NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

domenica 24 luglio 2011

Il martire dimenticato.

Pubblicato da  su 23 luglio 2011

Il 23 luglio del 1920 un giovane caporale del Regio Esercito si trovava nella piazza del suo paesello natio, era tornato da poco per la licenza estiva. Si divertiva ascoltando un concerto, nella sua bella divisa di bersagliere, quando un gruppo di balordi iniziò a prenderlo di mira. Iniziarono da prima le minacce verbali verso il giovane, la sua divisa e soprattutto al Re. Lui decise di ignorarli e lasciare la piazza tenendo ben stretta l’elsa della sua baionetta in caso le minacce dei balordi da verbali, dovessero tramutarsi in fisiche. Fu inseguito e davanti ad un bar venne raggiunto e pugnalato per ben 53 volte. I balordi scapparono, e lui immerso in una pozza di sangue si trascinò con le poche forze che gli rimanevano dentro il locale, e afferrata la bandiera italiana, la prese e ci si avvolse prima di chiudere per sempre gli occhi. Si chiamava Giacomo Schirò, nacque a Piana degli Albanesi il 23 novembre 1901 e lì morì a soli 19 anni. Negli Anni Trenta gli fu conferita la medaglia d’oro al valore militare alla memoria e gli fu intestato un borgo nella provincia di Palermo, vicino a Monreale. Nell’Italia di oggi, i martiri, gli eroi, sarebbero stati quei balordi che assassinarono Schirò. A loro, avrebbero dedicato strade o aule dentro il Parlamento italiano.

Ripreso dal blog del nostro amico Antonello Leone www.liberal.blog.eu

Medaglia d'Oro al Valor Militare alla Memoria
«Ispirato da alto sentimento di patriottismo e civismo, tenne testa risolutamente ad una turba di sovversivi, che vilmente lo avevano aggredito, profferendo parole di vilipendio al Re e alla Patria. Dopo essersi difeso accanitamente con la baionetta, colpendo anche gli avversari, sopraffatto dal numero e respinto entro la sala gioco, cadde con 53 ferite. Abbandonato a terra , morente, con sforzo supremo si trascinò per la sala e raccolta una bandiera strappata a terra, si avvolgeva in essa.»
da wikipedia



Nessun commento:

Posta un commento