Vi
è da qualche tempo, nella nostra sfortunata nazione, una triste consuetudine: il comunicato stampa dell'ANPI e di SEL.
Nonostante
per ovvi motivi di anagrafe l'associazione dei partigiani (comunisti) italiani,
detta ANPI, dovrebbe essere pressoché estinta, la suddetta gode invece di una
nuova, improvvisa vitalità, non dovuta al gerovital ma alla furbata di
iscrivere ragazzotti di estrema sinistra che la mantengono in vita e ne usano i
fondi che naturalmente il governo della repubblica nata dalla resistenza di un
sacco di gente non solo comunista mette a disposizione.
Ogni
volta che si verifica qualche avvenimento non in linea con la più stretta
osservanza antifascista - antimonarchica possiamo leggere patetici comunicati
stampa che sono per lo più firmati dall'ANPI, Sinistra Ecologia e Libertà,
qualche volta Rifondazione Comunista, qualche altra sigla di contorno, fatta da
nessuno, che comunque rimarchi che il dogma della trinità repubblicana,
"resistenza, repubblica, costituzione" è intangibile e anche se siamo cronologicamente in un altro mondo in Italia le cose vanno così. Punto e basta.
E'
di questi giorni la notizia che la visita del principe Emanuele Filiberto,
parteciperà a Noto ad un evento di una certa importanza ..
"Un
coro di no si è sollevato da Sinistra Ecologia e Libertà Circolo di Noto, da
Noto Libera Democrazia e Partecipazione, da Noto Ambiente, dall’Associazione
Nazionale Partigiani d’Italia Comitato Provinciale Siracusa, dal Comitato
diritti dei Cittadini Noto e dall’A.N.P.I. Noto".
(Perché
come tutti sanno a Noto, città subito occupata dalle forze armate anglo
americane, vi fu un florido movimento resistenziale che diede un contributo
fondamentale alla liberazione della Patria)
Un
sentimento di vergogna assale noi (per fortuna, almeno quella....)cittadini di Noto nell’apprendere che –
scrivono le associazioni e i partiti – in occasione dell’intitolazione di uno
degli altari della Cattedrale Basilica di San Nicolò alla Beata Maria Cristina
di Savoia verrà ospitato, accolto dal sindaco, Emanuele Filiberto erede della
dinastia dei Savoia tristemente famosa. Di essa infatti bisogna ricordare i
vari massacri del risorgimento Italiano ( dal 1860 in poi ): il massacro del
sud, con i morti le cui teste mozzate venivano mostrate ai sudditi come macabro
monito; il bombardamento dell’artiglieria , durante lo stato d’assedio
dichiarato dai Savoia nelle quattro giornate di Milano del maggio 1898 , al comando
del generale Bava Beccaris (ringraziato
dall’allora primo ministro Antonio di Rudinì) con più di cento morti e 400
feriti tra i dimostranti che richiedevano la diminuzione delle esose tasse sul
grano e sul pane; la prima grande guerra mondiale del 15-18 dai Savoia voluta e
costata una enorme carneficina , soprattutto di figli del sud, per la conquista
di Trento e Trieste; i morti ammazzati dal fascismo alla cui conquista del
potere contribuì, in modo determinante , la mancata proclamazione dello stato
d’assedio per la marcia su Roma dei fascisti e il conseguente incarico di capo
del governo a Mussolini; la proclamazione delle leggi razziali e dei tribunali
speciali con le migliaia di persone (uomini , donne e bambini) deportati nei
campi di sterminio; la dichiarazione di guerra contro gli alleati e al fianco
della Germania nazista nella seconda guerra mondiale e, dopo quattro anni di
indicibili sofferenze di tutti gli Italiani e migliaia di morti , la fuga di
tutta la corte dei Savoia, in siti più sicuri, lasciando il proprio regno in
balia dell’invasore. Anche per questo i Nostri Padri Costituenti decretarono
nella Costituzione l’esilio dei Savoia col divieto d’ingresso in Italia e il
sequestro di tutti i loro beni come forma di risarcimento per tutta la Nazione
, divieto rimosso solo nel 2002 quando con legge costituzionale è stata abolita
la XIII disposizione transitoria e finale della Costituzione a cui , i Savoia,
hanno risposto chiedendo un risarcimento di 170 mln di € come risarcimento per
l’esilio oltre alla restituzione dei beni privati confiscati dallo Stato nel
1948! Ecco, ci chiediamo come può il Sindaco, Istituzione di Stato, accogliere
l’erede di una dinastia che ha chiamato in giudizio lo Stato stesso! E tutto
questo proprio nell'anno del 70° anniversario della Repubblica Italiana! Noi
continuiamo a stare dalla parte della Repubblica! Chiediamo al Sindaco quali
siano i costi, a carico di tutti i cittadini, di tutta questa operazione che,
sembra, sia stata anticipata per usi elettoralistici e, non avendo
assolutamente nulla in contrario alla celebrazione religiosa, invitiamo tutti i
cittadini a firmare la petizione al Sindaco per fermare tutto ciò!
A
questo segue la risposta del Sindaco Bonfanti
Replica
del sindaco Corrado Bonfanti ai partiti e alle associazioni che hanno lanciato
una petizione contro la visita del principe Emanuele Filiberto di Savoia il
prossimo 14 maggio 2016. Il sindaco di Noto Corrado Bonfanti, ha precisato:
"Non c’è stato alcun invito ufficiale e il Comune di Noto con il Sindaco
in testa sono estranei alla visita; non c’è alcuna bandiera sabauda che
sventoli tra le bandiere istituzionali. A me sembra che il dott. Faust Scifo
abbia preso una grossa cantonata senza avere la semplice accortezza di essere
informato sui fatti; ma l’ha detto proprio lui: siamo in campagna elettorale.
Assicuro che il Comune non tirerà fuori alcun centesimo, mentre per quanto
riguarda la cerimonia, a volere la presenza in città di Emanuele Filiberto sono
state le associazioni degli Ordini dinastici di casa Savoia con il delegato
regionale Francesco Atanasio di Siracusa, e il delegato di zona di Noto
Francesco Maiore".
Conferma,
che poi arriva dallo stesso ordine: "Il Principe Emanuele Filiberto di
Savoia è stato invitato dalla Delegazione per la Sicilia degli Ordini dinastici
di Casa Savoia, che promuove nel solco delle tradizioni assistenziali dei detti
Ordini solo iniziative ed attività di natura benefica, caritativa, religiosa e
culturale; la Delegazione per la Sicilia degli Ordini dinastici di Casa Savoia,
che sostiene per evidenti ragioni di cortese ospitalità, tutti gli oneri legati
alla visita del Principe, nel 2014 ha provveduto a far restaurare a proprie
spese lo stemma del Regno dItalia che si trova affrescato nel Palazzo
Municipale e che versava in un grave stato di degrado alla pari dello stemma
del Comune di Noto; nessun onere, costo o spesa di qualsivoglia natura grava o
graverà sulle finanze comunali; il Principe Emanuele Filiberto di Savoia sarà
presente a Noto per partecipare alla Santa Messa nel corso della quale sarà
consacrata limmagine votiva della Beata Maria Cristina di Savoia, elevata alla
gloria degli altari da Sua Santità il Papa Francesco nel 2014 e per venerare le
Reliquie di San Corrado".
Come si vede la madre dei mentecatti non smette di figliare. Senza neanche voler entrare nel merito delle sciocchezze storiche, riportate secondo il consueto copione, ci limitiamo a considerare che il principe è anche lui cittadino di questa repubblica, va dove meglio crede ,partecipa agli eventi che preferisce e che questi cialtroni non hanno il potere legale di impedire nulla a nessuno.
Notiamo in questa accozzaglia di miserabili che vorrebbe riconoscere diritti a tutti e toglierli a quelli che li hanno, lo stesso fondamentalismo dell'ISIS. Soprattutto la stessa intelligenza.
Vorrebbero fare i guardiani e fanno i bidelli rompiscatole.
Vorrebbero fare i guardiani di una costituzione che, pure nata male, enuncia qualche buon principio come quello della libertà di pensiero, di associazione, di stampa etc ma miracolosamente saltano 52 articoli scritti quasi decentemente e corrono a leggere le disposizioni transitorie e finali.
Le uniche che sono all'altezza dell'intelligenza loro.
Le uniche che sono all'altezza dell'intelligenza loro.
P.S.Tra l'altro, cercando in rete, abbiamo trovato lo stemma del comune di Noto: questo che segue. I miserabili ci dormiranno la notte?
http://www.gazzettadelmediterraneo.it/9442/noto-replica-bonfanti-la-visita-del-principe-emanuele-filiberto-comune-non-sosterra-spese/
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