di Redazione
Silvio Berlusconi che si avvicina al re di Spagna Juan Carlos e tocca il braccio al monarca («confidenza» vietata dall’etichetta). Un gesto meritevole della «bacchetta» di Giorgio Napolitano, tanto che il premier ha poi spiegato al presidente della Repubblica «è tutto a posto». Un Napolitano quindi attentissimo alle consuetudini delle case reali: un siparietto che ha spinto i maligni a rinverdire quella storiella in voga da mezzo secolo sulla somiglianza impressionante con Umberto II (nella foto a sinistra, Lapresse); in effetti il membro di casa Savoia, costretto all’esilio dall’Italia dopo il referendum sulla forma istituzionale del 1946, sembra davvero una goccia d’acqua rispetto alle immagini anni ’50 del capo dello Stato (nella foto a destra, Olycom). Una vicinanza fisica e di comportamenti, stessa integrità e stesso aplomb, che ha scatenato una leggenda metropolitana nel circuito della politica e del vecchio Pci, con qualcuno che azzardava addirittura improbabili legami di sangue tra il «Re di maggio» e il giovane Giorgio militante comunista a Napoli.
Da Il Giornale
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