NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

venerdì 25 novembre 2016

IL MODELLO USA PER L’ UNITA’ D’ EUROPA ?

di Domenico Giglio, presidente del Circolo Rex

Domenico   Fisichella, dopo il  fondamentale  trittico  dedicato  al  Risorgimento  ed  al  Regno  d’Italia , costituito  da  “Il  Miracolo  del  Risorgimento”, “Dal  Risorgimento  al  fascismo”  e  “Dittatura  e  Monarchia”, (  editi  rispettivamente  nel  2010 , 2012  e  2014 da  Carocci  Editore ), che  costituiscono  la  più  recente, documentata, completa analisi  della  storia  d’Italia dal  1800 al  1946, è  tornato, sempre  nel  campo  storico, al  quadro  più  generale  delle  realtà  europee  e  mondiali  ed  ai  temi  a  Lui  cari della  Dottrina  dello  Stato  e  Scienza  della  Politica  di  cui  è  stato  per  lunghi  anni  docente .
Il  nuovo  libro, testè  uscito ,facente  parte  della  “Biblioteca  di  Storia  e  Politica” dal  titolo  “Il  modello  USA   per  l’unità  di  Europa? ” ( edizione  “ Pagine  s.r.l.”  del  2016 – euro  18,00 ) , tratta  appunto  questo  problema che  come  precisato  dal prof.  Fisichella, non  vuole  essere  una  storia  degli  Stati  Uniti  d’America, anche  se  logicamente ha  dovuto  precisare  alcune  tappe  fondamentali  della  nascita  e  dello  sviluppo  di  questa Unione,  partendo  dalla  riunione  del  1774, a  Filadelfia , delle  tredici  originarie  colonie, che  nel  1776 , con  la “Dichiarazione d’ Indipendenza“, si  costituiranno  appunto   in  Unione  e  da  Colonie  in  Stati. E  necessariamente  ricorrono  i  nomi  di  Washington, Hamiltonn, Madison  e  poi  Monroe, con  la  sua  dottrina  e  le  tappe, anche  sanguinose  e  dolorose, della  guerra  civile, detta  “Guerra  di  Secessione“, dopo  la  quale  ritrovata  l’unità  e  la  preminenza  dello  stato  nazionale, nascerà, come  scrive  Fisichella  “ La  Grande  Potenza”, i  cui  sviluppi  “imperiali”, ben conosciamo  e  che  portarono nel  1917  i  primi  soldati  americani  in  Europa, in  appoggio  e  sostegno  delle  truppe  franco-inglesi, impegnate  nel  mortale  duello  con  l’Impero  Germanico .
Quanta  differenza  con   gli  stati  europei  di  cui  ricorda, per  sommi  capi, le  linee  di  sviluppo, i dibattiti  teorici  e  le  implicazioni  politiche, con  le  lotte  per  l’egemonia, soffermandosi  sulla  nascita  di  nuovi  stati, con  belle  pagine  dedicate  all’ unità  dell’ Italia, costituitasi   in  Regno, e  poi   ancora  gli  sviluppi  della  attuale  unione europea, anche  soffermandosi  sul “Manifesto  di  Ventotene”.  Importanti   infine   le  considerazioni,  svolte  anche  in  precedenza  da  Fisichella, sui   dati  numerici  della  popolazione  europea, che  nel  giro  di  un secolo, dal  1900  ad  oggi, l’ ha  vista  scendere  dal  25%  della  popolazione  mondiale, a  molto meno   del  10%, con  tendenza  inarrestabile  alla  ulteriore  diminuzione, a  vantaggio  dell’ Africa, ancora   più  che  dell’Asia, dove  già  esistono  l’India   e  la  Cina, superiori  al  miliardo  di  abitanti ! Dati  impressionanti  che  dovrebbero far  riflettere  gli  sprovveduti  che  rilanciano  i  nazionalismi  europei    o  auspicano, in  vari  casi  la  disintegrazione  degli  stati  nazionali, a  favore  di  più  piccole  patrie.

Testo  perciò  da  leggere  e  meditare , invece  di  romanzi  e  di  saghe  fuori  del  tempo  e  della  storia.

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