“Un sovrano di Casa Savoia sarebbe una garanzia d’imparzialità per
cittadini e Parlamento”
Vogliono il ritorno dei
Savoia e a proposito dell’Autonomia dicono: “Va rispettata così come le
minoranze tedesche e ladine ma per prendere queste zone fu fatta la Prima
guerra mondiale alla quale presero parte anche dei patrioti trentini, morti
loro stessi per un’Italia unita, Trento è italiana”
TRENTO. Era il 10 giugno
1946 quando la Corte di cassazione proclamò i risultati del referendum sulla
forma istituzionale dello Stato che sancì la vittoria dei repubblicani con il
54,3% dei voti (in Trentino si arrivò all’85%), mentre i monarchici si
fermarono al 45,7%). Fra le conseguenze più immediate ci fu l’abdicazione di
Umberto II di Savoia, passato alla storia come “il re di maggio” proprio per la
breve durata del suo regno.
Due anni più tardi, con l'entrata
in vigore della Costituzione repubblicana (1° gennaio 1948), Umberto II venne
esiliato, lo prevedeva una delle stesse disposizioni finali e transitorie del
testo costituzionale. La dipartita politica del re però non coincise con la
scomparsa dei monarchici che pure avevano ottenuto un buon risultato nel
referendum del 1946. Così venne fondato il Partito Nazionale Monarchico che
alle elezioni parlamentari del 1953 raccolse il 6,85% che si tradusse in 40
seggi, un traguardo che non sarà più eguagliato. Di lì fu un vertiginoso
tracollo fatto di scissioni e sempre meno consensi fino alla definitiva
scomparsa dalla politica che conta.
[...]
Articolo scritto coi piedi, come da testo in grassetto, ma almeno una buona notizia...
Nessun commento:
Posta un commento