La figura del
maestro Morricone, recentemente scomparso ad oltre 91 anni è stata giustamente
ricordata da stampa, radio, televisione, autorità e tutta la sua vita ed
attività artistica sono state approfondite.
In Monarchia
sarebbe stato onorato con l’Ordine Civile di Savoia”, come altri musicisti
insigniti da Re Umbetro, ma la realtà oggi è un’altra.
Però in un
articolo del Corriere della Sera, del 7 luglio scorso, a firma di Aldo Cazzullo
è riportata una risposta di Morricone, che credo sia bene conoscere e
diffondere in quanto, lui diciottenne nel 1946 ricorda che pianse per il Re
Umberto quando, dopo il referendum, dovette andare in esilio, ma soprattutto
perché “la Monarchia era l’Italia del Risorgimento, che finiva per sempre”.
Dichiarazione che assume un particolare valore
perché fatta in tempo di repubblica, quando parlare male della Monarchia è uno
sport nazionale, e denota il carattere di questo musicista e la sua onestà
intellettuale, merce sempre più rara.
Domenico Giglio
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