NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

domenica 24 aprile 2016

I bidelli della costituzione di Noto, provincia di Siracusa, capitale del barocco


Vi è da qualche tempo, nella nostra sfortunata nazione, una triste consuetudine: il comunicato stampa dell'ANPI e di  SEL.
Nonostante per ovvi motivi di anagrafe l'associazione dei partigiani (comunisti) italiani, detta ANPI, dovrebbe essere pressoché estinta, la suddetta gode invece di una nuova, improvvisa vitalità, non dovuta al gerovital ma alla furbata di iscrivere ragazzotti di estrema sinistra che la mantengono in vita e ne usano i fondi che naturalmente il governo della repubblica nata dalla resistenza di un sacco di gente non solo comunista mette a disposizione.

Ogni volta che si verifica qualche avvenimento non in linea con la più stretta osservanza antifascista - antimonarchica possiamo leggere patetici comunicati stampa che sono per lo più firmati dall'ANPI, Sinistra Ecologia e Libertà, qualche volta Rifondazione Comunista, qualche altra sigla di contorno, fatta da nessuno, che comunque rimarchi che il dogma della trinità repubblicana, "resistenza, repubblica, costituzione" è intangibile e anche se siamo cronologicamente in un altro mondo in Italia le cose vanno così. Punto e basta.

E' di questi giorni la notizia che la visita del principe Emanuele Filiberto, parteciperà  a Noto ad un evento di una certa importanza ..

"Un coro di no si è sollevato da Sinistra Ecologia e Libertà Circolo di Noto, da Noto Libera Democrazia e Partecipazione, da Noto Ambiente, dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Comitato Provinciale Siracusa, dal Comitato diritti dei Cittadini Noto e dall’A.N.P.I. Noto".

(Perché come tutti sanno a Noto, città subito occupata dalle forze armate anglo americane, vi fu un florido movimento resistenziale che diede un contributo fondamentale alla liberazione della Patria)


Un sentimento di vergogna assale noi (per fortuna, almeno quella....)cittadini di Noto nell’apprendere che – scrivono le associazioni e i partiti – in occasione dell’intitolazione di uno degli altari della Cattedrale Basilica di San Nicolò alla Beata Maria Cristina di Savoia verrà ospitato, accolto dal sindaco, Emanuele Filiberto erede della dinastia dei Savoia tristemente famosa. Di essa infatti bisogna ricordare i vari massacri del risorgimento Italiano ( dal 1860 in poi ): il massacro del sud, con i morti le cui teste mozzate venivano mostrate ai sudditi come macabro monito; il bombardamento dell’artiglieria , durante lo stato d’assedio dichiarato dai Savoia nelle quattro giornate di Milano del maggio 1898 , al comando del generale Bava Beccaris  (ringraziato dall’allora primo ministro Antonio di Rudinì) con più di cento morti e 400 feriti tra i dimostranti che richiedevano la diminuzione delle esose tasse sul grano e sul pane; la prima grande guerra mondiale del 15-18 dai Savoia voluta e costata una enorme carneficina , soprattutto di figli del sud, per la conquista di Trento e Trieste; i morti ammazzati dal fascismo alla cui conquista del potere contribuì, in modo determinante , la mancata proclamazione dello stato d’assedio per la marcia su Roma dei fascisti e il conseguente incarico di capo del governo a Mussolini; la proclamazione delle leggi razziali e dei tribunali speciali con le migliaia di persone (uomini , donne e bambini) deportati nei campi di sterminio; la dichiarazione di guerra contro gli alleati e al fianco della Germania nazista nella seconda guerra mondiale e, dopo quattro anni di indicibili sofferenze di tutti gli Italiani e migliaia di morti , la fuga di tutta la corte dei Savoia, in siti più sicuri, lasciando il proprio regno in balia dell’invasore. Anche per questo i Nostri Padri Costituenti decretarono nella Costituzione l’esilio dei Savoia col divieto d’ingresso in Italia e il sequestro di tutti i loro beni come forma di risarcimento per tutta la Nazione , divieto rimosso solo nel 2002 quando con legge costituzionale è stata abolita la XIII disposizione transitoria e finale della Costituzione a cui , i Savoia, hanno risposto chiedendo un risarcimento di 170 mln di € come risarcimento per l’esilio oltre alla restituzione dei beni privati confiscati dallo Stato nel 1948! Ecco, ci chiediamo come può il Sindaco, Istituzione di Stato, accogliere l’erede di una dinastia che ha chiamato in giudizio lo Stato stesso! E tutto questo proprio nell'anno del 70° anniversario della Repubblica Italiana! Noi continuiamo a stare dalla parte della Repubblica! Chiediamo al Sindaco quali siano i costi, a carico di tutti i cittadini, di tutta questa operazione che, sembra, sia stata anticipata per usi elettoralistici e, non avendo assolutamente nulla in contrario alla celebrazione religiosa, invitiamo tutti i cittadini a firmare la petizione al Sindaco per fermare tutto ciò!


A questo segue la risposta del Sindaco Bonfanti

Replica del sindaco Corrado Bonfanti ai partiti e alle associazioni che hanno lanciato una petizione contro la visita del principe Emanuele Filiberto di Savoia il prossimo 14 maggio 2016. Il sindaco di Noto Corrado Bonfanti, ha precisato: "Non c’è stato alcun invito ufficiale e il Comune di Noto con il Sindaco in testa sono estranei alla visita; non c’è alcuna bandiera sabauda che sventoli tra le bandiere istituzionali. A me sembra che il dott. Faust Scifo abbia preso una grossa cantonata senza avere la semplice accortezza di essere informato sui fatti; ma l’ha detto proprio lui: siamo in campagna elettorale. Assicuro che il Comune non tirerà fuori alcun centesimo, mentre per quanto riguarda la cerimonia, a volere la presenza in città di Emanuele Filiberto sono state le associazioni degli Ordini dinastici di casa Savoia con il delegato regionale Francesco Atanasio di Siracusa, e il delegato di zona di Noto Francesco Maiore".

Conferma, che poi arriva dallo stesso ordine: "Il Principe Emanuele Filiberto di Savoia è stato invitato dalla Delegazione per la Sicilia degli Ordini dinastici di Casa Savoia, che promuove nel solco delle tradizioni assistenziali dei detti Ordini solo iniziative ed attività di natura benefica, caritativa, religiosa e culturale; la Delegazione per la Sicilia degli Ordini dinastici di Casa Savoia, che sostiene per evidenti ragioni di cortese ospitalità, tutti gli oneri legati alla visita del Principe, nel 2014 ha provveduto a far restaurare a proprie spese lo stemma del Regno d’Italia che si trova affrescato nel Palazzo Municipale e che versava in un grave stato di degrado alla pari dello stemma del Comune di Noto; nessun onere, costo o spesa di qualsivoglia natura grava o graverà sulle finanze comunali; il Principe Emanuele Filiberto di Savoia sarà presente a Noto per partecipare alla Santa Messa nel corso della quale sarà consacrata l’immagine votiva della Beata Maria Cristina di Savoia, elevata alla gloria degli altari da Sua Santità il Papa Francesco nel 2014 e per venerare le Reliquie di San Corrado".


Come si vede la madre dei mentecatti non smette di figliare. Senza neanche voler entrare nel merito delle sciocchezze storiche, riportate secondo il consueto copione, ci limitiamo a considerare che il principe è anche lui cittadino di questa repubblica, va dove meglio crede ,partecipa agli eventi che preferisce e che questi cialtroni non hanno il potere legale di impedire nulla a nessuno.
Notiamo in questa accozzaglia di miserabili che vorrebbe riconoscere diritti a tutti e toglierli a quelli che li hanno, lo stesso fondamentalismo dell'ISIS. Soprattutto la stessa intelligenza. 
Vorrebbero fare i guardiani e fanno i bidelli rompiscatole.
Vorrebbero fare i guardiani di una costituzione che, pure nata male, enuncia qualche buon principio come quello della libertà di pensiero, di associazione, di stampa etc ma miracolosamente saltano 52 articoli scritti quasi decentemente e corrono a leggere le disposizioni transitorie e finali.
Le uniche che sono all'altezza dell'intelligenza loro.

P.S.Tra l'altro, cercando in rete, abbiamo trovato lo stemma del comune di Noto: questo che segue. I miserabili ci dormiranno la notte?


http://www.gazzettadelmediterraneo.it/9442/noto-replica-bonfanti-la-visita-del-principe-emanuele-filiberto-comune-non-sosterra-spese/

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