NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

domenica 1 maggio 2016

La Sinistra Sociale Monarchica - VI parte

Pericolo comunista e pericolo capitalista

Gli è che oggi, al tavolo da gioco della lotta politica in Italia, e non in Italia soltanto, siedono non due giocatori, ma tre: le forze sinceramente nazionali, le forze dell'internazionale marxista, e le forze dell'internazionale capitalistica; e se queste ultime hanno indossato l'abito da società della «Civiltà cristiana» (loro, che cristiane non sono, se cristiane significa seguace dei precetti del Cristo) per convincere con questa maschera le prime a sedere dallo stesso lato del tavolo da giuoco dal quale esse seggono, ciò non significa che l’avversario sia solo il Comunismo. Gli avversarii sono due, e questo Capitalismo, che si maschera e seduce, è ben più pericoloso dell'altro, e di esso ha fondamentalmente la stessa natura internazionalistica, imperialistica, materialistica. Di ciò occorre prendere coscienza prima di abbandonarsi al suo giuoco di un anticomunismo indiscriminato ma discriminatore, che spacca a mezzo la solidarietà nazionale e ne compromette ogni forma di sviluppo unitario e ogni possibilità di resistenza a qualsiasi insidia che le venga dall'esterno (e non solo da Est).

Non bisogna dimenticare - anche se, grazie a Dio, essa è fallita - l'esperienza della C.E.D.. I recenti accordi di Londra e di Parigi dimostrano che, quanto alle sue proclamate e reclamizzate finalità difensive di carattere militare, la C.E.D. era una superstruttura inutile; ed anzi destinata a complicare le cose piuttosto che a facilitarle. Perché, allora, così dura e perseverante pressione americana, e delle forze interne collegate coll'internazionale capitalistica, in Italia ed in Francia, perchè la C.E.D. venisse ratificata? Non per i suoi aspetti militari, che erano i meno importanti anche se, dai cedisti, i più divulgati o gli unici divulgati; ma per quella quasi assoluta manomissione economica di queste Nazioni nelle mani dell'internazionalismo capitalista, la quale era l'aspetto fondamentale anche se tenuto, ad arte, nascosto, - dalla C.E.D.. Ciò, anche se la C.E.D. è fallita, deve aprire gli occhi sulla realtà vera di una situazione che mira a nascondersi ed a confondere.

E vi è un altro aspetto della politica, internazionale statunitense, ed in genere capitalistica, che discopre come anche il dichiarato e conclamato «anticomunismo» in nome del quale si vogliono irregimentare Nazioni e borghesie di Europa agli ordini del Capitalismo, non sia altro, in realtà, che una maschera di questo: è Trieste. Se codesta politica fosse veramente anticomunista, con la rigorosa intransigenza che dai suoi fautori si pretende, non si potrebbe spiegare la sua perseverante azione di mallevatrice della Jugoslavia comunista, che la ha con-dotta a sacrificare alle voglie di questa tutto il Territorio di Trieste meno, e formalmente la sola Città martire. Gli è che codesto anticomunismo si limita a quelli che sono gli elementi deteriori dell'anticomunismo: gli interessi capitalistici, e la loro reazionaria difesa di contro alle esigenze sociali delle classi lavoratrici e dei ceti depressi, su un piano di lotta di classe, interna ed internazionale, non meno materialistica di quella cui il Comunismo vorrebbe condurre il proletariato.


La realtà è questa, quali che siano i veli con i quali la si vuole ricoprire o nascondere. Perciò a questo tavolo da gioco a tre giocatori, nel quale ciascuno ha dunque due avversarii, ciascuno deve fare il proprio gioco, carta per carta, ora sul giuoco dell'uno ed ora sul gioco dell'altro, così come di volta in volta conviene al proprio gioco e non all'altrui.

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