NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

lunedì 23 marzo 2020

23 Marzo, una visita a Palazzo Bellini, Novara


La Storia d'Italia, quella con la “S” maiuscola è passata a Novara. 

Il 23 Marzo del 1849 dopo la sconfitta delle truppe Sardo – Piemontesi alla battaglia della Bicocca il Re Carlo Alberto abdicò in favore del figlio Vittorio Emanuele per assumere solo su di sé il peso della sconfitta e fare in modo che al nuovo giovane Re fossero applicate condizioni meno dure.

Il trapasso dei poteri avvenne in Novara, a Palazzo Bellini, ove il Re pronunziò le famose parole: “Casa Savoia conosce la via dell’esilio non quella del disonore”.

E dove pronunciò le parole che fecero del figlio un Re. Il Re che compì l’Unità d’Italia.

Qualche tempo fa abbiamo compiuto un’interessante visita a Palazzo Bellini, attualmente sede centrale della Banca popolare di Novara. Uno svarione del cicerone, contestato con garbo, non ha menomato l’importanza della visita.

Ne riportiamo un piccolo resoconto fotografico sicuri di mostrare un luogo che non ha facilissimo accesso e di illuminare un po’ della nostra Storia, colpevolmente dimenticata.


Lato Nord, con lapide commemorativa.



Il testo della lapide


Lato est, la tradizione vuole che il Re Carlo Alberto abbia pronunciato le parole dell'abdicazione appoggiato al camino con su lo specchio.


Lato ovest, con ritratto di Re Vittorio Emanuele II 

Lato sud, com ritratto di Re Catlo Alberto

Particolare della lapide

Particolare della lapide

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