NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

mercoledì 8 aprile 2020

La Sindone sbarca a Torino: mai tante ostensioni


1578, Emanuele Filiberto trasferisce la Sindone a Torino. Inizia così una nuova fase storica per la Sindone, che si identifica con la città di Torino e le ostensioni sono innumerevoli.



E’ il 1578 quando il cardinale Carlo Borromeo considera giunta l’ora di sciogliere il voto fatto durante la grande peste e partire, a piedi, verso Chambéry per venerare la Sacra Sindone. Emanuele Filiberto coglie l’occasione al volo. E’ nei suoi disegni, infatti, trasferire a Torino la capitale del ducato e, secondo la tradizione di famiglia, si preoccupa che la Sindone venga spostata dove risiedono i Savoia. Non ha importanza che il Telo abbia una sua casa a Chambéry, la questione è quasi politica. Il duca trasferisce, velocemente, la Sindone a Torino per, almeno così dichiara ufficialmente, abbreviare il faticoso pellegrinaggio al cardinale Borromeo.

Il Telo arriva al castello di Lucento il 9 settembre 1578 ed il 15 viene portata, in solenne processione a Torino nella chiesa di San Lorenzo, allora S.Maria del Presepe ora atrio di S. Lorenzo.

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Fonte: L'Indro.it



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