Monarchia, dal conte D’Aragone a Giacinta
Ruspoli: no a restaurazione Savoia
Il principe Amedeo d’Aosta non ha escluso la possibilità di una restaurazione ‘monarchica’,
come ha ipotizzato in un’intervista ad un quotidiano nazionale. In fondo la ‘monarchia – ha ricordato non
è delle élite. Appartiene al popolo’. Eppure anche tra ‘aristomonarchici’ fedelissimi alla causa
trapelano dubbi, interrogativi. Semplicemente perché la storia ha fatto il suo corso e indietro, ormai, non
si può più tornare. ”Tutti hanno il diritto di sognare… come il principe Amedeo d’Aosta.
Il sogno non è
reato, non è punibile – ha scherzato il principe Guglielmo Giovanelli Marconi Ma penso, che oggi,
una restaurazione monarchica sia qualcosa di poco praticabile. Le lancette della storia non tornano mai
indietro. E’ vero però che ci sono stati due esempi fortunati di repubbliche traghettate in monarchie –
ha ricordato – La Spagna del giovane Juan Carlos o la Cambogia di Norodom Sihanouk, ritornato in
patria dopo oltre 30 anni di dittatura dei Khmer rossi”. ”Ma sono eccezioni. Lo ripeto, la
restaurazione monarchica in Italia non è fattibile, non è realizzabile – ha aggiunto l’erede del Nobel
della Fisica Anche se bisogna ricordare il ruolo che la monarchia e i Savoia hanno avuto nel nostro
Paese, tra i protagonisti dell’Unità d’Italia”.
”Troppo spesso, però, i libri di storia vengono scritti dai
vincitori – ha proseguito ma non dimentichiamoci che la Repubblica ha vinto, ufficialmente, con uno
scarto minimo di voti e che il primo presidente, Enrico De Nicola, insigne giurista napoletano, confessò
di aver votato la monarchia. Ma siamo un Paese che ama
‘negoziare’. Lo siamo sempre stati”.
Anche per Gelasio
Gaetani Lovatelli d’Aragona la ”monarchia, soprattutto quella
dei Savoia, non è più riproponibile, anche se a mio avviso, si
tratta di una istituzione che rappresenta ancor oggi
(vedi l’Inghilterra) la forza della tradizione. Purtroppo Vittorio
Emanuele III non ha lasciato un buon ricordo, soprattutto
dopo la sua ‘fuga’. Sono convinto, invece, che Umberto II
sarebbe stato un buone re”.
E pur confessandosi di fede ”monarchica e borbonica”, il
conte d’Aragona ha ricordato che ”gli ultimi Savoia, per anni
sono spesso stati al centro di scandali, inciampando su
clamorosi errori.
Ma sui Savoia Aosta, da cui discende il
principe Amedeo e il figlio Aimone, nulla da eccepire ha
concluso – Militari, eroi, hanno servito il Paese sino all’ultimo
respiro, come è accaduto ad Amedeo di Savoia Aosta, vicerè
d’Etiopia, morto in Africa, prigioniero degli inglesi, accanto ai
suoi soldati”.
Giacinta Ruspoli , figlia del grande Lillio
(Sforza), candidata alle Comunali di Roma con una Lista
Civica, non ha dubbi: ”sono antimonarchica e di fede
profondamente repubblicana, sono per la democrazia. Del
resto discendo da una famiglia che è sempre appartenuta alla
nobilità ‘nera’, legata al Papa. No, quindi, ad una
restaurazione monarchica e tanto meno a quella dei Savoia”. ”Più che ad un cambiamento ‘istituzionale’
del Paese oggi mi piacerebbe assistere ad un nuovo Rinascimento della mia città – ha aggiuntoCapitale
abbandonata, degradata, dimenticata dalla politica. Partiamo dalle nuove generazioni. Ho 28
anni, sono un giovane avvocato. Speriamo di farcela”.
[...]
Nessun commento:
Posta un commento