Patria, corona, anticomunismo,
onore: li canta in rima un nuovo complesso nostalgico.
Da Panorama 6 giugno 1978.
Ringraziamo Antonio Maulu, leggendario Segretario del Fronte Monarchico Giovanile per l'articolo.
Il nome è da gruppo musicale impegnato Nuovo canto popolare. Ma per i nemici e gli
amici più maliziosi c'è uno pseudonimo: Savoia ye-ye.
E’ il primo complesso musicate monarchico. Ufficialmente monarchico: aderisce al Fronte Monarchico (Giovanile, nota dello staff), l'organizzazione giovanile dell'Unione Monarchica Italiana. E’ un complesso rock, con tanto di chitarre elettriche e batterie, che concede al tradizionalismo degli ascoltatori monarchici più anziani solo le parole dei lesti delle canzoni . “Uno stile di vita, un cosmo di valori, una certezza nella monarchia domani traspare dalle rime” è il giudizio di Antonio Maulu, segretario nazionale del Fronte.
E’ il primo complesso musicate monarchico. Ufficialmente monarchico: aderisce al Fronte Monarchico (Giovanile, nota dello staff), l'organizzazione giovanile dell'Unione Monarchica Italiana. E’ un complesso rock, con tanto di chitarre elettriche e batterie, che concede al tradizionalismo degli ascoltatori monarchici più anziani solo le parole dei lesti delle canzoni . “Uno stile di vita, un cosmo di valori, una certezza nella monarchia domani traspare dalle rime” è il giudizio di Antonio Maulu, segretario nazionale del Fronte.
Spunti. Formato da cinque studenti romani (estrazione borghese, alcuni con
genitori di sinistra) Fabio Tornero, Giuseppe D’Amico, Francesco
Tallarico, Mario Ladick e Andrea Torronini, il Nuovo Canto Popolare vuole lanciare attraverso la musica messaggi - alternativi a quelli consumisti della disco-music e a quelli della sinistra che ha finora monopolizzato
la protesta giovanile». Nel primo long-playing intitolato "La nostra alba" (prezzo politico 3.500 lire, una recensione entusiasta sulla rubrica
“Genio e sregolatezza” del Settimanale
missino Candido) gli spunti non mancano.
Prima di tutto cantiamo il senso della Patria
e del l’onore, che non sono sentimenti retorici o servili dicono i cinque e lo
spiegano nella canzone Roma:
“Un
tempo la mia città
era
capitale di un Regno
laborioso
e guerriero
e il
trono usurpato
ha
lasciato un grande vuoto
che
mai si colmerà.
E tu
lotta con noi
contro
la polvere del tuo tempo
e tu
lotta con noi
Così dalle canzoni dei giovani monarchici emergono due mondi: quello delle
istituzione e dei partiti fatto da piccoli uomini che rubano, l’altro, il loro
di giovani romantici e fieri che in uno sventolare di bandiere fanno senza
paura testamento a 20 anni e sorridenti tengo i pugni in saccoccia pronti a una
lotta di sangue e di amore.
Nemico numero uno e fonte di ispirazione continua per il Nuovo Canto Popolare
è il comunismo. Tra i pezzi di maggior successo c’è Ungheria.
“Venti anni fa ti fecero
morire
dai ponti sul Danubio
O Europa amara:
“Un coro di grida
dall'Europa
si alzerà fino ad allora
dovremo lottare,
soffrire perché il comunismo
E soprattutto un veloce brano Marx rock:
“Tu sei I’impegno del
salotto,
rivoluzione popolare
una sorsata
di champagne col caviale
di champagne col caviale
tu hai Longo militante
il progresso permanente,
hai il votante operaio
e il denaro del padrone.
Tu sei contro il
manganello
hai la falce col
martello
...del borghese e del marxista
tu sei l’abile regista,
Differenza. Per il critico di Candido la
canzone più riuscita (una feroce satira) è invece una ballata: musicalmente simile alle canzoni
di Fabrizio De André, ne differisce alquanto noi contenuti.
Si chiama Morte della borghesia e narra:
”La meretrice immonda
oggi è morta ammazzata
suo figlio il comunismo
Sono parole e slogan assai simili a quelli
usati usali nei manifesti e nei comizi dei fedelissimi del duro missino Pino
Rauti. Loro. Nuovo canto popolare, rifiutano l‘accostamento. » Di destra si ma
non con Rauti dicono, pur avendo partecipato a due campi (in giugno quello
Hobbit vicino a Benevento e in settembre a Latina) che hanno lanciato l'iniziativa
Politico giovanile di Rauti. E tengono a
marcate una differenza tra loro e altri musicanti di estrema destra: “Loro
compongono su commissione, noi siamo lasciati liberi alla nostra ispirazione.
Così con le chitarre girano per le manifestazioni dell’UMI “sempre più
frequentate grazie al comportamento del presidente della repubblica e alle
rivelazioni di giornalisti di sinistra”, si compiace Sergio Boschiero,
segretario generale della associazione.
di Chiara Beria
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