La fine di Mussolini in
Piazzale Loreto: la «macelleria messicana» che indignò anche i partigiani
La definizione «macelleria
messicana» fu coniata da Ferruccio Parri, allora vice comandante del Cln Alta
Italia, osservando i fronte ai corpi del Duce, di Claretta Petacci e dei
gerarchi appesi al distributore di benzina, esposti all’odio popolare
La definizione di «macelleria
messicana» non fu coniata da un pubblicista di destra, ma da uno dei capi più
rispettati della Resistenza, Ferruccio Parri, vice comandante del Comitato di
liberazione nazionale Alta Italia.
Certo, quel che era avvenuto a piazzale
Loreto dall’alba al tardo pomeriggio del 29 aprile 1945 aveva indignato un po’
tutti.
Persino l’incendiario socialista Sandro Pertini, l’uomo che voleva
uccidere Mussolini e che durante la campagna per il referendum istituzionale
non esitò a sparare una sventagliata di mitra contro l’abitazione che ospitava
Umberto II, esclamò: «L’insurrezione è disonorata». E Indro Montanelli, che di
quello spettacolo fu testimone, scrisse di aver capito «cos’è la piazza quando
si ubriaca di qualche passione».
[...]
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