NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

mercoledì 27 giugno 2018

La ’crociata’ per piazza Savoia, 700 cittadini contro il Comune: "Non si può cancellare la storia"


Dai residenti della zona a magistrati, commercianti e professionisti: almeno 700 persone hanno firmato la petizione per bloccare il cambio di denominazione di piazza Savoia in piazza Falcone e Borsellino. "Sono stati due grandi magistrati e ci dobbiamo inchinare davanti a loro, e non siamo nemmeno monarchici. Ma a Falcone e Borsellino si poteva dedicare una scuola o il Tribunale", sottolineano il tenente colonnello Mario Capone e Silvana Folchi (figlia del famoso pittore), promotori del comitato che sta raccogliendo le firme che saranno consegnate al sindaco e al prefetto.





di Stefania Potente

Sembrava che Campobasso si fosse abituata (o rassegnata, dipende dai punti di vista) all’idea: piazza Savoia diventerà piazza Falcone e Borsellino. In Comune l’iter per il cambio di denominazione si è concluso e tutti gli atti sono stati inviati in Prefettura, con commenti entusiastici e soddisfatti da parte degli amministratori di palazzo San Giorgio. Tutti felici e contenti? Non proprio.

In realtà, si è accesa una ‘sommossa carbonara’ contro l’iniziativa dell’amministrazione, una ‘crociata’ avviata dal tenente colonello Mario Capone, da Silvana Foschi, figlia del noto pittore molisano, e da Michele Palange. Sono stati loro, qualche settimana fa, dopo aver ascoltato la conferenza stampa del consigliere di opposizione Francesco Pilone, a fondare un comitato e ad avviare una raccolta firme per chiedere al Comune e alla Prefettura di lasciare tutto così com’è: piazza Savoia al suo posto, dunque. Mentre ai due magistrati uccisi dalla mafia “si potrebbe intitolare una scuola o il palazzo di Giustizia di Campobasso”, la proposta del tenente colonnello.

Le valutazioni politiche non c’entrano nulla con questa ‘battaglia’: anzi, la petizione è stata firmata "pure da persone di sinistra". “Noi non siamo monarchici – ha puntualizzato la signora Silvana – ma la storia non può essere cancellata né dimenticata. Mi sembra una iniziativa inutile, alla luce di tutti i problemi che ha Campobasso. Con tutto il rispetto per i giudici Falcone e Borsellino, che devono essere ricordati, però la toponomastica non può essere stravolta. Ci sono tanti altri spazi che possono essere dedicati a loro, soprattutto nella zona nuova della città.

Sullo sfondo motivazioni storiche. Piazza Savoia fa quasi da ‘porta d’ingresso’ ad un quartiere la cui toponomastica è fortemente ’impregnata’ dallo spirito monarchico: ci sono via conte Rosso e via Conte Verde, via Duca d’Aosta e via Principe di Piemonte, ad esempio. Poco distante dalla piazza inoltre sorgono l’edificio degli ex Orfani di guerra (alle spalle del Conservatorio, attualmente ospita la scuola Pertini) e le villette che sono state costruite per gli ex combattenti e i reduci di guerra. "E’ un’area che si è sviluppata nei primi decenni del Novecento, dedicata alla memoria storica e che inizia da via Petrella, senatore del regno d’Italia, e via Scatolone, medaglia d’oro della Prima guerra mondiale", la loro tesi. Dal punto di vista amministrativo, invece, il regolamento comunale stabilisce "il rispetto della toponomastica esistente, della memoria storica, oltre all’omogeneità di determinate zone storiche" per "non variare l’assetto territoriale" e "non apportare disagi ai cittadini". E questo è un punto fondamentale.

Chi è contrario al cambio di denominazione, sostiene anche motivi strettamente pratici. “Sono preoccupati dal cambio di denominazione coloro che vivono in piazza Savoia e che dovrebbero cambiare tutti i documenti. Parliamo dei residenti (molti dei quali anziani) dello storico palazzo Incis, ma anche i professionisti che hanno lì il loro studio”, ha sottolineato a Primonumero Capone. Non sono stati nemmeno interpellati dal Comune su questa novità.

La battaglia finora ha raccolto parecchi consensi: sui fogli bianchi distribuiti tra la cittadinanza hanno apposto la loro firma professionisti, magistrati, commercianti, associazioni combattentistiche, i reduci di guerra, l’Università della Terza età.

La petizione sta procedendo a gonfie vele. "Sono stato contattato da campobassani che vivono a Nuova Comunità o a Coste di Oratino e che si oppongono a questa iniziativa, ma non possono firmare. Tuttavia, i più incavolati di tutti sono gli abitanti delle contrade", ha raccontato il tenente colonnello. "Ho lasciato un foglio per la raccolta firme ad un negozio di biancheria, è stato riempito in pochissime ore".

Le firme poi saranno consegnate alle istituzioni preposte, con ogni probabilità al sindaco Antonio Battista e alla prefetta Maria Guia Federico per provare a fermare l’iter di denominazione. Nei prossimi giorni inoltre si svolgerà un incontro pubblico.

"La storia ci ha insegnato ad aggiungere, non a cancellare", l’opinione di Francesco Pilone. "Se fra 100 anni ci saranno altri magistrati illustri, cambiamo di nuovo la denominazione di piazza Falcone e Borsellino? Già abbiamo cancellato il teatro Margherita che è stato chiamato teatro Savoia, non rifacciamo questo errore. A Falcone e Borsellino, due personaggi martiri e per l’alto valore didattico e di moralità, - la proposta del consigliere comunale - possiamo dedicare una delle quattro scuole nuove che saranno costruite".
La ’crociata’ è solo agli inizi. Ma forse già si sta trasformando in un braccio di ferro. Di sicuro, a palazzo San Giorgio non si potrà ignorare il malcontento di chi ha firmato per evitare la cancellazione di piazza Savoia.

(Pubblicato il 27/06/2018)



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