L’elezione di Trump fu
veramente condizionata dalla Russia? La Clinton fu effettivamente penalizzata?
Di questo si è parlato anche troppo senza avere una risposta certa, ma adesso, riproponendosi
il problema negli USA delle elezioni presidenziali si parla di appoggio russo a
Sanders, il candidato democratico più di sinistra, addirittura “socialista”, la
cui candidatura aiuterebbe indirettamente Trump, allontanando dai democratici
l’elettorato moderato. A questo si aggiunge ora la notizia che i cinesi sono
riusciti ad impadronirsi di quarantacinque milioni di nominativi di cittadini
statunitensi di cui possono fare l’uso che vogliono. Fermiamoci un attimo a riflettere.
E se facessero lo stesso in occasione delle elezioni presidenziali in Francia o
negli altri paesi dove l’elezione del capo dello stato, non avviene in sede
parlamentare, ma nella forma diretta , pur considerando gli USA una elezione
diretta , mentre in realtà contano i voti degli “stati”, i cui delegati vengono
conquistati in forma “diretta” dagli elettori. Questa vulnerabilità della
elezione diretta del capo dello stato, anche in paesi come l’Italia, dove viene
propagandata in alternativa alla forma attuale, “camere riunite più
rappresentanti regioni”, potrebbe portare a risultati imprevedibili per cui la proposta
“monarchica”, dimostra la sua validità. Si può cambiare un erede al trono?
Putin potrebbe boicottare l’ascesa di Carlo, il giorno in cui la regina
Elisabetta, decidesse di ritirarsi? così per gli altri regni esistenti.
Certamente potrebbero essere fomentate campagne di stampa denigratorie e pubblicazioni
di fatti incresciosi, ma il Principe Carlo rimarrebbe sempre l’erede, o
potrebbe, al massimo, passare il trono al Principe Guglielmo, e la Monarchia rimarrebbe
integra e per decenni, il Re resterebbe al potere e nessun pettegolezzo, una
volta subentrato potrebbe toccarlo, specie se proveniente dall’estero, perché provocherebbe
un maggiore attaccamento da parte dei cittadini, che si stringerebbero
maggiormente intorno al Trono. Quindi anche nel ventunesimo secolo le Monarchie
hanno dei punti di forza, ai quali qualche decennio or sono non si pensava, da
non sottovalutare.
Domenico Giglio
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