NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

venerdì 10 giugno 2011

C'è qualcuno che proprio si diverte... ( e fa bene!)

"L'atomica di Hiroshima" dal libro Le stragi e le stragi dei Savoia di Edwin von Kalckreuth


Oggi parliamo sulla bomba atomica su Hiroshima che come tutti sappiamo da quando andavamo alla scuola, fu sganciata sul cielo dell'Etiopia da un aereo savoiardo fascista che mi rifiuto a chiamarlo itagliano perché l'Itaglia doveva ancora nascere. Ed infatti l'Itaglia nascette a Gaeta il 2 giugno proprio per fare un favore al nel giorno del santo padrone della città e la festa stava gia preparata.
La mamma era Donna Concettina Pettoruto. Il padre non si è mai saputo per che Donna Concettina era nu' poco zoccola ma furono in parecchi a sparire dalla circolazione quando nascette perché nessuno si voleva pigliare la colpa.
La bomba atomica era stata preparata da un savoiardo inzuppato nello sabaione che poi faceivmo il tiramisù che è un dolce meridionale inventato a Gaeta come le palleciotte solo che si voleva pigliare il brevetto uno di Torino perché si sa che i torinesi sono tutti mariuole e infatti campano con le tasse che pagava la città di Gaeta ai Borbone che erano i presidenti della repubblica borbonica del regno delle due Sicilie. Che una Sicilia dove sta lo so, l'altra non la trovo più perché di sicuro se l'anno pigliata i Savoia per prepararci la bomba atomica.
Questo savoiardo infame si chiamava Enrico Fermo e aveva preparato lo spaventabile ordigno perché voleva distruggere Gaeta, dove infatti ci stavano le foibe della Slovenia che le aveva importate Vittorio Amedeo, che era re di una Sicilia e già allora se l'era arrobbata mezza, ma non tutta, perché ne aveva lasciata un po' per i figli.


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