Una visita nella Gallura sulla orme dei suoi avi. È
quello che ha voluto fare la principessa Maria Gabriella di Savoia, la terza
figlia, seconda femmina, dell’ultimo Re d’Italia Umberto
di Sebastiano Depperu
di Sebastiano Depperu
Una visita nella Gallura sulla orme dei suoi avi. È quello che ha voluto fare, giovedì pomeriggio 6 settembre, la principessa Maria Gabriella di Savoia, la terza figlia, seconda femmina, dell’ultimo Re d’Italia Umberto II e della Regina Maria José. «La mia famiglia era molto legata alla Sardegna - ha detto la principessa -, un forte legame ci unisce all’isola da tempi immemorabili. Tutti la portiamo nel cuore». E le emozioni che cercava le ha trovate di sicuro facendo tappa in tre posti significativi: Arzachena (al Nuraghe la Prisgiona), a Luras (nel sito degli olivastri millenari e davanti al Municipio) e a Tempio (in Comune).
Nel suo
giro nell’interno è stata accompagnata da Renzo Persico (presidente del
consorzio Costa Smeralda) e dall’archeologa Angela Antona che, ad Arzachena, le
ha illustrato l’importanza del nuraghe. È stata accolta dal vicesindaco
Cristina Usai e dall’assessore Gabriella Demuro che l’hanno omaggiata di
pubblicazioni e dello stemma del Comune. Un turbinio di emozioni per la
principessa rese possibili da Persico che si è proposto di accompagnarla, visto
che si trovava ospite di amici a Porto Cervo. Poi, è stata la volta degli
olivastri millenari di Luras, dove le corde del suo cuore sono state toccate diverse
volte.
Accolta dal vicesindaco Mauro Azzena, la
principessa si è commossa quando davanti all’ulivo, un lurese, Pier Paolo
Cabras, le ha regalato la foto dove si vedevano loro al seppellimento della
Regina Maria Josè e lui che portava la bara. Le stesso Cabras le ha ricordato
che, in occasione dei funerali, aveva portato la terra del terreno dove si
trova proprio l’olivastro millenario che stava visitando. «L’emozione più forte
l’ho provata quando il signor Cabras - ha spiegato - mi ha mostrato la
fotografia delle esequie di mia madre dicendomi che aveva portato della terra
su cui questo ulivo millenario era nato. Poi, ho avuto una grande gioia quando
sono entrata nella sala consiliare di Tempio e il sindaco mi ha mostrato la targa
ricordo con i nomi dei miei genitori. È stato un viaggio denso di storia,
unicità ambientali, bellezza, calore umano, sentimenti ed emozioni che mi hanno
toccato il cuore».
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