NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

giovedì 5 marzo 2020

Il libro azzurro sul referendum - XVII cap - 1

La parola alla legge

1) Distruzione di schede nulle e impossibilità di controllo da parte della Corte di Cassazione.
2) Impossibilità di esaminare il numero complessivo dei votanti. - 35.000 verbali da esaminare collegialmente - Esame sommario dei ricorsi.
3) Rafforzamento fiduciario del personale della Corte di Cassazione.
4) Le sentenze sono ancora emanate in nome di S.M. il Re Umberto II Re d'Italia.

Distruzione di schede nulle (1)
Un Ministro, durante un intervallo del Consiglio nella notte del 12, ha dichiarato ad un gruppo di giornalisti, fra l'altro, che sarà difficile ricostruire esattamente il numero dei voti nulli, poiché le relative schede sono state in moltissimi casi «legittimamente» distrutte. A norme della legge invece (art. 53, 56 e 57) le schede nulle dovevano essere depositate presso la cancelleria delle Preture o dei Tribunali; l'infrazione a tale disposizione è punita severamente. I relativi accertamenti sono di competenza della Magistratura.

Impossibilità di comunicare il numero complessivo dei votanti (2)
35.000 verbali da esaminare collegialmente - Esame sommario dei ricorsi.
Un Consigliere di Cassazione «Non so proprio comunicare il numero complessivo! Figuratevi, molti verbali di sezioni si limitano ad indicare in lapis: Monarchia voti tot., Repubblica voti tot., nient'altro».
S. E. Eutimio Ranelletti Primo Presidente On. della Suprema Corte sostenne sul «Giornale della Sera» di Roma: « Non si doveva sacrificare la sostanza alla forma;
2° L'importanza della materia e la serietà del corpo giudicante richiedevano assolutamente che i 35 mila verbali fossero esaminati uno per uno dalla Corte collegialmente e non rimessi al giudizio di funzionari estranei al corpo stesso.
3° L'esame dei ricorsi aveva carattere di vero e proprio giudizio e ciò doveva imporre l'esame di persona di tutti i documenti delle cause».
I ricorsi erano sommariamernte esaminati e respinti: mancanza di documentazione, incompetenza della Corte, imprecisione dell'enunciato, assorbi­mento in altro ricorso e via di seguito, i motivi non scarseggiavano mai...
Rafforzamento fiduciario del personale della Corte di Cassazione (3)
«A norma di legge, le varie operazioni di controllo, formale e sostanziale, dei verbali circoscrizionali e sezionali devono essere effettuate dalla Corte di Cassazione costituita a tale fine dal Primo Presidente, da sei Presidenti di se­zione e da dodici Consiglieri. Il Primo Presidente, nell'ambito delle sue facoltà, ha allargato la composizione del Collegio con la nomina di membri supplenti da lui designati.
Il Ministro Guardasigilli On. Togliatti, com'egli stesso riferì al Presidente del Consiglio, ad un certo momento ha ritenuto «opportuno» procedere ad un «rafforzamento» del personale, e lo ha effettuato con circa duecento funzionari scelti in una determinata cerchia. Essi devono procedere allo spoglio ed al con­trollo dei verbali, presentando poi i riassunti dei 35 mila verbali ai magistrati.
Ai cittadini elettori è negato di prendere visione di quei verbali in merito ai quali essi pensano di avere elementi di protesta e di ricorso. Il Ministro di Grazia e Giustizia nega di aver rafforzato con duecento «magistrati» scelti in una determinata cerchia il personale costituito per lo svolgimento delle ope­razioni del «referendum»
Le sentenze emanate in nome del Re d'Italia
Per disposizione del Primo Presidente della Corte d'Appello di Roma, le sentenze continuano ad essere emanate «in nome di S. M. Umberto II Re d'I­talia».



(1) Da Italia Nuova, 15 giugno 1946.
(2) Da Storia segreta..., pag. 253 e seg.
(3) Da Italia Nuova, 15 giugno 1946.

Nessun commento:

Posta un commento