NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

venerdì 3 giugno 2011

La bandiera fatta a pezzi (per salvarla dal nemico)


Il vessillo di Oliosi a Roma con i tricolori storici

Il 7 gennaio 1797 gli esponenti della Repubblica Cispadana erano riuniti a Reggio Emilia. Il giurista Giuseppe Compagnoni prese la parola e disse che c'era bisogno di un simbolo, una bandiera. «Si renda universale - propose - lo stendardo e la bandiera cispadana di tre colori, verde, bianco e rosso». Nasceva così, 214 anni fa, il primo tricolore.
Un particolare de «La battaglia di Custoza» (1880), opera di Giovanni Fattori, esposta alla Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma (Benvegnù/Guaitoli)
Un particolare de «La battaglia di Custoza» (1880), opera di Giovanni Fattori, esposta alla Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma (Benvegnù/Guaitoli)














Le fasce colorate erano allineate in senso orizzontale, il rosso sopra, il bianco in mezzo e sotto il verde. Con al centro una corona di alloro e una faretra contenente 4 frecce, le quattro province della Repubblica. E così è apparsa ai Fori Imperiali, alla parata del 2 giugno, aperta proprio dallo sventolio delle bandiere storiche. Sono state scelte sei bandiere, legate ciascuna a un passaggio fondamentale nella vita italiana.
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