( Meglio sempre la Monarchia)
Le ormai prossime elezioni presidenziali del 3 novembre negli
USA fanno riflettere ancora una volta su di un sistema elettorale dove la
maggioranza non è calcolata sul voto popolare complessivo, ma su quella dei
rappresentanti dei singoli Stati che compongono la grande federazione
nordamericana, per cui vale di più vincere in ogni stato con il 51% dei voti piuttosto
che con il 60%, in quanto non esiste un collegio unico nazionale per il
recupero dei voti superflui. Senza dubbio questo sistema, che affonda le sue
radici nella struttura costituzionale originaria, è simile a quello dei collegi
uninominale per la elezione della Camera dei Comuni nel Regno Unito, l’altra grande
e più antica liberaldemocrazia esistente, ma un conto è eleggere un Parlamento in
una secolare Monarchia, con un Sovrano a vita, ed un conto è eleggere per quattro
anni, forse anche rinnovabili una sola volta, il Capo dello Stato della (ancora)
potenza egemone mondiale.
Un'altra stranezza più recente è quella di consentire un voto “anticipato” per posta o di persona, per cui a 10 giorni dalla data effettiva delle elezioni, risultano aver già espresso la propria preferenza ben 52.600.000 elettori, di cui 36.400.000 per posta.
Evidentemente trattasi di persone dalle
convinzioni incrollabili, ma è proprio certo che di fronte a qualche fatto
clamoroso di qualsiasi natura, ambientale, politica, personale qualcuno di essi
potrebbe modificare il suo giudizio, (ricordiamo un attentato terroristico in
Spagna che spostò la maggioranza), e se poi qualcuno passasse a miglior vita il
suo voto sarebbe egualmente valido a decidere l’elezione del Presidente! Qui
non si tratta essere di destra o di sinistra, monarchico o repubblicano, ma di un
qualcosa che stride con la logica e la ragione. Possibile che nessuno
sottolinei questa seconda stranezza e ne rilevi l’illogicità?
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