NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

domenica 26 aprile 2020

Brandelli di verità riportati senza volerlo dal Corriere


La fine di Mussolini in Piazzale Loreto: la «macelleria messicana» che indignò anche i partigiani

La definizione «macelleria messicana» fu coniata da Ferruccio Parri, allora vice comandante del Cln Alta Italia, osservando i fronte ai corpi del Duce, di Claretta Petacci e dei gerarchi appesi al distributore di benzina, esposti all’odio popolare

di Dino Messina

La definizione di «macelleria messicana» non fu coniata da un pubblicista di destra, ma da uno dei capi più rispettati della Resistenza, Ferruccio Parri, vice comandante del Comitato di liberazione nazionale Alta Italia. 
Certo, quel che era avvenuto a piazzale Loreto dall’alba al tardo pomeriggio del 29 aprile 1945 aveva indignato un po’ tutti. 
Persino l’incendiario socialista Sandro Pertini, l’uomo che voleva uccidere Mussolini e che durante la campagna per il referendum istituzionale non esitò a sparare una sventagliata di mitra contro l’abitazione che ospitava Umberto II, esclamò: «L’insurrezione è disonorata». E Indro Montanelli, che di quello spettacolo fu testimone, scrisse di aver capito «cos’è la piazza quando si ubriaca di qualche passione».


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