1) Luogotenenza
generale «del Re» mutata senza provvedimenti di Legge in luogotenenza
generale «del Regno ».
2) Il conte
Sforza
3) Intervista Matthews - Dichiarazioni di Bonomi - Parri.
3) Intervista Matthews - Dichiarazioni di Bonomi - Parri.
Il decreto della Luogotenenza precisava trattarsi di Luogotenenza Generale «del Re».
In atti ufficiali senza provvedimenti di
legge fu mutata la dizione in Luogotenenza Generale « del Regno » indicante una
forma di carenza dell'istituto monarchico.
Il Conte Sforza
«Il conte Sforza, al consiglio dei
Ministri di questa mattina in Salerno, mentre il maresciallo Badoglio si
accingeva a trattare gli argomenti all'ordine del giorno, si è alzato per
accusare Vostra Altezza Reale di aver chiamato il popolo italiano responsabile
della guerra. E' vero oppure il signor Sforza ha mentito?
«Io avrei detto una simile cosa? » ,
scatta Umberto. E tende la mano aggiungendo seccamente: « Se qualcuno osasse
venire qui e dirmi che fio chiamato il popolo italiano responsabile della
guerra lo scaraventerei fuori di quella finestra! Io ho una concezione tale della
democrazia, che l'ultimo mio pensiero potrebbe essere quello di offendere il
Popolo italiano per il quale, nel nome del quale una monarchia veramente
democratica deve agire!»
Pochi giorni dopo ne riparlammo ed ebbi
l'esatta spiegazione dell'accaduto: « Io ho detto soltanto che era ingiusto
dare la responsabilità della guerra alla monarchia stessa. Se un inganno da
qualcuno fu compiuto, oltre che il popolo enne fatto alla monarchia che,
fatalmente, non essendo alle origini della guerra, si sarebbe trovata in caso
dì sconfitta, a pagare più di tutti un errore non suo»
« Ma l'intervista venne chiesta
direttamente dal corrispondente del Times?».
« No
».
« L'articolo fu solloposto all'esame
preventivo? ».
« Me ne fu inviata copia, che però
intervenne quando l'articolo già era stato pubblicato a Londra».
« La copia conteneva la frase che il
signor Sforza ha sbandierato al consiglio dei Ministri chiedendo una pubblica
sconfessione ?».
Il Principe apre un cassetto, mi
consegna un ritaglio di giornale.
«Il signor Lumby ha immediatamente
smentito ogni cosa sul Times!, Oltre smentire il giornalista inglese ha
definito « sleale» il comunicato contro Umberto di Savoia stilato a Salerno dal
più strano (lei Consigli dei Ministri (presente Badoglio) e dichiara il giornalista
inglese che Umberto di Savoia «non ha
mai chiamato il Popolo italiano responsabile della guerra».
«Perché questa smentita non è stata
pubblicata sui giornali italiani del Sud? ».
«L'ho chiesto all'ambasciatore inglese,
e ne ho avuto assicurazione».
Detto fuori colloquio, tale smentita non
fu mai pubblicata.
E Vittorio Emanuele III?Non prevenuto né
reso edotto per primo, neppure dal Governo, fu sorpreso del grave fatto e
addolorato.
« Perché il maresciallo Badoglio non mi
ha avvertito prima di ogni qualsiasi decisione? Forse perché ho dichiarato
ufficialmente che intendo ritirarmi dalla vita politica dando la luogotenenza a
mio figlio?
« E perché non ha informato mio figlio?
« Gli avevo recato la copia d'un
giornale socialista. che favorito abusivamente dal, ministro Mancini durante
una breve sospensione della seduta, aveva diramato per primo il comunicato in
questione.
« Sono certo che la buona fede di
Badoglio - dichiara alla fine il Re sia stata sorpresa come pure quella
dell'ammiraglio De Courten e del Generale Orlando presenti. Ma pare per lo meno
strano che essi abbiano accettato sereni la tesi dei nemici della monarchia,
senza almeno sentire prima dalla viva voce di mio figlio se l'accusa rivoltagli
avesse fondamento o no! ».
Intervista Matthews - Dichiarazioni di
Bonomi - Parri
«Allo scorcio del 1944 un giornalista
americano, Albert Matthews notoriamente legato a vari esponenti del partito
d'azione, chiedeva al Luogotenente
un'intervista: Umberto ne fu
sconsigliato da Lucifero e Bergamini essa poteva
essere dannosa ma volle concederla,
seguendo in ciò il parere di Visconti Venosta e di Bonomi allora Presidente dei
Consiglio. Va detto anzi che Bonomi ne vide il testo prima che fosse reso
pubblico e lo chiosò di varie osservazioni. Poco dopo, specie in seguito alle
insistenze di Togliatti, avallò con la propria firma la smentita del Consiglio
dei Ministri in cui si sosteneva che il governo era completamente all'oscuro
del contenuto dell'intervista» (1).
*
L'On. Ivanoe Bonomi ebbe occasione di
dire al Ministro Lucifero in presenza dell'Ambasciatore Don Renato Prunas
allora Segretario Generale del Ministero degli Esteri e di altre personalità:
«Nella mia Mantova si riprodusse Le situazione del 1921.22 non era possibile
dichiararsi monarchico; alle camicie nere si sostituirono le camicie rosse con
manganello per impedire la liberi espressione della volontà popolare...».
*
Parri che si era reso garante sul sito
onore del rispetto alla tregua istituzionale avalla una dichiarazione del
Partito d'azione nella quale si reclamava la decadenza della Monarchia e
permise che si desse la caccia ai reduci della Russia che osavano descrivere
gli orrori di laggiù. Tentò di Scatenare lo scandalo dei confidenti dell'Ovra
per compromettere alcuni avversari del suo Governo ma la mossa si rivolta
contro di lui; viene provato che Nenni aveva ottenuto la soppressione di 17
fascicoli fra i quali quelli dello stesso Nenni, di Brosio Ruini, Molè, De
Gasperi, Spataro, Croce, Cianca, ecc. A questa soppressione si era rifiutato il
direttore generale della P.S., ma Parri interviene e ne ordina la consegna »
(2).
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