Di Maria Teresa Reineri
La principessa francese Anna
Maria d’Orléans, divenuta per matrimonio duchessa sabauda nell’aprile 1684 e
incoronata, il 24 dicembre 1713, prima regina di casa Savoia, ha recentemente
acquisito una sua visibilità dopo anni di oblio anche presso i cultori di
memorie sabaude. Avevano giocato a suo sfavore le figure delle duchesse che
l’avevano preceduta, Cristina di Francia e Giovanna Battista di Savoia Nemours,
che, vedove, avevano retto per lunghi anni il ducato in nome dei figli minori.
La presenza al fianco di Anna
di una personalità forte e determinata come fu quella di Vittorio Amedeo II non
le lasciò altro spazio che quello della maternità in cui, però, trionfò: fu
adorata dalle figlie, l’una delfina di Francia e l’altra regina di Spagna, che
dovettero il loro successo nelle rispettive corti proprio all’educazione
ricevuta.
Luigi XIV, madame de
Maintenon, Filippo V di Spagna si complimentarono con Anna in più di
un’occasione. I due principi, l’erede Vittorio Amedeo e Carlin, il futuro Carlo
Emanuele III, ci lasciarono testimonianza scritta del loro attaccamento alla
madre nella corrispondenza scambiata con lei negli anni 1713-14.
Il primogenito, già nei saluti
della prima missiva scriveva, infantile commistione di italiano e piemontese,
ma testimonianza di profondo legame affettivo: “Mi simiglia cento anni che non
lo [sic] veduta”, e Carlin non era da meno: “io mi vorrei potermi mettere
dentro una lettera per poterla vedere”.
In questi nostri giorni di
disagio (in cui anche le semplici passeggiate sono limitate se non proibite)
c’è un altro aspetto di questa Regina che è motivo di meraviglia: la sua
moderna concezione del moto come mezzo irrinunciabile per mantenersi in salute.
Ne scrisse dalla Sicilia ai figli fin dal dicembre 1713: “le beau tems quil a
fait jusque hier nous a donné lieu de nous bien promener, je voudrais fort quil
revint car l’exercise est necesaire pour la santé …. Quand la digestion se fait
dificilmens … quand on marche cela aide …”
Le principesse testimoniarono
in mille occasioni il ricordo delle loro salite a piedi con la madre alla Vigna
(oggi Villa della Regina), allorché bambine nelle giornate di sole
attraversavano a piedi il ponte di Po per raggiungerla. “Forse, avrebbe poi
ammesso la primogenita, ci saremmo divertite di più a giocare a colin-maillard
con la nonna nella galleria, ma la mamma era inflessibile”, trattandosi del
loro benessere. E infine Maria Adelaide da Versailles il 31 dicembre 1708, scrivendo
alla nonna che ne era restata sbalordita, la rassicurava: “Je ne suis point
étonnée que ma mère soit revenue a pied de la Vénerie, car elle a de
très-bonnes Jambes … “.
Per approfondire la figura di
Anna Maria d’Orléans vedi:
MARIA TERESA REINERI
Anna Maria d’Orléans. Regina
di Sardegna, Duchessa di Savoia (Saint-Cloud 27 agosto 1699-Torino 26 agosto
1728), Premesse di Gianni Oliva e Maria Gabriella di Savoia, Postfazione di
Gustavo Mola di Nomaglio, Torino, Centro Studi Piemontesi, (2006), 2a ed. 2017,
Pagg. 698, ill. a colori e in b. e n.
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