Era una persona contraddittoria che suscitava sentimenti contrastanti.
Nessuno più di noi, cattolici militanti più che praticanti, ha avversato le sue battaglie sull'aborto e sulla droga, battaglie ignobili per una visione ignobile della vita ma condotte nobilmente.
Non possiamo dimenticare, tuttavia, le prese di posizione originali, geniali, controcorrente che seppe prendere nella sua esistenza.
Ci è caro ricordare che Marco Pannella, quando si diffuse nell'estate dell'1982 la notizia della malattia che ci avrebbe portato via il Re fu l'unico a dire di volersi recare al confine per accogliere "Sua Maestà il Re Umberto II" (sic!) per accompagnarlo in Patria in rispetto della carta di Helsinky più che della costituzione repubblicana.
Ci è caro ricordare che fosse un iscritto del Fronte Monarchico Giovanile, non rinnegato.
Non condividevamo nessuna delle sue battaglie, non ci piace l'Italia che è tale anche grazie a lui.
Ma non possiamo non riconoscere il valore di un avversario sui valori etici che con qualche sorpresa ci trovammo affianco nel momento del dolore per la malattia e la morte del Re.
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