NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

giovedì 16 agosto 2018

1793: Savoiardi contro Francesi



Nel settembre 1792 alcuni reparti dell’esercito repubblicano francese al comando del gen. Montesquieu entrarono  nel Ducato di Savoja dal confine di Pont de Bonvoisen  (Ponte di Buonvicinato).

Era il periodo in cui a Parigi la Convenzione cercava di difendere la Repubblica dai nemici esterni (Austro-Russo-Prussiani), ma anche di esportare la rivoluzione con tutto il bagaglio ideologico, anticlericale  e amministrativo al seguito nei paesi confinanti. 

Il Regno di Sardegna (Re Vittorio Emanuele I) fu uno dei primi confinanti a farne le spese.

L’Alta Savoja, quella attorno al Lago di Annecy, con la Tarantasia  ad est  ed in particolare la zona a nord est di Annecy, cioè le valli  attorno a  Thones, piccola cittadina capo Mandamento, si sollevò nel maggio 1793 contro i “francesi”  giacobini e rivoluzionari occupatori, con la forza di quelle contrade facenti parte a tutti gli effetti del Regno di Sardegna.

Sabato 4 maggio 1793 era giorno di mercato a Thones e proprio qui tra le bancarelle  iniziarono  le prime avvisaglie della protesta popolare.
   
Il giorno dopo domenica 5 maggio sulla piazza del paese le autorità giacobine  filo-francesi, vollero iniziare con prepotenza ed ostentazione  le operazioni  burocratiche inerenti la leva militare, la famosa “leva di massa” tanto odiata dai contadini. 

Sia i coscritti, che parecchi presenti si opposero. Venne distribuita la  coccarda azzurra  colore dei Savoja.

I capi più in vista del movimento di rivolta furono un contadino ventenne di nome  Louis Rovet, spinto probabilmente  dalla motivazione del rifiuto della leva militare ed una giovane ricamatriceMarguerite   Frichelet - Avet,  nata a Thones nel 1756, di sentimenti religiosi e quindi più sensibile e contraria  all’acceso anticlericalismo repubblicano, arrivato con i commissari dell’esercito francese.          
Ad Annecy le autorità presero subito provvedimenti  organizzando una colonna mobile di  200  cavalieri e 700 fanti da inviare a Thones a sedare  la rivolta.

Nello stesso tempo i contadini della vallata, mossi dallo spirito delle vecchie “jacquerie” si armarono  con armi da fuoco, in specie quelle requisite con un colpo di mano a Menthon sul lago di Annecy ed occuparono Thones,  ad iniziare dalla Mairie e dalle case dei borghesi.

La sera del  7 maggio avvenne il primo scontro tra  i soldati francesi  e gli inesperti ed anche  poco disciplinati  montanari.

I primi ebbero la meglio, mettendo in fuga i secondi, che si ritirarono sull’impervio altopiano della Mosette. Il giorno dopo fu invece la cavalleria francese ad essere scompaginata con varie perdite tra morti e feriti.

Ma il giorno successivo  9 maggio  i francesi, ricevuti notevoli rinforzi  tanto da portare la truppa a 2500 unità, assalirono con vigore le postazioni degli insorti che si dispersero ritirandosi nelle alte valli. 

Uno “spia” tra le file dei montanari, figura  che non manca mai in queste circostanze, fu anche la causa del successo dell’aggiramento di un lato delle postazione degli insorti, attraverso un impervio sentiero montano.

[...]

Gervasio  Cambiano




1 commento:

  1. Buonasera, nel 1792 e 1793 il Re di Sardegna era S.M. Vittorio Amedeo III di Savoia (regnò dal 1773 al 1796). Il sig. Gervasio Cambiano ha sbagliato nome

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