NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

venerdì 13 maggio 2022

14 maggio 2022: Quarantesimo anniversario dell'incontro tra il Re umberto II e papa Giovanni Paolo II

 


di Emilio Del Bel Belluz

 

L’ultimo Re d’Italia Umberto II era un cattolico molto devoto alla Madonna. Apparteneva a quei cristiani che andavano alla Santa Messa ogni giorno. Nella chiesetta di Cascais era sempre presente nel banco a destra dove vi era la statua della Beata Vergine. 

Portava sempre con sé il libro di preghiere che gli aveva donato la mamma Regina Elena: questo ricordo lo teneva tra le cose più care. Tante volte ho pensato a lui, e alle tante difficoltà che la vita gli ha posto davanti, ma con l’aiuto della fede è sempre riuscito a superarle. Il sovrano come tutti sanno conduceva una vita molto semplice, spesso racchiusa tra le pareti della sua biblioteca, dove leggeva i suoi amati libri. 

La sua biblioteca in Italia era stata in parte saccheggiata durante il periodo bellico, e molti dei libri andarono perduti dopo che lasciò la sua patria. Il Re aveva una grande devozione per la Madonna di Fatima, e ogni anno cercava di andare a onorarla come tanti pellegrini. 

Il 14 maggio del 1982, quarant’ anni fa, ebbe la possibilità di incontrare il Santo Padre Giovanni Paolo II che si era recato a Fatima per ringraziare la Madonna per lo scampato pericolo dell’attentato a S. Pietro.  

Questo incontro avvenne nella Nunziatura Apostolica di Lisbona, era accompagnato dal figlio Vittorio Emanuele IV, principe di Napoli e dalla sorella Regina Giovanna, vedova del re Boris di Bulgaria. Dalle foto che ho davanti si nota l’affettuoso incontro tra il Re Umberto e il Santo Padre.  

Il Sovrano appariva piuttosto magro, affaticato, a causa dello stato avanzato della malattia, ma gli occhi avevano una luce particolare. 

Giovanni Paolo II lo intrattenne per una buona mezzora, e fu un colloquio molto importante. Re Umberto chiese al Papa che intercedesse presso il governo italiano per il suo ritorno in patria, almeno per morirvi. Il Santo Padre disse che si sarebbe sicuramente interessato, ma le cose andarono ben diversamente. In quell’occasione il Sovrano portava le insegne dell’Ordine Supremo del Cristo, la massima onorificenza concessa dai Papi ai Capi di stato cattolici. 

Questo riconoscimento lo aveva ricevuto nel 1946 dal Papa Pio XII. 

Sono passati quarant’ anni da quell’ incontro e quel passaggio esistenziale del sovrano penso che sia stato uno tra i più belli della sua vita. Non era la prima volta che il Re incontrava un papa, era già avvenuto sempre a Fatima il 13 maggio del 1967, con Papa Paolo VI.

Auspico che Papa Francesco possa beatificare la Regina Elena, che passò la vita ad aiutare i poveri, i sofferenti e cercò di intercedere presso le mogli dei sovrani affinché si ponesse termine alla seconda guerra mondiale.

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