di Rosalinda Camarda
Come ogni anno Azione Monarchica Italiana, sede di Palermo, in occasione dell’anniversario della morte di sua Maesta Umberto II, organizza una Santa Messa di suffragio e commemorazione.La cerimonia che si è svolta, lo scorso 18 marzo 2012, presso la Cappella Palatina a Palazzo Reale, è stata ufficiata dal Ciantro Monsignor Francesco Ficarrotta, e dal consigliere spirituale di Azione Monarchica, Monsignor Gaetano Tulipano.
Al termine del sacro rito il professor Tommaso Romano ha intrattenuto gli astanti parlando della vita e della figura di re Umberto II.
Lo stupore è stato quello di costatare la presenza di tanti uomini e donne della causa monarchica, ma anche quella di tanta gente che era lì per ricordare insieme, la figura impareggiabile dell’ultimo re d’Italia. Uomo arguto, giusto, che tanto amò il suo popolo da preferire l’esilio alla guerra civile che il comportamento del governo avrebbe potuto provocare.
Sacrificio non compreso e, forse addirittura, non conosciuto dalla sua stessa nazione.
Nella storia segreta di un mese di regno Italicus, si racconta che un giovane comunista partigiano, ricevuto a villa Groppolo per la firma di un brevetto, apostrofò re Umberto chiedendogli – è vero che lei odia il popolo? E colto lo sgomento del sovrano aggiunse imbarazzato: me lo dicono ogni giorno in cellula e mi ordinano di dirlo agli altri”.Tanta incomprensione amareggia e commuove.
Umberto II aveva tutte le qualità necessarie a regnare per chissà quanti anni, ma la storia è stata avversa.
Tuttavia egli dovrebbe essere un simbolo di quei valori, per molti aspetti persi, in cui molta gente crede. E anche io, per quanto diversa per storia familiare sia la mia appartenenza, sono mossa dal desiderio che certi valori non vengano perduti o, peggio ancora, travisati.
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http://www.palermowebnews.it/2012/03/24/anniversario-morte-umberto-ii-di-savoia/
Significativo l'episodio del giovane comunista. Mi pare di averlo letto anni fa sull'Agenda Monarchica di Torino (Col. Fedeli). Non sono mai riuscito a sapere se il giovane comunista abbia mutato parere dopo l'incontro con quel Signore nato che era S.M. UMBERTO II.
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