NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

martedì 4 dicembre 2018

Quando i monarchici facevano notizia

Il Fronte Monarchico Giovanile


Sempre su “Storia in rete” è stata pubblicata questa lettera dell’amico ing.Giglio , in quanto lo stesso, essendosi iscritto al Fronte Monarchico Giovanile dell’Unione Monarchica Italiana, il 4 gennaio 1952, prima di aderire al P.N.M., ha vissuto la vita di questa associazione ed anche in questo caso può rendere testimonianza diretta delle attività degli allora giovani che ne facevano parte. Così nel caso specifico della beffa attuata nel corsoi di una lezione di letteratura italiana da parte dell’ex fuoriuscito Umberto Calosso. Infatti lo stesso dall’estero, durante la guerra dal 1940 al 1943 aveva parlato contro l’Italia, per cui gli studenti di convinzioni nazionali non ritenevano degno che potesse tenere un corso all’Università. 



Nell'interessante articolo pubblicato sul numero di gennaio 2018, relativo alle azioni studentesche nei confronti di Umberto Calosso, avete accennato ad una studentessa che portò in aula una scatola contenente centinaia di api aprendola per disturbare la lezione che doveva tenere appunto il professor Calosso. Quella studentessa era Nicoletta De Feo, all'epoca responsabile romana del Fronte Monarchico Giovanile dell'Unione Monarchica Italiana, organizzazione alla quale ero iscritto, per cui ricordo bene quella iniziativa e il carattere assolutamente non violento di essa. All’epoca, il Fronte Monarchico Giovanile contava centinaia di iscrìtti e non era secondo a nessuno anche in altre manifestazioni di carattere nazionale, come furono, sempre in quel 1952, quelle organizzate per l'italianità di Trieste.Tra esse, il corteo di oltre diecimila studenti che invase le strade di Genova protestando contro il consolato generale britannico e poi contro la federazione provinciale del Partito Comunista, corteo del quale il titolare di questa rubrica dovrebbe avere un preciso ricordo.

Domenico Giglio

Roma
Conservo di quelle giornate un ricordo preciso e commosso, caro Domenico, e ti ringrazio per la tua lettera, scritta «perché non si perda la memoria di noi giovani monarchici.

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