NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

giovedì 19 dicembre 2019

Re Umberto e il suo "no" a Superga

Cari amici,

ricorre in questi giorni il secondo anniversario della traslazione di Re Vittorio Emanuele e della Regina Elena a Vicoforte.
A suo tempo ci siamo detti molto delusi dalla scelta. Il santuario, bellissimo e quanto mai all’altezza dell’onore di ospitare i nostri Sovrani, non era e non è, a nostro modestissimo giudizio, la naturale destinazione della salme Reali.
Abbiamo comprensione per il verosimile stato di necessità in cui si è agito e riteniamo valida ogni motivazione diversa dalla nostra.

Un ex maoista a capo del Governo quale Gentiloni, il terrorismo islamico sempre più minaccioso verso i luoghi di culto cristiani in Egitto e tanti altri fattori di cui è stato dato conto hanno sicuramente indotto alla soluzione del male minore.

Tuttavia, noi che inseguiamo nelle biblioteche di tutta Italia, e talvolta all’estero, ogni parola pronunciata dal Re non abbiamo mai dimenticato, e non dimentichiamo, con quanta fermezza il Sovrano si sia espresso in senso contrario a qualunque soluzione non fosse il Pantheon di Roma.

L’occasione di un ulteriore ricordo ci viene dal resoconto di questa “visita di cortesia” di un giornalista della Domenica del Corriere a Cascais nel 1973, del tutto in sintonia con quanto già riferito al nostro Giovanni Mosca nello stesso periodo e che mettiamo a disposizione dei nostri amici monarchici.



Le parole del Re, a nostro giudizio impegnano a non considerare definitiva la sepoltura a Vicoforte ed a tendere in ogni modo a rendere giustizia alla Storia ed alla memoria della nostra Nazione.

Non ce ne voglia S.A.R. la Principessa Maria Gabriella. Non ce ne voglia il Professor Mola. Non ce ne voglia nessuno che, amando il Re, la pensi diversamente da noi.

Sul sito dedicato a Re Umberto l'intervista del 73.



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