NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

domenica 26 giugno 2016

La regina Elena e la nazionale italiana di calcio

di Emilio Del Bel Belluz 

Non amo il calcio, ma con piacere condivido la gioia del mio Paese  nel momento in cui la nazionale vince. In questi giorni ci sono gli europei in Francia, che per me è un Paese tanto caro. Gli azzurri sono in ritiro a Montpellier. In questa cittadina francese è sepolta la regina Elena di  Montenegro, moglie di Re Vittorio Emanuele III.

Mi sono chiesto, se questi nostri campioni abbiano pensato di recarsi a portare un fiore alla tomba della regina d’Italia. Questa donna coraggiosa e buona seguì il marito in esilio e dopo la morte del  Re in Egitto si trasferì in Francia. Ha sempre aiutato i poveri con tutta se stessa e continuò a farlo anche nella cittadina francese. 
Una regina che si intratteneva molto volentieri con le persone italiane che casualmente incontrava.
Una donna di Rivarotta, emigrata in Francia per lavoro, mi ha raccontato di essersi più volte intrattenuta a parlare con la regina.  La sovrana amava pescare e se incontrava qualcuno nato sotto il cielo d’Italia chiedeva informazioni sulla sua vita e cercava di mitigare la sofferenza che l’italiano provava nel vivere lontano dalla sua terra. La donna di Rivarotta mi ripeteva sempre che la regina anche in Francia aveva saputo farsi amare. 
Soffriva la lontananza dalla sua patria  e da suo figlio Re  Umberto II che si trovava in esilio a Cascais.
Alla sua morte, questa donna partecipò ai funerali della buona regina.
Mi ripeto, mi auguro che i nostri azzurri riescano a deporre un fiore sulla tomba della regina Elena di  Montenegro. Se potessi, ricorderei ai nostri calciatori che anche l’ultimo Re d’Italia e la sua consorte Maria Josè sono sepolti in Francia, in un posto incantevole: Hautcombe.
 Vorrei poi ricordargli che l’ultimo Re era un grande tifoso dell’Italia. Ho letto su una rivista, la notizia  che la nazionale italiana fece visita al Re Umberto II, quando si trovava in Portogallo per giocare. In quell’ occasione il sovrano fu tra gli spettatori ad assistere e ad applaudire la nazionale. In quelle magliette azzurre venne tolto lo stemma Sabaudo, e posto al suo posto la bandiera tricolore.
L’Italia vinse due campionati del mondo durante il periodo della monarchia, indossando la maglietta con lo stemma Sabaudo. Sono d’accordo che la storia è scritta  dai vincitori, ma un tributo da parte degli azzurri  alla regina Elena mi sembrerebbe  doveroso.
Mi viene in mente una foto che raffigura il Re Umberto II che depone un mazzo di fiori sulla tomba della madre. I suoi occhi esprimevano una grande malinconia che solo lui conosceva bene.
Una malinconia che lo accompagnò fino alla morte  per non essere potuto tornare al suo Paese che tanto amava e che aveva dovuto lasciare. L’esilio che scontò fino all’ultimo giorno, finchè ricevette l’abbraccio del Signore e la quiete che il mondo gli aveva negato.

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