NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

giovedì 23 aprile 2020

Anna Maria d’Orléans, prima Regina Di Sardegna

Di Maria Teresa Reineri

La principessa francese Anna Maria d’Orléans, divenuta per matrimonio duchessa sabauda nell’aprile 1684 e incoronata, il 24 dicembre 1713, prima regina di casa Savoia, ha recentemente acquisito una sua visibilità dopo anni di oblio anche presso i cultori di memorie sabaude. Avevano giocato a suo sfavore le figure delle duchesse che l’avevano preceduta, Cristina di Francia e Giovanna Battista di Savoia Nemours, che, vedove, avevano retto per lunghi anni il ducato in nome dei figli minori.
La presenza al fianco di Anna di una personalità forte e determinata come fu quella di Vittorio Amedeo II non le lasciò altro spazio che quello della maternità in cui, però, trionfò: fu adorata dalle figlie, l’una delfina di Francia e l’altra regina di Spagna, che dovettero il loro successo nelle rispettive corti proprio all’educazione ricevuta.
Luigi XIV, madame de Maintenon, Filippo V di Spagna si complimentarono con Anna in più di un’occasione. I due principi, l’erede Vittorio Amedeo e Carlin, il futuro Carlo Emanuele III, ci lasciarono testimonianza scritta del loro attaccamento alla madre nella corrispondenza scambiata con lei negli anni 1713-14.
Il primogenito, già nei saluti della prima missiva scriveva, infantile commistione di italiano e piemontese, ma testimonianza di profondo legame affettivo: “Mi simiglia cento anni che non lo [sic] veduta”, e Carlin non era da meno: “io mi vorrei potermi mettere dentro una lettera per poterla vedere”.
In questi nostri giorni di disagio (in cui anche le semplici passeggiate sono limitate se non proibite) c’è un altro aspetto di questa Regina che è motivo di meraviglia: la sua moderna concezione del moto come mezzo irrinunciabile per mantenersi in salute. Ne scrisse dalla Sicilia ai figli fin dal dicembre 1713: “le beau tems quil a fait jusque hier nous a donné lieu de nous bien promener, je voudrais fort quil revint car l’exercise est necesaire pour la santé …. Quand la digestion se fait dificilmens … quand on marche cela aide …”

Le principesse testimoniarono in mille occasioni il ricordo delle loro salite a piedi con la madre alla Vigna (oggi Villa della Regina), allorché bambine nelle giornate di sole attraversavano a piedi il ponte di Po per raggiungerla. “Forse, avrebbe poi ammesso la primogenita, ci saremmo divertite di più a giocare a colin-maillard con la nonna nella galleria, ma la mamma era inflessibile”, trattandosi del loro benessere. E infine Maria Adelaide da Versailles il 31 dicembre 1708, scrivendo alla nonna che ne era restata sbalordita, la rassicurava: “Je ne suis point étonnée que ma mère soit revenue a pied de la Vénerie, car elle a de très-bonnes Jambes … “.

Per approfondire la figura di Anna Maria d’Orléans vedi:

MARIA TERESA REINERI

Anna Maria d’Orléans. Regina di Sardegna, Duchessa di Savoia (Saint-Cloud 27 agosto 1699-Torino 26 agosto 1728), Premesse di Gianni Oliva e Maria Gabriella di Savoia, Postfazione di Gustavo Mola di Nomaglio, Torino, Centro Studi Piemontesi, (2006), 2a ed. 2017, Pagg. 698, ill. a colori e in b. e n.

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