri@guglielmobonannodisanlorenzo.it
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