Desidererei parlare del
presepe, che in questo tempo è di grande attualità, come ogni anno. Ai miei
tempi il presepe era fatto nelle scuole, negli ospedali, e nelle chiese. Ogni
famiglia aveva in casa un cantuccio
dedicato al presepe. L’amore per la Natività si sentiva nell’aria già a
Novembre. Ricordo che verso la fine di quel mese, toglievo dagli scatoloni le
statuine, e mi mettevo a descriverle ai miei nipotini. Davanti al fuoco
scoppiettante li raccontavo le tante difficoltà che il buon San Giuseppe e la
Madonna avevano avuto per trovare un riparo per far nascere il Salvatore.
Coglievo così l’occasione per spiegare loro che nella vita bisogna aver un
cuore grande e accogliente verso chi soffre e patisce. Il prossimo è nostro
fratello. Da bambino abitavo in una casa fredda. Il mio letto era riscaldato
solo da delle grosse coperte, di cui una l’avevo ricevuta durante l’alluvione
del 1966. Ricordo che avrei voluto avere
sotto le coperte, il Bambinello che tremava in quella stalla al freddo e al
gelo. Pensavo che fossi fortunato ad avere un padre e una madre che
provvedevano alle mie necessità. In questi giorni ho avuto una bella gioia nel
sentire che il Papa ha raccomandato di fare il presepe. Una frase che mi ha rincuorato dopo tante
delusioni. Nel mio Veneto, nel paese di Mogliano, ci sono state delle polemiche
sul presepe, pare che in una scuola elementare non lo vogliano fare. Può
sembrare strano che, coloro che dovrebbero essere a favore di questa tradizione,
non lo siano. Infatti, il vescovo di Treviso, Michele Tomasi ha detto: “ Il
presepe non è un obbligo”. Anche l’insegnante di religione ha detto no al
presepe. La dirigente scolastica replica: “La scelta fa parte di un progetto
didattico”. Tanto se n’è parlato sui giornali che la preside ha rettificato la
sua decisione. Ha, infatti, portato da casa un piccolo presepe, piuttosto di
niente; si spera che il prossimo anno ce ne possa essere uno più grande e
allestito proprio dai piccoli studenti. Sarebbe pure bello che nelle tante
trasmissioni televisive, oltre all’albero si potesse ammirare anche il presepe,
simbolo della Sacra Famiglia, in un mondo, dove il nucleo familiare
tradizionale sta sempre più scomparendo.
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