NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

martedì 16 ottobre 2012

Il Partito Nazionale Monarchico - V parte


LE PRIME BATTAGLIE

Il Partito Nazionale Monarchico nacque, come abbiamo visto, nel giugno del 1946, all'indomani del referendum istituzionale, in seguito ai nuovi orientamenti assunti dal Partito Democratico Italiano che fino allora aveva guidato la battaglia monarchica e che dopo qualche settimana si fondeva - come risulta dal Quaderno del Movimento Giovanile del Partito Nazionale Monarchico col Partito Liberale.

Segretario Generale fu subito nominato l'on. Alfredo Covelli, giovane parlamentare avellinese che già aveva partecipato alla battaglia politica per il referendum e per la Costituente nelle file della Concentrazione Democratico-Liberale del sen. Bergamini.

Pochi mesi dopo la sua costituzione il Partito Nazionale Monarchico ebbe «il battesimo del fuoco» in occasione delle elezioni amministrative di Napoli (autunno del 1946). Tredici Consiglieri eletti nelle liste di « Stella e Corona » rappresentavano il primo di una lunga serie di successi elettorali. Poco dopo l' elezione del monarchico Giuseppe Bonocore alla carica di Sindaco coronava la prima vittoriosa battaglia del giovane Partito.

Durante tutto il 1947 il Partito Nazionale Monarchico irrobustì la propria organizzazione, partecipò alle elezioni amministrative in vari Comuni tra i quali Roma, e parve particolarmente augurale il successo che poi segui in Fasano che voglio ricordare perché da quella affermazione nacque alla storia del Partito un Sindaco-donna: la on. Maria Chicco Bianchi, poi Deputato al Parlamento. Sempre nel 1947- giugno - il Partito Nazionale Monarchico riportò una netta affermazione nelle elezioni regionali siciliane.

La partecipazione alle elezioni politiche del 1948 segnò un nuovo successo del Partito Nazionale Monarchico. Le liste di Stella e Corona ottennero 14 seggi con quasi 800.000 voti, circa 100.000 in più di quelli riportati nel 1946 dal « Blocco Nazionale della Libertà » che raccoglieva allora tutte le forze monarchiche militanti.

Le elezioni sarde del 1949 rappresentarono una tappa memorabile nella cronaca della battaglia monarchica. Il Partito Nazionale Monarchico, infatti, conquistava 66.000 voti contro gli 8.000 delle politiche dell'anno precedente alla fine di una serrata e coraggiosa battaglia.

Le elezioni amministrative del 1951 segnarono nuovi successi: il Partito Nazionale Monarchico conquistava la maggioranza in un capoluogo di provincia (Lecce), aumentava il numero dei propri deputati regionali in Sicilia ed entrava in quella Giunta Regionale, triplicava in Milano i voti del 1948 assicurando due seggi ai suoi candidati. Buone affermazioni si registravano in parecchie città tra le quali Roma e Palermo.

IL 1953

La campagna elettorale politica del 1953 per l'elezione alla Camera e al Senato, vide il Partito Nazionale Monarchico impegnato in una grossa battaglia. Combattuto con ogni mezzo dal partiti della maggioranza governativa che contro di esso, più ancora che contro i socialcomunisti rivolsero tutti i grossi calibri della loro massiccia propaganda, il Partito Nazionale Monarchico riportava un grande successo. Coi voti di «Stella e Corona» entravano alla Camera quaranta deputati e in Senato sedici senatori. I voti raccolti furono oltre 1.800.000. E il Settentrione d'Italia - che sembrava e si voleva chiuso alla riscossa monarchica - mandava in Parlamento due Deputati ed un Senatore.

Nessun commento:

Posta un commento