Scritto da: Dino Messina alle 21:04 del 15/10/2012
Si è sempre saputo e detto, a parte qualche eccezione, che nel referendum istituzionale del 2 giugno 1946 gli inglesi tifarono per la monarchia e gli americani per la repubblica. Ora il numero in edicola di Storia in rete, il mensile diretto da Fabio Andriola, con un articolo firmato da Michele Vaccaro, porta elementi a favore della tesi di un partito monarchico nelle file americane. Fonte dell'articolista sono le memorie del boss mafioso Nicola Gentile (1885-1966), detto Nick negli Stati Uniti, dove operava quale mediatore di Cosa Nostra tra i boss rivali, ed era per questo sotto stretta sorveglianza dell'Fbi, "zu Cola", "Cola l'Americano" in Sicilia.
Come tutte le fonti mafiose, siano esse interrogatori di pentiti o memoriali di boss, anche questo diario di Nick Gentile è da prendere con le molle, ma tuttavia è da leggere. Sostiene dunque il pezzo da novanta della mafia taloamericana che nel 1946, in vista del referendum istituzionale, fu invitato dal tenente americano Max Brod, dei servizi speciali, ad adoperasi "per appoggiare la monarchia in Sicilia". "Io gli promisi - scrive Zu Cola - che avrei dato tutto l'appoggio possibile, servendomi di tutti gli amici siciliani sui quali avrei potuto fare opera di persuasione". Successivamente Brod avrebbe chiesto a Gentile di coonvolgere anche il Gran Maestro della Massoneria, Pietro di Giunta, a sostenere i monarchici. Lo stesso Umberto II avrebbe chiesto l'intervento di Gentile e nella campagna per il referendum avrebbe interessato l'ammiraglio Garofalo.
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