NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

sabato 28 gennaio 2012

ARRIGO LUCA DI WINDEGG


 (1920-2011)
di Gianluigi CHIASEROTTI

Il 25 luglio 2011 è venuto improvvisamente a mancare, all’età di 91 anni, il conte Arrigo Luca di Windegg, luminosa figura di vero gentiluomo, di monarchico fedele alla sua idea e vero testimone della storia di Casa Savoia, legato a profonda amicizia con il compianto Re Umberto II (1904-1983).
Era nato a Feltre, in provincia di Belluno, il 19 maggio 1920.
Arrigo Luca si laureò in giurisprudenza, con lode, all’Università di Roma, prestò servizio militare nell’Arma di Cavalleria, esercitò la professione di avvocato in Roma, mentre, divenuto notaio,  esercitò quest’ultima in Bologna.
La sua era una famiglia originaria della Val di Non, trasferitasi all’inizio del Secolo XVIII a San Gregorio nelle Alpi, in provincia di Belluno, famiglia che ebbe la concessione dello stemma e la capacità feudale per diploma dell’arciduca Massimiliano il 18 agosto 1605.
Fu esteso ai varii membri della famiglia il titolo di Nobile del Sacro Romano Impero con predicato “von u. zu Windegg”, di già concesso nel 1633 per diploma dell’Imperatore del Sacro Romano Impero Ferdinando III  d’Absburgo (1608-1657) il 14 novembre 1644.
Un ottavo ascendente del Luca, Gaspare, ufficiale dell’esercito imperiale del maresciallo Raimondo Montecuccoli (1609-1680), combattè valorosamente, nella seconda metà del secolo XVII, anche contro i turchi, mentre lo zio del nostro, il leggendario Colonnello di Carabinieri (poscia Generale di Divisione) Ugo Luca (1892-1967), passò alla storia per aver debellato, nella campagna del 1949-1950, il banditismo armato in Sicilia.   
Il conte Luca fu membro vitalizio della Consulta dei Senatori del Regno (dal 18 febbraio 1983), nominato ai sensi dell’art. 33, categoria 21 [avvocati e/o liberi professionisti dopo 25 (venticinque) anni di appartenenza all’Ordine Professionale e di effettivo esercizio della professione], dello Statuto Albertino, segretario del Consiglio di Presidenza, ed, attualmente, ne era vice-Presidente; Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon dal 31 ottobre 1964; Cavaliere d’Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta; Cavaliere di Gran Croce del Pontificio Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme; Cavaliere Civile di Savoia; Grande Ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, di cui fu anche Delegato per l’Emilia- Romagna e membro della Giunta Mauriziana; socio del Rotary Club di Bologna e membro di varie Accademie Culturali italiane ed estere.
Il notaio Arrico Luca, con RR. LL. PP. del 11 gennaio 1971 del Re Umberto II, fu creato conte ed assunse il motto “Et ultra vires”.
Arrigo Luca di Windegg era anche presidente dell’Associazione “Principe Eugenio” (da lui fondata nel 1986). Di tale mitico personaggio, il nostro era un fine conoscitore e studioso. Al riguardo tenne una particolare relazione al Rotary Club Bologna Ovest il 26 gennaio 1987, dal titolo “Eugenio di Savoia Salvatore dell’Europa”.
Ma il nostro fu soprattutto un insigne notaio, avendo sempre goduto di meritatissima fama e di altissima stima presso le autorità e la clientela pubblica e privata per profonda competenza giuridica, eccezionale capacità professionale, prudente saggezza, inflessibile rigore, ferrea imparzialità ed estrema osservanza dell’etica professionale. Il tutto sempre accompagnato da una parola dotta, limpida e pacata.    
Con la scomparsa di Arrigo Luca di Windegg termina un altro capitolo della storia della tradizione dei monarchici impegnati nell’effimera repubblica italiana. Il suo esempio sia il nostro esempio. Un esempio di unità, di vera dedizione alla causa, di squisito lavoro solo e soltanto al servizio della causa stessa e guidati sempre da quella “Bianca Croce di Savoia” che ci ha dato illuminati esempi di vita, di civiltà, di libertà, di prosperità, una Patria unita, in un’Europa libera.

2 commenti:

  1. Posso confermare il rigore professionale e la signorilità innata. Dopo un certa frequentazione era anche persona di spirito.

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