NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

sabato 14 maggio 2022

Le ragione della Monarchia - II

 


ESSENZA DELLA MONARCHIA

E' possibile parlare di Monarchia, o dobbiamo parlare di monarchie? Nella storia troviamo vari tipi di monarchie: feudale, assoluta, costituzionale pura, parlamentare, ecc... L'abuso del termine porta pubblicisti superficiali ad usare il termine monarchia per le dittature, ad esempio quelle comuniste, in cui un uomo ha un potere supremo e senza controllo. Questo ci porta a fare due considerazioni.

La prima confortante: la Monarchia è una categoria permanente nelle società umane. La seconda sconfortante. la Monarchia è un di più, che non influisce sui vari tipi di società.

È possibile parlare di Monarchia e di una autonoma dottrina monarchica se: a) definiamo cos'è la Monarchia; b) ne evidenziamo l'essenza; c) traiamo tutte le conseguenze implicite nella definizione e nell'essenza. Definisco la Monarchia "Il governo legittimo di una persona che a vita esercita nello Stato un potere supremo ed ereditario". Questo è il tipo ideale, secondo la terminologia weberiana, di Monarchia, a cui le monarchie storicamente realizzatesi si avvicinano più o meno.

Ogni parola della definizione ha il suo valore ed è necessaria.

Governo legittimo - La legittimità, secondo la dottrina tradizionale, deve essere legittimità di origine e legittimità di esercizio. Legittimità di origine è quella di chi riconosce, in segno ad un tempo di grandezza e di umiltà, la derivazione del suo potere da Dio, per volere del Quale lo esercita. Ma a ciò, perché non resti una pretesa al limite dell'empietà, deve accompagnarsi la legittimità di esercizio, cioè il rispetto e l'obbedienza, nell'esercizio del potere, alle leggi divine. La legittimità di esercizio giustifica il diritto divino espresso dalla legittimità di origine, sulla quale de Maistre ha scritto: "Dio fa i Re, letteralmente. Egli prepara le stirpi regali; le matura entro una nube che nasconde la loro origine. Esse appaiono poi coronate di gloria e di onore; si stabiliscono; ed ecco il maggior segno della loro legittimità" (4). Alla luce di queste sue parole comprendiamo come la storia, nella sua saggezza provvidenziale, si incarica di mostrarci che chi ha voluto cingere corone invocando per esse la benedizione divina senza averne il diritto, ha visto ben presto crollare il suo disegno. E' il caso di Napoleone I, il cui Impero non fu una Monarchia e bruciò in 10 anni una gloria che se fu grandissima, è nulla davanti all'edificio costruito nei secoli dai 40 Re di Francia.

Una persona -- Ciò è nel termine stesso di Monarchia.

Potere supremo -- Un regime politico si distingue da un altro anche perché diversa è la sede in cui si colloca la fonte e l'esercizio del potere supremo. La Monarchia si distingue perchè tale potere affida ad una persona che è il Re. Il fatto che il potere del Monarca sia il piú alto, non esclude, anzi nella Monarchia tradizionale richiede, il concorso di poteri piú limitati ed inferiori.

Dice bene Cicerone: "Apprezzo nello Stato un potere supremo e reale; in secondo luogo una porzione di autorità conferita ai cittadini più eminenti, ed infine qualche concessione al giudizio e alla volontà del popolo".

A vita — Ciò deriva necessariamente dal concetto di potere su­premo ed è una delle piú forti ragioni di superiorità ed efficienza del­la Monarchia rispetto alle repubbliche.

Ereditario - Valgono le stesse considerazioni del punto prece­dente. Una Monarchia elettiva è un non-senso dal punto di vista logi­co ed è un sistema in cui vengono a mancare tutte le giustificazioni dottrinali della Monarchia nonché le sue doti di efficienza e stabili­tà (5).

Alla luce della nostra definizione, ci accorgiamo che la Monarchia non è solo una istituzione al vertice dello Stato, ma sottintende una concezione globale della società e dello Stato (e quindi anche una concezione dell'uomo). Vi sarà quindi un modello di Monarchia che, per l'uomo, la società, lo Stato, trae tutte le sue conseguenze im­plicite nell'idea-tipo da noi definita. Si può parlare dunque di Mo­narchia "monarchica" e di società monarchica: esse sono comune­mente denominate Monarchia tradizionale e società tradizionale. La dottrina della Monarchia tradizionale è l'unica dottrina integralmen­te monarchica e che non attui compromessi con altre ideologie: ad essa, da monarchici integrali, dobbiamo rifarci.

Non intendo affermare che altri tipi di monarchie debbano es­sere considerati inutili. Non dobbiamo mai essere indifferenti alla alternativa tra Monarchia e Repubblica, anche se la Monarchia che ci si presenta è lontanissima dal nostro modello ideale, perché ogni Mo­narchia, nell'atto stesso di esistere e di proclamare il suo diritto ad esistere, rivendica una parte, anche piccola, dei valori e dei meriti che noi desideriamo restaurare nella loro interezza. Anche nella più democratica delle monarchie, sopravvivono elementi tradizionali le cui potenzialità possono essere sviluppate. Certo le monarchie non tradizionali hanno magari un corpo vigoroso, ma l'anima è affievolita.

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