NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

giovedì 19 maggio 2016

Il Tempo: Il Re vuole la rivincita Settant’anni dopo

Il 2 giugno le celebrazioni per l’anniversario del referendum istituzionale Ma i monarchici si riuniscono a Roma per chiedere una nuova votazione

Il 2 giugno del 1946 gli italiani scelsero di seppellire la Monarchia e sposare la Repubblica. Oggi, settant’anni dopo, c’è chi quel voto lo vorrebbe ripetere, convinto di avere armi dialettiche a sufficienza per spingere gli elettori a una scelta diversa. Ma sulla strada dei nostalgici c’è un ostacolo apparentemente insormontabile: l’articolo 139 della Costituzione, che recita: «La forma repubblicana dello Stato non può essere oggetto di revisione costituzionale».
È proprio su questo punto che da alcuni anni si è concentrata la battaglia dell’Unione Monarchica Italiana, guidata dall’avvocato napoletano Alessandro Sacchi. Il senso del ragionamento dei novelli «realisti» è che tale imposizione cozzi con il primo articolo della Carta, quello con il quale si attribuisce la sovranità al Popolo. Può tale sovranità essere sancita e al tempo stesso limitata all’interno dello stesso quadro di regole? È il tema sul quale da tempo si esercitano diversi giuristi vicini all’Umi.
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http://www.iltempo.it/politica/2016/05/19/il-re-vuole-la-rivincita-settant-anni-dopo-1.1540986

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