L'articolo è scritto da un repubblicano, che scrive re, monarchia e Repubblica. L'esatto contrario di quello che facciamo noi. Ma almeno dice la verità.
Nessun irlandese dimenticherà mai quel maledetto bloody sunday, quella domenica di sangue del 30 gennaio 1972 quando i militari britannici spararono contro la folla che manifestava per i diritti civili.
Nessun irlandese dimenticherà mai quel maledetto bloody sunday, quella domenica di sangue del 30 gennaio 1972 quando i militari britannici spararono contro la folla che manifestava per i diritti civili.

Era un martedì l’11 giugno del 1946. Nove giorni prima il
referendum aveva sancito un passaggio storico per la Nazione, la fine della
monarchia e la nascita della Repubblica. Nessun travaglio è senza dolore e
quella vittoria di misura fece infuriare chi sosteneva il re: i monarchici
scesero nelle piazze. Soprattutto al Sud, dove il voto della
popolazione bocciò ampiamente la nuova forma dello Stato. Il corteo stava
attraversando via Medina, quando una frangia si diresse verso la sede del Pci
dove erano esposte la bandiera rossa e quella italiana senza lo stemma sabaudo.
I manifestanti cercarono di raggiungere quel balcone con una scala che fu
prontamente fatta cadere, il marinaio che era arrivato in cima morì il giorno
dopo in ospedale.
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