Riccardo
Santagati
Lo
spettro dell'ex Re d'Italia è atteso dopo il tramonto, ma prima di mezzanotte.
Ecco cosa dovrebbe accadere, secondo gli acchiappafantasmi
Conto
alla rovescia per “l’apparizione” del fantasma di Umberto II di Savoia che,
secondo quanto raccontato dagli acchiappafantasmi dell’associazione National
Ghost Uncover, dovrebbe avvenire lunedì 13 giugno tra piazza San Secondo e
Palazzo Ottolenghi. Il caso delle apparizione Umbertiane è esploso a fine
novembre quando Massimo Merendi, presidente dell’associazione, era venuto ad
Asti per un primo sopralluogo in piazza San Secondo, davanti al municipio, dove
alcuni testimoni avevano raccontato di aver visto il fantasma del Re di maggio,
chi a figura intera, chi solo in parte. A seguito della pubblicazione dei primi
articoli giornalistici, altri testimoni contattarono Merendi per raccontare di
ulteriori visioni, più o meno analoghe.
Il caso
più clamoroso, sempre stando al racconto degli acchiappafantasmi, riguarderebbe
la consegna della famosa lettera firmata “Principe di Piemonte”, che lo spettro
avrebbe dato “brevi manu” ad un testimone, una donna astigiana «di chiara e
solida fede monarchica».
Il documento
con le profezie
Il
documento, analizzato dai ghostbusters e consegnato ad un notaio alessandrino
affinché lo custodisca, riporterebbe alcune profezie, come l’ascesa ad un trono
europeo di una delle discendenti di Umberto II, una nipote ancora minorenne. A
fine gennaio, quando Merendi e un suo collaboratore erano tornati ad Asti per
nuove rivelazioni, era stata annunciata l’intenzione di effettuare una perizia
calligrafica sulla firma in calce al documento.
«Così è
stato - spiega Merendi - e la firma risulta compatibile con quella di Umberto
II, anche se questo non significa nulla. Invece l’inchiostro usato dal fantasma
non è compatibile con quelli che esistevano ai suoi tempi, ma uno spettro può
anche decidere di usare un inchiostro moderno. Il problema è che la firma è fin
troppo compatibile, un fatto da tenere in debita considerazione». Merendi non
aggiunge altro, ma poiché in tutta questa storia non è mai stata diffusa
neanche una copia del documento, nonostante le richieste fatte dai giornalisti,
dobbiamo accontentarci solo del suo racconto.
Cosa
succederà lunedì?
Mentre
altre ventisette presunte testimonianze sono state raccolte sulle apparizioni
del fantasma - che sarebbero avvenute tra piazza San Secondo e il municipio -
Merendi spiega le intenzioni del sodalizio per monitorare l’eventuale ritorno
dello spettro il quale, colpo di scena, non sarebbe l’unico defunto ad apparire
in piazza San Secondo. «Umberto II dovrebbe mostrarsi e parlare con un altro
fantasma, una persona che incontrò da vivo - precisa Merendi - La nostra
ipotesi è che lo faccia dopo il tramonto, ma entro la mezzanotte, anche se
potrebbe apparire e poi svanire o farsi vedere direttamente a Palazzo
Ottolenghi. In ogni caso saremo una decina, sparsi nelle due zone interessate,
e copriremo tutte le 24 ore della giornata».
Gli
acchiappafantasmi annunciano di voler installare, nel rispetto della legge, una
serie di telecamere speciali e altri strumenti del mestiere, «ma le immagini Registrate,
se non pertinenti al caso, saranno cancellate automaticamente nel giro di due
ore».
Il selfie
e il giallo delle date
Intanto
prosegue su Facebook la raccolta delle adesioni dell’evento “Selfie di gruppo
col fantasma di Re Umberto” in programma alle 20 di lunedì, in piazza San
Secondo.
Ma c’è un
ulteriore mistero che aleggia sull’intera vicenda, già di per sé ai confini con
la Realtà: «Sappiamo che lo spettro del Re tornerà per via di due testimonianze
diverse - conclude Merendi - Ma non c’è un’unica data in cui ciò potrebbe
avvenire. E’ probabile che si ripresenti il 13 giugno, anniversario del suo
esilio avvenuto nel 1946, ma anche il 18 giugno è una data plausibile». 18
giugno, come il giorno che sarebbe riportato nel documento delle profezie,
firmato, ci raccontano, il 18 giugno 2015.
Data
altrettanto simbolica perché il 18 giugno 1815, a Waterloo, Napoleone fu
definitivamente sconfitto prima dell'esilio a Sant’Elena. Esilio chiama esilio?
E perché no? Se fosse così le presunte apparizioni Umbertiane potrebbero
rivelarsi un possibile volano anche per il turismo degli appassionati di
soprannaturale. Basta crederci.
Nessun commento:
Posta un commento