NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

martedì 28 giugno 2011

La stanza di Mario Cervi

articolo di martedì 28 giugno 2011
di Redazione
Egregio dottor Cervi, gli elettori residenti nel territorio della Venezia Giulia furono esclusi dal voto (fra le proteste dei monarchici). Nei giorni successivi alla consultazione referendaria il governo sollecitò il passaggio delle funzioni di capo provvisorio dello Stato nelle mani del primo ministro (cosa che, ritenendola procedura illegittima, spinse i monarchici a gridare al golpe!). Il ricorso pro monarchia per presunti brogli elettorali fu respinto dalla Cassazione, ma non all’unanimità (alcuni giudici più il presidente della Corte e il procuratore generale, come ho letto, erano favorevoli all’accoglimento del ricorso). Nei primi anni ’80 l’ex presidente della Repubblica, Giovanni Leone, dichiarò in un’intervista che le numerosissime «schede bianche non furono conteggiate come espressione di voto, cosa che avrebbe favorito la vittoria monarchica». Ora vorrei sapere: il referendum istituzionale del 2 giugno 1946 che premiò la repubblica a scapito della monarchia, fu regolare?
Torremaggiore (Foggia)

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