NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

mercoledì 8 giugno 2016

Se lo dicono loro...


Monarchia, dal conte D’Aragone a Giacinta Ruspoli: no a restaurazione Savoia Il principe Amedeo d’Aosta non ha escluso la possibilità di una restaurazione ‘monarchica’, come ha ipotizzato in un’intervista ad un quotidiano nazionale. In fondo la ‘monarchia – ha ricordato non è delle élite. Appartiene al popolo’. Eppure anche tra ‘aristo­monarchici’ fedelissimi alla causa trapelano dubbi, interrogativi. Semplicemente perché la storia ha fatto il suo corso e indietro, ormai, non si può più tornare. ”Tutti hanno il diritto di sognare… come il principe Amedeo d’Aosta. 

Il sogno non è reato, non è punibile – ha scherzato il principe Guglielmo Giovanelli Marconi­ Ma penso, che oggi, una restaurazione monarchica sia qualcosa di poco praticabile. Le lancette della storia non tornano mai indietro. E’ vero però che ci sono stati due esempi fortunati di repubbliche traghettate in monarchie – ha ricordato – La Spagna del giovane Juan Carlos o la Cambogia di Norodom Sihanouk, ritornato in patria dopo oltre 30 anni di dittatura dei Khmer rossi”. ”Ma sono eccezioni. Lo ripeto, la restaurazione monarchica in Italia non è fattibile, non è realizzabile – ha aggiunto l’erede del Nobel della Fisica­ Anche se bisogna ricordare il ruolo che la monarchia e i Savoia hanno avuto nel nostro Paese, tra i protagonisti dell’Unità d’Italia”.

”Troppo spesso, però, i libri di storia vengono scritti dai vincitori – ha proseguito­ ma non dimentichiamoci che la Repubblica ha vinto, ufficialmente, con uno scarto minimo di voti e che il primo presidente, Enrico De Nicola, insigne giurista napoletano, confessò di aver votato la monarchia. Ma siamo un Paese che ama ‘negoziare’. Lo siamo sempre stati”. 

Anche per Gelasio Gaetani Lovatelli d’Aragona la ”monarchia, soprattutto quella dei Savoia, non è più riproponibile, anche se a mio avviso, si tratta di una istituzione che rappresenta ancor oggi (vedi l’Inghilterra) la forza della tradizione. Purtroppo Vittorio Emanuele III non ha lasciato un buon ricordo, soprattutto dopo la sua ‘fuga’. Sono convinto, invece, che Umberto II sarebbe stato un buone re”. E pur confessandosi di fede ”monarchica e borbonica”, il conte d’Aragona ha ricordato che ”gli ultimi Savoia, per anni sono spesso stati al centro di scandali, inciampando su clamorosi errori. 
Ma sui Savoia ­Aosta, da cui discende il principe Amedeo e il figlio Aimone, nulla da eccepire ­ha concluso – Militari, eroi, hanno servito il Paese sino all’ultimo respiro, come è accaduto ad Amedeo di Savoia ­Aosta, vicerè d’Etiopia, morto in Africa, prigioniero degli inglesi, accanto ai suoi soldati”. 

Giacinta Ruspoli , figlia del grande Lillio (Sforza), candidata alle Comunali di Roma con una Lista Civica, non ha dubbi: ”sono antimonarchica e di fede profondamente repubblicana, sono per la democrazia. Del resto discendo da una famiglia che è sempre appartenuta alla nobilità ‘nera’, legata al Papa. No, quindi, ad una restaurazione monarchica e tanto meno a quella dei Savoia”. ”Più che ad un cambiamento ‘istituzionale’ del Paese oggi mi piacerebbe assistere ad un nuovo Rinascimento della mia città – ha aggiuntoCapitale abbandonata, degradata, dimenticata dalla politica. Partiamo dalle nuove generazioni. Ho 28 anni, sono un giovane avvocato. Speriamo di farcela”.

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