Nello stesso tempo a
firma di Selvaggi e Sogno è presentato un altro ricorso a proposito della
Venezia Giulia e dei relativi voti mancanti
La provincia di Bolzano e la Venezia Giulia (per non parlare delle quattro province
d’Africa) sono comprese nelle circoscrizioni elettorali di cui alla tabella A
allegata al D.L.L. 10 marzo 1946 n. 74 e comunque fanno parte del territorio e
della popolazione dello Stato. Il D.L.L. 16 marzo 1946 n. 98 all’ art. 1
dispone che il popolo sarà chiamato a decidere sulla forma istituzionale. Il
che significa che a tutti i cittadini dello Stato è attribuito il diritto e il dovere
di voto ed è ovvio che soltanto una legge ha la virtù di limitare e togliere o
procrastinare questo diritto. Ne consegue che il D.L.L. 16 marzo 1946 appunto perché
non è decreto legislativo, ma soltanto decreto luogotenenziale non può togliere
o modificare il voto accordato da una norma di legge. Il referendum è un atto
di democrazia diretta, decisivo e non selettivo di rappresentanti come per i
comizi elettorali per l’assemblea Costituente.
Sarebbe stata necessaria una delega
legislativa espressa per una limitata convocazione dei comizi per il «
referendum ». Il D.L.L. 16 marzo 1946 e invalido in quanto esclude dalla
convocazione dei comizi per il « referendum » la provincia di Bolzano e della
Venezia Giulia. Il « referendum » e quindi viziato di nullità ».
«II Presidente del Consiglio De Gasperi ha
ricevuto stamane al Viminale il Segretario del Partito liberale Cassandro e il
Ministro Cattani.
Essi hanno richiamato l’attenzione del
Presidente sul fatto che la legge del 16 maggio 1946 n. 48 stabilisce all’art. 2
che «qualora la maggioranza degli elettori votanti si pronunci in favore della
Repubblica, l’assemblea, dopo la sua costituzione, come suo primo atto,
eleggerà il Capo provvisorio dello Stato...».
Essi hanno chiesto che venga accertato se i voti ottenuti dalla repubblica hanno effettivamente raggiunto il numero richiesto dalla legge.
Essi hanno chiesto che venga accertato se i voti ottenuti dalla repubblica hanno effettivamente raggiunto il numero richiesto dalla legge.
Il Presidente del Consiglio ha dichiarato
che la procedura è nelle mani della magistratura, la quale applicherà la legge
nella lettera e nello spirito».
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