Un colloquio Stone - Infante
nella notte dall’8 al 9 giugno (1)
«Infante pone deliberatamente l’accento
sugli aspetti drammatici del momento. La Corona si vede ridotta a tanto: l’altera pars, anziché accettare il
ruolo di giudicanda, si erige impunemente ad arbitra. Per quanto i dubbi sulla
legalità del referendum abbiano assunto aspetto di estrema gravità, il governo non
teme di scoprire il suo gioco, che e per una decisione drastica, indifferente al
diritto, forte della prepotenza. Mentre il fermento si accentua alla frontiera orientale,
un Partito di nome italiano guida l’azione, disposto anche allo spargimento del
sangue.
I rappresentanti di una Potenza orientale
ne tengono i fili, lo controllano passo passo. Ogni giorno ricevono anonimi «compagni»
italiani incaricati di riferire, spie zelanti e insidiose, se i compiti affidati a quel Partito
vengono eseguiti con adeguata solerzia. Nelle ultime ore la corsa al precipizio
si svolge a ruota libera: il governo si fa scudo col corpo della Suprema Corte,
tanto che essa si riunirà il giorno stesso per una comunicazione conclusiva,
che proclami l’avvento della Repubblica. Man mano il volto di Stone appariva
più contrariato. Non interrompeva. Il suo freddo silenzio aveva qualche cosa di
minaccioso, inconsueto nell’uomo espansivo. Quando Infante tacque, Stone
concluse asciutto che la cosa non poteva riguardare l’A.C. La giudicava affare
interno italiano; in cui la Commissione non intendeva intromettersi.
Infante: «Insomma, lei ritiene regolare
che la Cassazione sia costretta a riunirsi oggi? Mentre i ricorsi sono
diventati montagna; non tutti i verbali sono giunti, si ignora il numero
complessivo degli elettori; non si è d’accordo nemmeno sul significato del
termine maggioranza».
Stone: «Fate valere con le vostre mani i vostri
diritti, se ritenete di averne»...
Infante: «La Corona ha le mani legate.
Superior stabat lupus »... La citazione di Fedro aveva, e da supporsi,
carattere di autochiarimento.
Stone: «Io mi devo preoccupare
dell’opinione pubblica del mio paese. So che e antipatico togliere le castagne
dal fuoco. Ma ciascuno tolga le sue ».
Infante: «Tutte quelle che abbiamo potuto,
ce le siamo tolte da soli. Al punto in cui siamo, a meno di ricorrere alla
forza, non ci resta che assistere agli atti dell’altrui violenza »...
Il 9 giugno la Corte di Cassazione non si
riunì... ».
Nessun commento:
Posta un commento