NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

mercoledì 10 ottobre 2012

UN RICORDO DI AMEDEO DI SAVOIA DUCA D’AOSTA



UN RICORDO A PALAZZO CISTERNA NEL 70° ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA 
LA BIBLIOTECA STORICA ESPONE MATERIALI DEL FONDO CAMPINI

PRESENTAZIONE


L’iniziativa è a cura del Centro Pannunzio. Interverranno il presidente della Provincia Antonio Saitta, il direttore del Centro Pannunzio Pier Franco Quaglieni e i generali di Corpo d’Armata Oreste Bovio e Franco Cravarezza.Nel 70° anniversario della sua scomparsa, il terzo duca d’Aosta, Amedeo di Savoia, viene ricordato il 10 ottobre nel luogo che lo vide nascere, il Palazzo Dal Pozzo della Cisterna di Torino, ora sede della Provincia, in via Maria Vittoria 12: l’appuntamento è per le ore 17:30 presso la sala Consiglieri.
Per l’occasione la Biblioteca storica “Giuseppe Grosso” esporrà alcuni materiali provenienti dal Fondo Campini.

Si tratta delle due opere fondamentali dovute alla penna del duca Amedeo, “Appunti ed impressioni sul Congo Belga” (Roma, 1925) e “Studi africani” (Bologna, 1942) che raccoglie, oltre gli studi sul Congo, una scrupolosa documentazione sui rapporti giuridici fra gli Stati e le popolazioni indigene delle colonie. In mostra anche l’interessante diario fotografico della madre del duca, Elena d’Orléans, “Da Napoli a Duala” (Capodimonte, 1932-33). Le altre opere esposte sono “Da Addis Abeba a Nairobi col duca d’Aosta. Ricordi di un fedelissimo”, opuscolo in cui la fine del duca è raccontata dal medico personale Edoardo Borra; “Amedeo duca d’Aosta”, pubblicazione dell’Istituo del Nastro Azzurro fra combattenti decorati al valor militare (Roma, 1953); “Amedeo d’Aosta, il prigioniero del Kenya” di Alfio Beretta (Milano, 1956) e, dello stesso autore, “Con Amedeo d’Aosta in Africa orientale italiana in pace e in guerra” (Milano, 1952); “Amedeo d’Aosta” a cura di M. Leonardi (Roma, 1966); “Amedeo di Savoia viceré di Etiopia” di Cesare Maria De Vecchi di Val Cismon (Roma, 1942) e infine “Il duca d’Aosta” di Orio Vergani (Roma, 1942).


Figlio di Emanuele Filiberto, secondo duca d’Aosta, e di Elena di Borbone-Orléans, nacque a Torino il 21 ottobre 1898, nel palazzo dei Dal Pozzo della Cisterna di cui era discendente per parte di padre.Amedeo di Savoia terzo duca d’Aosta
Ereditata dalla madre la passione per l’Africa, appena diciottenne si recò in Somalia con lo zio Luigi Amedeo, duca degli Abruzzi. Insieme esplorarono il fiume Uebi Scebeli e costruirono una ferrovia e un villaggio battezzato Villaggio Duca degli Abruzzi. Nominato nel 1937 governatore generale dell’Africa Orientale Italiana e viceré di Etiopia, partecipò nel 1941 alla battaglia dell’Amba Alagi. Prigioniero di guerra degli inglesi, morì a Nairobi, in Kenya, il 3 marzo 1942.
Il Fondo Campini
Nel 2003 la Biblioteca “Giuseppe Grosso” della Provincia, acquisì il fondo librario “Campini”, proveniente dalla biblioteca della duchessa Elena d’Orléans, e così denominato da Otto Campini, marito in seconde nozze della duchessa Elena il cui primo marito fu Emanuele Filiberto secondo duca d’Aosta, figlio della principessa Maria Vittoria Dal Pozzo della Cisterna.

Il Fondo consta di circa 3.500 opere, pubblicate a partire dal XVI secolo, con una sezione di volumi autografati dalla stessa Elena d’Orléans. Il suo nucleo centrale consiste in una folta documentazione sugli aspetti geografici, etnografici ed antropologici dell’Africa centro-settentrionale. In questo contesto di particolare pregio sono i diari dattiloscritti e corredati da numerose fotografie originali dell’epoca, testimonianza storica dei viaggi della duchessa Elena in Africa, negli anni Venti e Trenta del secolo scorso.

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