E’ ormai ben noto che la grande
stampa, la televisione di stato e giornalisti, sedicenti storici, cerchino di
non parlare, se non male, della Monarchia Sabauda, dei suoi Re, anche quando
trattano eventi che li videro protagonisti e non comparse, e di ignorare coloro
che, dopo il 1946, si batterono, ed ancor oggi si battono, per questo istituto e
per la storia, cioè i monarchici, che paiono non essere mai politicamente esistiti.
Uno dei tanti esempi, in una
trasmissione, riproposta il 14 aprile su RAISTORIA, relativa alla vicenda del
bandito Giuliano, che nel referendum del 1946, è bene sottolinearlo,votò e fece
votare per la repubblica, parlando delle prime elezioni regionali siciliane del 1947,
si afferma che la Democrazia Cristiana, duramente ridimensionata dal voto popolare,
che aveva premiato il blocco social comunista, fece il governo con “le forze di
destra”, senza altre specificazioni.
Ora, nel 1947 e particolarmente in Sicilia
ed in tutta l’Italia Meridionale tra queste forze di destra era determinante il
Partito Nazionale Monarchico, simbolo “Stella e Corona”, e qui si dovrebbe
aprire un lungo discorso sulla collocazione a destra dei monarchici, fondato
appena un anno prima, la cui base elettorale era in gran parte popolare.
Perciò
il primo governo regionale fu un governo, presieduto da un democristiano,
Giuseppe Alessi, a cui nel 1949 subentrò, un altro democristiano, Restivo, con il
PNM, che ebbe nello stesso due importanti assessorati, l’Industria assegnata all’onorevole
Annibale Bianco, e l’istruzione al’on. Pietro Castiglia che li ressero per
tutta la legislatura fino al 1951.
Questo avrebbe dovuto dire il conduttore della
trasmissione per quella precisione che un vero storico deve avere e che invece evidentemente,
spesso, non ha.
Domenico Giglio
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